Per la prima volta da decenni nella manovra del Governo non ci sono tagli per gli italiani nel mondo

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Per la prima volta da decenni nella manovra del Governo non ci sono tagli per gli italiani nel mondo

Certo, mancano ancora tantissime cose da risolvere per i connazionali, ma nella situazione sociale, economica e politica che attraversa l’Italia, ottenere il rafforzamento della rete consolare e lo stop al taglio all’editoria italiana all’estero, è stata già un’impresa epocale, con la quale il Governo sta dando un segnale forte all’universo delle comunità all’estero. Canta vittoria Ricardo Merlo, sottosegretario agli Esteri, fondatore e presidente del Movimento Associativo Italiani all’Estero – MAIE. “La differenza tra questo Governo e i precedenti è che oggi esiste una politica per gli italiani all’estero, prima non c’era, e con risorse e tecnologia i consolati possono arrivare alla massima efficienza”, ne è convinto il sen. Merlo, che intervistato dall’Ansa Latina torna a parlare della “decisione di riaprire il Consolato di Montevideo nel 2019”, perché “è stata una vergogna chiudere un Consolato dove vivono oltre 150mila italiani”. Questo esecutivo apre nuove sedi diplomatiche, mentre “il Partito democratico negli anni scorsi ne ha chiuse oltre cinquanta”, ricorda il sottosegretario, che evidenzia quanto di buono si è ottenuto nella legge di bilancio per gli italiani nel mondo. Dunque nuove assunzioni, energie fresche, “è qualcosa che non accadeva da trent’anni”, ci tiene a precisare il senatore.
Merlo l’aveva assicurato più volte in questi primi mesi di legislatura: “Rafforzeremo la rete consolare, garantiremo maggiori risorse ad Ambasciate e Consolati, per migliorare i servizi consolari ai nostri connazionali”. Infatti nuove forze sono in arrivo. Energie fresche, pronte a mettersi al lavoro. Con questa manovra arrivano 350 nuove unità al ministero degli Esteri, tra impiegati di ruolo e contrattisti. Personale che andrà ad occupare posti chiave nelle sedi estere e che contribuirà a smaltire il lavoro arretrato e a velocizzare l’esistente, occupandosi di passaporti, cittadinanze e molto altro. Un netto cambio di tendenza rispetto agli ultimi anni, quando il personale della rete consolare era stato diminuito costantemente, proprio mentre gli italiani nel mondo aumentavano. Qualche numero? Secondo dati ufficiali della Farnesina durante i primi anni del governo PD la dotazione di personale nella rete consolare è passata da 1.546 (2014) a 1.502 unità (2015).

Modifiche al voto

Tra i temi da affrontare nel 2019, le nuove migrazioni, la nuova cittadinanza e il raggiungimento dell’efficienza “in tutte le pratiche e la rapidità, i nostri connazionali nei consolati devono potersi sentire a casa, in Italia”. “Tutte le forze politiche si lamentano ad ogni elezione, denunciano brogli e irregolarità, ma quando sono state al governo non hanno fatto nulla per modificare il voto degli italiani nel mondo”, puntualizza Merlo. Il governo vuole rivedere le modalità di voto per gli italiani all’estero, sottolinea Merlo. Sul tavolo ci sono varie possibilità: l’obbligo di registrazione per chi vuole votare; il voto elettronico, lo spoglio da effettuare in città italiane diverse. Merlo rileva: “Faremo una riforma per arrivare a un voto degli italiani all’estero che abbia dubbi zero. Dobbiamo togliere 6 milioni di buste elettorali dalle strade”.
Per quanto riguarda invece la sempre maggiore richiesta di cittadinanza italiana da parte di discendenti di emigrati: “Bisogna rendere il processo più agile – osserva Merlo –, con più personale, con l’utilizzo intelligente della tecnologia, con sistemi più veloci ed efficaci”, ed è proprio “quello che stiamo facendo”. E assicura: “Non consentiremo limitazioni allo ius sanguinis, non è questione di porre limiti ma di aggiornare una legge. Vedremo cosa deciderà il Parlamento”. 
In conclusione, il sottosegretario chiede “pazienza”, perché dopo decenni di disastri “le cose non si sistemano in sei mesi, ma sappiate – conclude – che abbiamo un progetto e che stiamo facendo tutti gli sforzi possibili per miliorare quanto prima ciò che non va”.

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