VAR in politica tempo di rigore

0
VAR in politica tempo di rigore

Usando termini calcistici a Capodistria, nel secondo turno delle elezioni amministrative, è stato necessario l’intervento del VAR: alla fine del conteggio di domenica sera la differenza fra lo “lo sfidante” Aleš Bržan(13.901) e il sindaco „storico„ anni, Boris Popovič (13.889) era di soli 12 voti. È stata necessario la conta dei voti giunti per posta, una cinquantina o, poco meno, dicono, per determinare il vincitore del ballottaggio: tutto questo si è deciso al lunedì (3 dicembre), in una specie di vera e propria VAR del voto: a mezzogiorno. Come dire mezzogiorno di fuoco. È in effetti è stato un lunedì da thrilling carico di tensione per la lungaggine dei lavori della commissione elettorale comunale (OVK). Evidentemente ha voluto fare il compitino per bene visto che su web e social già circolavano voci di irregolarità con lo spettro dell’annullamento del secondo turno a Capodistria che aleggiava in aria come dei „Potteriani disennatori“.

Alla fine della saga il nuovo sindaco di Capodistria è Aleš Bržan con soli 7 voti di vantaggio dopo il riconteggio delle schede ricevute per posta: si mette così la parola fine sull’egemonia di Boris Popovič durata 16 anni. La commissione elettorale comunale dopo aver aperto buste con le schede elettorali ha iniziato a contare le schede, momento in cui il presidente della commissione ha chiesto ai numerosi giornalisti presenti di lasciare la stanza in cui si svolgevano le operazioni. Assieme ai membri della OVK sono rimasti solo i rappresentanti dei candidati. Il conteggio dei voti ricevuti per posta ha richiesto un bel po’ di tempo, forse troppo, da qui il nervosismo, specie della numerosa stampa presente e dei rispettivi aficionados.

Nel corso della trasmissione „Vaso di Pandora- Speciale dedicato al voto“, come riporta il sito di Radio Capodistria, secondo Mario Steffè “Popovič è stato un sindaco con cui la CNI ha avuto buoni rapporti, comunque. Considero molto difficile fare il consigliere del seggio specifico della comunità nazionale italiana dai banchi dell’opposizione, vedremo perciò come collocarci”.

In collegamento telefonico Alberto Scheriani, vicesindaco uscente: “Si augura una buona collaborazione anche con il nuovo sindaco Bržan come è stato con i precedenti sindaci. Dobbiamo guardare avanti, verso la nostra città, il nostro Paese e la nostra comunità. Ora con il nuovo sindaco bisognerà parlare, anche per il mio ruolo di vicesindaco, oltre ovviamente che attendere le indicazioni della CAN. Personalmente non mi aspettavo questa svolta. Negli ultimi anni Capodistria è cresciuta molto, soprattutto nell’ultimo mandato. Ora, però, bisognerà lavorare ancora tanto per fare l’ulteriore salto di qualità. Ora compito del sindaco sarà anche mantenere compatta la coalizione, soprattutto in consiglio comunale. Spero che ora si pensi principalmente allo sviluppo del comune per il bene della città e del territorio tutto”.

DIVISA A METÀ

Nonostante quest’aggiunta supplementare intrisa di drammaticità che entrerà a far parte della storia moderna di Capodistria già domenica Popovič aveva riconosciuto la sconfitta congratulandosi con Bržan. “Capodistria è chiaramente divisa a metà”, ha detto l’ormai ex sindaco. “Una campagna molto negativa e discreditante- l’ha definita Popovič. È successo quel che è successo. Siamo disposti a lavorare, a collaborare, lo sfidante ha detto di essere aperto a tutti e ad ascoltare tutti”. L’affluenza nel ballottaggio è risultata determinante a Capodistria con il 65,8% rispetto al 58% del primo turno. “Se ci sono i dati finali, allora lo ringrazio”, aveva replicato Bržan domenica sera, aggiungendo che a un certo punto non ha seguito più i risultati, pur riconoscendo di sentire e provare la tensione del voto. “Spero per la gioia finale”, ha sottolineato Bržan. Per entrambi, dopo la domenica elettorale del ballottaggio, la sfida è continuata il giorno dopo portando con sé ancor più tensioni e nervosismo.

DISAMORE PER POPOVIČ

Un finale dai toni così hitchcockiani più che di Bržan parla del disamore nei confronti di Boris Popovič, del suo modo di fare politica e di certe interpretazioni distorte della democrazia. Molti rimproverano tali metodi di fare governo: oltre a creare divisione e attriti fra i cittadini per Capodistria non ci si può aspettare un serio sviluppo. D’altra parte una buona fetta gli riconosce i grandi sforzi fatti per portare Capodistria e le sue risorse ad un certo livello, mentre i detrattori attirano l’attenzione sul considerevole livello di spesa pubblica. Un uomo/politico che per raggiungere l’obiettivo prefisso non sceglie né metodi né fondi. Come è risultato evidente nel rapporto con la dirigenza del porto, con il sindaco pronto ad agire rigettando i piani economici della compagnia più propulsiva del comune e senza ombra di dubbio strutturalmente fondamentali per il Paese.

Hanno fatto “meglio” o peggio dipende dai punti di vista e dalle interpretazioni in quel di Šmarješke Toplice, dove Marjan Hribar, che secondo la commissione elettorale centrale (DVK) ha preceduto Bernardka Krnc per soli due voti. Anche in questo caso decisivi i voti giunti per posta: è entrata in campo la VAR per il riconteggio delle schede visto lo scarto minimo.

PIRANO E ISOLA

Nessun finale d thriller a Pirano che premia Đenjo Zadkovič e il suo Movimento per il Comune di Pirano: hanno dimostrato di essere capaci di aggiudicarsi anche il ballottaggio per il sindaco della cittadina costiera. Il fotografo di Santa Lucia è apparso sulla scena politica isolana solo qualche mese fa. Una vota nato su Facebook il gruppo ha dato vita ad un tam tam diffusosi a mano a mano in tutto il Comune. E così dopo il buon risultato al primo turno è riuscito ad aggiudicarsi con un eccezionale 61,37% anche la sedia di primo cittadino. Đenjo Zadkovič visibilmente commosso non è riucvito a trattenere le lacrime alla stampa è riuscito solo a ringraziare chi lo ha sostenuto sottolineando la buiona energia che diffondono gli attivisti del movimento: esperienza da ricordare per tutta la vita. È storia, come ha scritto la storia l’elezione di otto anni fa che incoronò Peter Bossman il primo sindaco di colore dei balcani. Nel ruolo di sconfitto ancora Tomaž Gantar, la cui lista civica “Il nostro territorio” non ha avuto gli apprezzamenti sperati

Una delusione che brucia per Tomaž Gantar, che non ha mancato però di ammettere immediatamente la sua sconfitta. Il successo di Đenjo Zadkovič, se mai ce ne fosse bisogno, ha dimostrato la potenza dei social network in una forma di applicazione delicata qual è la politica.

A completare il Litorale sloveno c’è Isola dove l’esito sembrava incerto, il culmine è stata la vittoria senza ombre di Danilo Markočič del Desus (Partito dei pensionati).Visibilmente deluso Evgenij Komljanec, l’avversario, della Lista „Isola è nostra“. Per Markočič uno dei pochi eletti di Desus è stata determinante la pacatezza dei toni con cui si è espresso in campagna elettorale, nonché la bontà del programma e forse la persona spesso determinante nelle elezioni locali. A Isola i pronostici alla vigilia del ballottaggio erano all’insegna dell’incertezza con uno scenario stile Capodistria.Visto che il primo round era andato a Komljenec con un distacco minimo: il 18,04 per cento dei voti, rispetto a Markočič fermo al 17,68%.

MARIBOR IMPRENDITORE VINCENTE

C’era grande attesa nel Paese pe sapere come sarebbe andato il secondo turno a Maribor. Gli elettoi hanno risposto in maniera inequivocabile dando il successo 58% a Saša Arsenovič, un imprenditore, che ha concluso gli studi di giurisprudenza, che si è distinto in vari settori, dalla ristorazione alla moda per giovani, preferito rispetto al „politico“ l’ex sindaco Franc Kangler, fermo al 42%. Nel 2011 Arsenovič, si era classificato tra i cento sloveni più ricchi. Fa.S.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display