A Cantrida si possono produrre solo navi

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A Cantrida si possono produrre solo navi

FIUME  Ai dipendenti del 3. maj è iniziato a venir versato lo stipendio del luglio scorso. Di conseguenza, i cantierini fiumani hanno sospeso lo sciopero e rimandato la manifestazione di sostegno allo stabilimento annunciata per lunedì prossimo lungo le vie del capoluogo quarnerino. Ad annunciarlo è stato ieri il presidente del Comitato di sciopero, Veljko Todorović, al termine della seduta costitutiva dell’Unità di crisi del 3. maj.

Mobilitazione per la gru
Todorović ha reso noto che il Comitato di sciopero ha dato l’assenso ai colleghi della Mechanical Engineering Diesel JSC (una società del Gruppo Uljanik operante all’interno dello stabilimento del 3. maj) per quanto concerne la consegna di una gru da loro realizzata. La sorte del macchinario in questione aveva spinto ieri mattina i dipendenti del cantiere navale di Cantrida a bloccare tutti gli accessi allo stabilimento. Difatti, si era sparsa la voce che nel cantiere di Cantrida fossero stati inviati dei camion per prelevare la gru. Un’operazione che i cantierini si erano posti l’obiettivo di impedire a ogni costo. “Ci auguriamo che il nostro gesto non abbia causato perdite, come quelle che qualcuno ha arrecato al 3. maj”, ha detto Todorović.

Sostegno dell’Unità di crisi
I membri dell’Unità di crisi hanno espresso pieno sostegno alle richieste avanzate dal Comitato di sciopero (versamento degli stipendi, normalizzazione dei cicli produttivi e finanziari, separazione del 3. maj dal Gruppo Uljanik e restituzione di tutti i prestiti concessi dalla società all’ex Scoglio olivi). Le redini dell’Unità di crisi sono state affidate a Predrag Knežević, membro del Comitato di sciopero. Ne fanno parte pure il presidente della Regione litoraneo-montana, Zlatko Komadina, il sindaco di Fiume, Vojko Obersnel, il presidente del Consiglio economico-sociale litoraneo-montano, Damir Bačinović, e il suo vice, Nenad Seifert. Oltre che da Knežević, nell’Unità di crisi le manovalanze del 3. maj sono rappresentate anche da Veljko Todorović, Mladen Bučar e Juraj Šoljić. Il presidente dell’Assemblea regionale litoraneo-montana, il connazionale Erik Fabijanić, il vicesindaco di Fiume, Marko Filipović, il presidente del Consiglio municipale del capoluogo quarnerino, Andrej Poropat, e Melita Raukar, responsabile della Direzione regionale per il turismo, l’imprenditoria e lo sviluppo rurale, sono stati cooptati nell’Unità di crisi nella veste di sostituti.

Riavviare la produzione
Knežević ha sottolineato che il versamento di una o due mensilità non rappresenta una soluzione ai problemi del cantiere navale fiumano. “Esigiamo – ha fatto notare – che sia convocata e che si svolga una seduta del Consiglio di vigilanza del 3. maj. Desideriamo, inoltre, un incontro con i presidenti del Gruppo Uljanik”. Ha ribadito che è imperativo sganciare il 3. maj dal Gruppo Uljanik e mettere il cantiere navale fiumano nelle condizioni di poter riprendere la produzione.
Una richiesta, quest’ultima, sostenuta pure dal sindaco Vojko Obersnel. “Bisogna separare il 3. maj dall’Uljanik, senza aspettate il processo di ristrutturazione di quest’ultimo”, ha affermato il primo cittadino di Fiume. Ha espresso il timore che in caso contrario il 3. maj rischi di non sopravvivere. A sua volta, il presidente della Regione litoraneo-montana, Zlatko Komadina, non ha voluto nemmeno prendere in considerazione l’ipotesi che si possa arrivare al punto di dover scegliere se mantenere la cantieristica a Fiume o a Pola. Tuttavia, ha chiarito che l’area industriale di Cantrida è destinata alla costruzione di navi. Stigmatizzando il ruolo dei proprietari del Gruppo Uljanik, Komadina ha ribadito che giunti a questo punto soltanto il governo ha gli strumenti per agire. Ha ringraziato i Banski dvori per aver trovato il modo per consentire il versamento degli stipendi ai cantierini, permettendo così di smorzare le tensioni.
Bruxelles è informata
A questo proposito va aggiunto che soffermandosi sulla modalità individuata dal governo per assicurare gli importi necessari per il versamento di due mensilità ai lavoratori dei cantieri navali (stando alle informazioni diffuse non anche ai dirigenti del Gruppo Uljanik), il premier Andrej Plenković ha dichiarato a Ragusa (Dubrovnik) che “la Commissione europea è stata informata delle decisioni prese dal governo”. “L’Esecutivo è impegnato a trovare soluzioni a tutti i problemi chiave che insorgono indipendentemente dal fatto siano questi inseriti o meno nel programma del governo. Come ho annunciato, i lavoratori dell’Uljanik e del 3. maj hanno ricevuto gli stipendi”, ha detto Plenković.

Incontri con i ministri
Nel commentare la richiesta di un incontro con i rappresentanti del governo avanzata dal suo omologo istriano, Valter Flego, e dal sindaco di Pola, Boris Miletić, Komadina ha detto di essere pronto 24 ore su 24, sette giorni su sette a partecipare a qualsiasi riunione che possa produrre una soluzione alla crisi. Ha detto di attendersi di poter parlare con il ministro dell’Economia, Darko Horvat, prima della seduta dell’Esecutivo, che stando agli annunci fatti giovedì dal premier croato si svolgerà il 13 settembre a Pola. A proposito di incontri a livello ministeriale, a Cantrida si sono attivati i reduci della Guerra patriottica. Stando a quanto rivelato da alcuni dipendenti all’uscita dal cantiere navale. La prossima settimana, una delegazione del 3. maj dovrebbe essere ricevuta dal ministro dei Difensori croati, Tomo Medved.

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