MACCHINE DEL TEMPO Maggiolone, giù il tetto!

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MACCHINE DEL TEMPO Maggiolone, giù il tetto!
Un Maggiolone VW 1303. Foto: IVO VIDOTTO

Fu il sogno di molti giovani mezzo secolo fa, lo è per molti giovani di oggi e per coloro che non sono più tanto giovani. La Volkswagen 1303 cabriolet, che trattiamo in questo numero della nostra rubrica, è il sogno realizzato di un “ex giovane”, Miran Vodopivec. Quella per le auto d’epoca nella sua famiglia, è una passione congenita. Recentemente abbiamo raccontato la storia di un’altra nonna a quattro ruote che fa parte della famiglia Vodopivec. Il maggiolino, anzi, maggiolone decapottabile, è di quelli che si fanno notare, soprattutto sentire, con il suo motore 1.600 di cilindrata, il più grosso e potente che possa essere contenuto nel vano di questa leggendaria vettura.

“Ne sono il terzo proprietario. L’ho scovata in Dalmazia 18 anni fa, dopo di che ho rifatto il tetto, la tappezzeria, tappetini, pianale e ora avrebbe bisogno di una riverniciatura. Come pensionato, aspetterò un po’ per portare a termine l’operazione. Sono membro dell’Oldtimer club fiumano da vent’anni. Il maggiolone cabrio ha avuto modo di mettersi in mostra tante volte, portando a spasso, tra l’altro, diverse reginette del Carnevale fiumano e Mastro Toni… anche Babbo Natale”.

Quest’anno, ad agosto, compie 50 anni tondi tondi e avrebbe tutte le carte in regola per essere certificata come auto d’epoca con tutti i pro e i contro. Invece, il maggiolone di cui parliamo è un’auto come tutte le altre. Quelle certificate sono soggette ad alcune restrizioni, cioè non dovrebbero superare i 5.000 chilometri all’anno. Ad alimentare il suo motore, che venne costruito principalmente per i furgoni, T1 e T2, c’è l’impianto GPL. “Ce l’ho e me la godo tutti i giorni. La guido dove e quando mi pare. Questa è la mia filosofia. L’impianto GPL è raro per quest’auto. Ci ha pensato mio figlio che per primo in Croazia era riuscito a immatricolare un maggiolino, non questo, omologandolo per andare a gas”.

Il motore a basso regime di giri è indistruttibile, forse eterno, semplice da riparare e poco esigenze a livello di manutenzione. “È la mia auto, quella con cui ci divertiamo tutti. Ci sale tutta la famiglia e la uso per andare a prelevare i nipotini a scuola e all’asilo. D’estate caliamo il tetto, andiamo al mare, in gita per l’Istria con i capelli al vento. È una macchina che non è in linea con i ritmi della vita moderna, anzi, l’esatto contrario. Va veloce quanto basta. Non ho bisogno d’altro. Mio figlio ha la Peugeot 403, una Reanult 6 e in passato anche una 2 cavalli. In famiglia c’è qualcosa di contagioso che ci porta ad apprezzare oggetti tecnologicamente superati, ma che hanno un fascino speciale. Di tanto in tanto la porto dal meccanico di fiducia, più anziano di me, alla vecchia maniera. La lascio lì, senza fretta, per due-tre giorni. Non c’è frenesia, tutto si risolve con calma”.

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