Jessica Acquavita: «Mi impegnerò per dimostrare che noi CI siamo»

Priorità all’affermazione della lingua italiana e della sua pariteticità, alla tutela dei diritti acquisiti, delle tradizioni, all’insegna del dialogo. Ma con la sua candidatura ha voluto anche dimostrare che esiste una nuova generazione, attiva sul territorio, consapevole della situazione e delle difficoltà della nostra Comunità, che ha entusiasmo, energia e vuole esprimersi, dimostrando le proprie capacità

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Jessica Acquavita: «Mi impegnerò per dimostrare che noi CI siamo»

Jessica Acquavita, buiese, è cresciuta in seno alla Comunità nazionale italiana. Laurea magistrale alla DAMS di Bologna con studi teatrali a “la Contrada” di Trieste, ora sta ultimando il dottorato in Fonetica e fonologia della lingua italiana alla Ca’ Foscari di Venezia e all’Università del Litorale dove insegna la materia. Attivista della Comunità degli Italiani di Buie fin da piccola, ha poi allargato la sua collaborazione ad altri sodalizi del territorio, lavorando con i giovani presso la Comunità degli italiani “Fulvio Tomizza” di Umago e la CI di Verteneglio. Giornalista per Tv Capodistria prima, conduttrice, speaker e redattrice musicale per Radio Capodistria poi, è sempre stata attiva in ambito culturale, ma anche politico.
Negli ultimi quattro anni ha ricoperto infatti la carica di vicesindaco della Città di Buie eletto tra le fila della Cni. Nell’annuncio della sua candidatura ha scritto: “dialogo, responsabilità e impegno per contribuire allo sviluppo della nostra comunità nazionale e soprattutto per ribadire che tutti insieme – duti ‘nsembro – tuti insieme ‘noi CI siamo’. Credo che, ‘dialogo’ sia una delle parole chiave. Dialogo, nel senso di comunicazione, di coordinamento tra le varie istituzioni della Cni. ‘Tutti insieme’, ribadisce l’idea di dialogo, impegno, responsabilità e credo che questo tutti quanti i rappresentanti della nostra Comunità nazionale italiana lo abbiamo dimostrato in questi anni. E poi CI, scritto in lettere maiuscole, per ribadire che la nostra presenza sul territorio è forte, c’è da sempre. Dobbiamo semplicemente farci sentire, farci valere ancora di più”. E aggiunge: “La Regione Istriana è una comunità multietnica, multiculturale e plurilingue. A livello teorico tutto funziona, nella realtà l’italiano nei vari Comuni bilingui latita. I diritti ci sono, sanciti dagli Statuti delle municipalità, delle Città nonché dalla stessa Regione. Spetta però alla Comunità nazionale italiana autoctona usarli senza remore, e dovrebbero essere i politici i primi a dare il buon esempio. Jessica Acquavita condivide e conclude: “Ecco che ritorniamo a quello che è forse lo slogan che ho scelto ‘noi CI siamo’ è anche uno sprone per tutti quanti i connazionali, a fasi sentire, a ribadire la presenza sul territorio e ovviamente anche a usare e far propri tutti i diritti che sono nostri. Ripeto, tanto si è fatto in questi anni e ancora tanto lavoro resta da fare”. Nel frattempo, Jessica si è già insediata in Regione: il passaggio delle consegne è avvenuto il 25 maggio scorso, con i dovuti ringraziamenti a Rajko per l’impegno che ha profuso nei suoi due mandati da vice, contribuendo alla realizzazione di numerosi progetti.

Te l’aspettavi una vittoria del genere?

“Direi che ci speravo, ma non mi azzarderei a dire che me l’aspettavo, anche perché il mio controcandidato, Valmer Cusma, è un personaggio di tutto rispetto, con una grande esperienza alle spalle e molto conosciuto nell’ambito CNI, grazie alla sua pluriennale attività come giornalista e non solo. L’avevo detto fin dall’inizio che sarebbe stata una bella sfida – e non mi sbagliavo. Sono molto felice del risultato ottenuto, anche perché in questa campagna atipica, segnata dalle restrizioni covid, non ho potuto incontrare un grande numero di connazionali e farmi conoscere nelle località a me più lontane. Ma avrò sicuramente modo di recuperare in questi quattro anni che ho davanti. Ringrazio di cuore tutti quelli che con il loro voto mi hanno sostenuta – ritengo che abbiano voluto premiare la mia freschezza, la genuinità e credo che sia stato percepito anche il messaggio che ho voluto far passare con la mia candidatura ovvero che tra le fila della nostra Comunità Nazionale ci sono dei giovani capaci, che hanno energia, entusiasmo, conoscono la nostra realtà e ai quali bisogna solo dare un po’ di fiducia”.

Quanto sarà importante per te l’esperienza che hai maturato in qualità di vice sindaco di Buie?

“Io sono letteralmente cresciuta nell’ambito della nostra Comunità Nazionale. La CI di Buie era praticamente la mia seconda casa, tante erano le attività a cui ero iscritta. Poi la collaborazione si è allargata ad altri sodalizi del territorio, dove sono impegnata come dirigente di diversi gruppi. Ma non solo: mi sono occupata della nostra CNI anche durante il mio lavoro a radio e tv Capodistria. Quindi la realtà e il funzionamento – soprattutto per quanto riguarda l’attività culturale – lo conoscevo bene. La mia esperienza da vicesindaco è stata però molto importante per avvicinarmi al lato politico della questione CNI, mi ha fatto capire meglio il funzionamento di certi equilibri e soprattutto mi ha avvicinato all’attività amministrativa, alle procedure esecutive e agli ingranaggi che fanno funzionare un’amministrazione cittadina. Senza dubbio questi quattro anni mi hanno fornito un bagaglio di esperienze che sarà utile e prezioso per la carica che mi accingo a ricoprire”.

Stai per assumere un incarico importante, quello di vice presidente della Regione Istriana. Con che cosa vorresti iniziare il tuo mandato, ovvero quali saranno le priorità del tuo agire politico?

“Come ho già detto, una volta formalizzata la mia carica, ho intenzione di incontrare istituzioni e rappresentanti CNI per capire insieme quali sono le loro esigenze e da dove si può partire. Credo comunque che un punto su cui dovremmo metterci subito a lavorare è il censimento che, se tutto va bene, si svolgerà in settembre. Questo sarà certamente il punto dal quale partire”.

Continuerai, come hai fatto in campagna elettorale a sviluppare un contatto diretto con gli italiani che vivono sul territorio e le loro istituzioni?

“Il mio ruolo è certamente un ruolo importante, che può e deve essere un ponte tra i nostri connazionali, le loro esigenze, i loro progetti e l’autorità al governo. Ma sono convinta che il contatto con i nostri connazionali, il dialogo e la comunicazione con le istituzioni che ci rappresentano sia la chiave per riuscire ad ottenere i risultati e gli obiettivi prefissati. Come ho detto in campagna elettorale, e ne sono convinta, solo lavorando insieme, solo ritrovando un’unità d’intenti, creando sinergia riusciremo ad essere più forti nel far sentire le nostre istanze”.

C’è qualcuno che vorresti ringraziare per il supporto e i consigli dati?

“Un grazie va innanzitutto alla mia famiglia, che mi ha sostenuto in questo periodo caotico, ai miei due bimbi che sono stati i miei fans più accaniti; agli amici che mi hanno aiutato in tutte le maniere. Ma vorrei ringraziare anche tutte quelle persone che in questi giorni mi hanno espresso il loro sostegno, mi hanno dato preziosi suggerimenti ma hanno anche fatto qualche osservazione di cui farò tesoro”.

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