A Sebenico la conferenza finale del progetto InnovaMare (Interreg Italia-Croazia)

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A Sebenico la conferenza finale del progetto InnovaMare (Interreg Italia-Croazia)
Foto via HGK

“La tecnologia è la chiave per preservare e proteggere il Mare Adriatico. Le innovazioni non nascono isolandosi, ma al contrario cooperando e connettendosi. E per ottenere riuscire a compiere passi concreti in quest’ottica è necessario disporre di risorse significative”. Lo ha dichiarato il vicepresidente della Camera croata d’economia (HGK) per l’industria e lo sviluppo sostenibile, Tomislav Radoš, in occasione del convegno conclusivo del Progetto strategico Interreg InnovaMare, che vede coinvolto l’HGK nel ruolo di lead partner. “Il nostro obiettivo – ha proseguito – consiste nel trasformare dati, conoscenze e risorse in tecnologia che ci consentiranno di far evolvere il settore dell’economia blu. A tale fine la connessione tra scienza ed economia è fondamentale”, ha affermato oggi il vicepresidente HGK Tomislav Radoš a Sebenico.

Il vicepresidente dell’HGK, Tomislav Radoš. Foto via HGK

Monitoraggio dell’Adriatico

Il progetto InnovaMare è stato promosso nell’ambito del Programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Croazia 2014-2020 Interreg Italia-Croazia allo scopo di sviluppare e stabilire un modello d’ecosistema d’innovazione nel campo della robotica subacquea e dei sensori ai fini del monitoraggio e del controllo dell’inquinamento nell’Adriatico. Il valore del progetto ammonta a 5,6 milioni di euro e il suo consorzio comprende 14 partner croati e italiani. Una delle principali sfide del progetto InnovaMare consisteva nell’incoraggiare lo sviluppo di nuovi strumenti, processi e tecnologie attraverso un approccio multidisciplinare, la cooperazione tra il settore pubblico e privato, e contribuire ad aumentare la competitività nell’area della blue economy. Grazie alla collaborazione dei partner del progetto sono già state sviluppate diverse soluzioni robot-sensori: due robot Korkyra (per il monitoraggio degli allevamenti ittici) e SWAMP (per il monitoraggio dei parametri ambientali nelle zone umide) e un sistema di boe intelligenti che monitoreranno la qualità del mare.

Un mare che unisce

La conferenza si è tenuto il 12 maggio al Politecnico di Sebenico (VUS) alla presenza di numerose autorità, a iniziare dal ministro dello Sviluppo regionale e dei Fondi europei, Šime Erlić. “La Croazia e l’Italia hanno un legame diretto e s’appoggiano naturalmente l’una all’altra proprio grazie all’Adriatico che, quando si parla di blue economy, offre un grande potenziale”, ha rilevato il ministro. “In questo contesto – ha proseguito – i fondi europei sono una leva in più. Offrono ottime opportunità di project financing e InnovaMare, una preziosa collaborazione tra partner croati e italiani, cofinanziata dall’Unione europea con 4,7 milioni di euro, ne è la prova. I progetti di questo tipo contribuiscono alla crescita blu di tutto lo spazio economico europeo. Rallegra il fatto che la Croazia e l’Italia stiano lavorando insieme per realizzare grandi cose, soprattutto quando si tratta di preservare l’ecosistema del nostro Adriatico”, ha osservato Erlić.

Šime Erlić. Foto via HGK

Risultati tangibili

Il responsabile del progetto InnovaMare, Mateo Ivanac (HGK), ha presentato i principali risultati del medesimo a partire dal Digital Innovation Hub (DIH InnovaMare) di Sebenico e dal Living Lab. Il primo un centro in grado di garantire infrastrutture, attrezzature e risorse umane adeguate per lo sviluppo di nuove tecnologie per la protezione dell’Adriatico e il secondo un laboratorio per testare tecnologie innovative in ambienti naturale acquatici e considerata la presenza di laghi, fiumi e del mare si comprende perché è stata scelta proprio Sebenico come sede del DIH-InnovaMare. I fondatori di DIH InnovaMare sono l’HGK, la Regione di Sebienico e Knin, , l’Istituto Ruđer Bošković (IRB) e l’Università di Zara. La direzione del medesimo è stata affidata a Mateo Ivanac (HGK).
“Il progetto Innovamare è un’iniziativa eccezionale e siamo onorati di farne parte. Come uno dei fondatori del DIH InnovaMare, non vediamo l’ora che inizi la prossima fase d’implementazione che sarà realizzata attraverso questa organizzazione. Il progetto è un promessa di un futuro migliore, che avrà un impatto significativo sulla trasformazione della nostra economia e della nostra società. Ci aiuterà a creare nuove opportunità nella sfera della Blue economy, basate sull’innovazione e sulla cooperazione”, ha dichiarato la vicepresidente della Regione di Sebenico e Knin.
Il vice preside del VUS, Frane Urem, ha sottolineato che il progetto InnovaMare rappresenta un’iniziativa chiave tesa a riunisce la comunità accademica e le imprese con l’obiettivo di sviluppare soluzioni tecnologiche innovative per il controllo dell’inquinamento nell’Adriatico. “Attraverso questo progetto – ha notato Urem –, stiamo lavorando insieme per stabilire un modello d’ecosistema dell’innovazione che incoraggi la cooperazione e lo scambio di conoscenze tra aziende, istituti di ricerca e istituzioni educative”. “Il nostro obiettivo – ha proseguito – consiste nel preservare la biodiversità e la sostenibilità del Mare Adriatico e creare condizioni migliori per lo sviluppo dell’economia blu”. “InnovaMare è un’opportunità per favorire insieme cambiamenti positivi e ottenere benefici a lungo termine per la nostra comunità e l’ambiente”, ha affermato Urem.

Blue economy

Ai presenti si è rivolto anche Hrvoje Grancarić del Segretariato congiunto del Programma Interreg Italia-Croazia. “Il programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Croazia 2021-2027 ha preso una posizione chiara riguardo all’economia blu come risorsa vitale per l’Italia e la Croazia, tenendo conto delle sfide della pesca eccessiva, dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici. Il nostro programma definisce la blue economy come un insieme d’attività tese all’impiego sostenibile delle risorse del Mare Adriatico al fine di stimolare la crescita economica, migliorare le condizioni di vita delle persone, aumentare le opportunità di lavoro e mantenere sani gli ecosistemi marini”, ha affermato Grancarić.

L’Accademia

In vista della conferenza finale del progetto, dall’8 al 12 maggio, si è tenuta a Sebenico l’Accademia InnovaMare. Un appuntamento nel corso del quale studenti provenienti da tutte le parti della Croazia hanno avuto l’opportunità di accrescere le loro nozioni sulla trasformazione digitale e verde e l’uso della tecnologia per proteggere le risorse marine e l’economia. L’accademia era di tipo interdisciplinare ed è stata incentrata in aree di studio attinenti alla biologia marina, all’oceanografia, alla tutela dell’ambiente, all’economia e allo sviluppo sostenibile.
Il 10 maggio scorso, si ricorda, l’Ambasciata italiana a Zagabria e la Camera croata d’economia (HGK) hanno organizzato nell’ambito del Progetto strategico InnovaMare l’incontro “Il Mare Adriatico quale nuovo laboratorio per l’economia blu – Il ruolo della Blue economy nel Mare Adriatico nella promozione dello sviluppo sostenibile tra l’Italia e la Croazia”. A porgere il benvenuto ai numerosi partecipanti, tra i quali il rappresentante della Banca mondiale in Croazia e Slovenia, Jehan Arulpragasam, riunitisi nella sede dell’HGK erano stati in quell’occasione l’Ambasciatore italiano in Croazia, Pierfrancesco Sacco e il vicepresidente dell’HGK, Tomislav Radoš. A rivolgere un indirizzo di saluto ai presenti era intervenuto pure in quell’occasione il ministro Erlić.

La conferenza conclusiva del Progetto strategico InnovaMare ha suscitato grande interesse mediatico. Foto via HGK
Šime Erlić e Tomislav Radoš
Il vicepresidente dell’HGK e il ministro Tomislav Radoš . Foto via HGK
Mateo Ivanac . Foto via HGK
Mateo Ivanac. Foto via HGK
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Frane Urem. Foto via HGK
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Foto via HGK
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