MACCHINE DEL TEMPO Citroën DS, gioiello di design e tecnologia

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MACCHINE DEL TEMPO Citroën DS, gioiello di design e tecnologia
La Citroën DS sul carro attrezzi. Foto Lucio Vidotto

Vista sul carro attrezzi non offre un’immagine edificante di sé, ma possiamo dire con certezza che non è destinata alla rottamazione. In circolazione ve ne sono poche e per gli appassionati è una preda molto ambita. La Citroën DS rientra in una cerchia ristretta di vetture che grazie alla loro storia, all’estetica e alle innovazioni tecnologiche che vi sono contenute, meritano lo status di “oggetti di culto”. La sigla DS significa Désirée Spéciale, indicando qualcosa di desiderabile, mentre pronunciandola in francese arriviamo a “déesse”, che vuol dire dea. Per quello che ne sarebbe stato in seguito, il nome si è rivelato azzeccato.
Venne presentata al Salone di Parigi nel 1955 per essere prodotta fino al 1975. In vent’anni ha mantenuto la sua linea originale, un concentrato di eleganza e tecnologia. Viene considerata come un gioiello dell’industria automobilistica francese, ma è stata disegnata da un italiano, Flaminio Bertoni, nato a Masnago (Varese) il 10 gennaio di 120 anni fa e morto a Parigi nel 1964, all’età di 61 anni. Come scultore e designer non venne riconosciuto nell’Italia fascista. Uno degli elementi tecnici caratteristici è rappresentato dalle sospensioni idropneumatiche che, tra l’altro, nel 1962 salvarono la vita al generale Charles De Gaulle. Ci fu un attentato da parte dell’OAS, l’organizzazione armata segreta che s’opponeva all’indipendenza dell’Algeria concessa dal Presidente francese dopo anni di scontri sanguinosi.
Possiamo dire che la DS 19 ha determinato il corso della storia. La DS è anche stata protagonista in decine di film e serie TV, anche recenti. Immancabile la sua partecipazione pure in “Ritorno al futuro”, nella seconda pellicola della fortunata trilogia, in versione taxi volante.

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