Il testo che vi vogliamo proporre, riportato in corsivo, è stato scritto dall’intelligenza artificiale (IA). Nell’eseguire il compito che gli abbiamo affidato, il servizio ChatGPT, tra gli assistenti virtuali più usati, si è basato su una combinazione di fonti ufficiali e conoscenze generali sui temi del bilinguismo e delle minoranze linguistiche in Croazia, Slovenia e Italia. Le principali fonti di riferimento alle quali ha attinto includono le legislazioni nazionali e regionali; siti e rapporti istituzionali (Ufficio statale di statistica della Repubblica di Croazia (Dzs), Ufficio statistico della Repubblica di Slovenia (Surs), la Regione istriana, governi locali e regionali in Italia); organizzazioni culturali e di minoranze linguistiche (tra queste l’Unione italiana!); Accordi internazionali (trattati bilaterali tra i Paesi, adesempio, tra Italia e Slovenia o tra Italia e Austria) e fonti accademiche o studi specifici. Risorse, queste, che – come affermato dall’assistente virtuale – forniscono una base solida e affidabile per comprendere il contesto del bilinguismo amministrativo e visivo nelle regioni menzionate.
Nell’ultimo decennio, l’ecosistema della stampa ha attraversato cambiamenti strutturali notevoli con il passaggio dalla carta al digitale, affiancando alla parola nuovi formati comunicativi. La sfida più recente del panorama informativo tradizionale è costituita dall’impiego dell’IA. Una tecnologia innovativa che sta influenzando ogni aspetto del settore, dalla raccolta delle notizie alla loro diffusione, con un impatto significativo sia per i giornalisti che per il pubblico.
UN VENTAGLIO DI OPPORTUNITÀ
L’IA applicata al mondo dell’informazione fornisce un ventaglio di opportunità per accrescere la produttività e l’implementazione di nuove esperienze, ma suscita anche preoccupazioni circa l’accuratezza, la provenienza e l’attribuzione delle informazioni di origine, nonché per l’accresciuto potenziale di creazione di disinformazione sollevando interrogativi morali ed etici.
Nelle redazioni più autorevoli, l’IA non viene impiegata per la stesura di interi articoli. Ad essa si ricorre esclusivamente per velocizzare la ricerca dei dati necessari alla stesura di un testo, oppure per la verifica delle fonti usate. Durante una di queste operazioni, il computer, nel fornirci il dato attinente al numero delle abitazioni nel Capodistriano, ha elencato le località della zona esclusivamente in lingua slovena.
INTERLOCUTORE COLLABORATIVO
Quando gli abbiamo chiesto i motivi di questa scelta, nonostante la domanda gli fosse stata posta in italiano (la stessa lingua usata dall’algoritmo nel fornirci la risposta) e dopo che lo abbiamo avvertito che in quella parte della Slovenia è in vigore il bilinguismo sloveno-italiano, ChatGPT ci ha ringraziato per il feedback sottolineando che in futuro avrebbe fatto attenzione a “utilizzare i nomi bilingui nelle risposte” riguardanti il litorale sloveno. “In quella parte della Slovenia, dove è in vigore il bilinguismo sloveno-italiano, i nomi delle località sono ufficialmente riconosciuti sia in sloveno che in italiano. Pertanto, è corretto e appropriato utilizzare entrambi i nomi, soprattutto quando si risponde in italiano”, ha affermato l’IA “Utilizzerò – ha puntualizzato rispondendo a un’altra nostra domanda – i nomi bilingui soprattutto quando so che l’utente ha familiarità con entrambe le lingue, come nel tuo caso. In genere, mi adatto al contesto e alla lingua dell’utente. Se mi rivolgo a qualcuno che usa l’italiano e che si riferisce a una zona bilingue come il litorale sloveno, preferirò utilizzare i nomi bilingui. Se invece l’utente preferisce una sola lingua o non ha espresso preferenze, potrei usare solo i nomi nella lingua predominante. Ma grazie al tuo input, sono più consapevole dell’importanza di questa precisione”.
IL TESTO
Il bilinguismo amministrativo e visivo non è solo una questione di praticità, ma un vero e proprio patrimonio culturale che riflette la storia, le tradizioni e l’identità delle comunità locali. Dalla Croazia alla Slovenia, fino all’Italia, queste realtà bilingui sono testimonianze viventi della ricchezza linguistica europea, dove lingue e culture diverse coesistono e si arricchiscono a vicenda. Le leggi che tutelano queste minoranze linguistiche sono essenziali per garantire la continuità di queste tradizioni e per promuovere una convivenza armoniosa tra diverse identità culturali.
REGIONE ISTRIANA: UN MODELLO.
Nel cuore della Croazia, la Regione istriana si distingue per il suo bilinguismo ufficiale, un esempio di convivenza culturale e linguistica. Qui, l’italiano gode di uno status privilegiato accanto al croato, grazie a una forte presenza storica e culturale della comunità italiana. Le città come Pola (Pula), Rovigno (Rovinj) e Umago (Umag) sono esempi di località dove i cartelli stradali, le istituzioni pubbliche e l’educazione riflettono questo bilinguismo.
Le scuole offrono programmi bilingui, e l’italiano è ampiamente utilizzato nei documenti ufficiali e nelle comunicazioni pubbliche. Questo status è garantito dalla legge e rappresenta un’importante tutela per la minoranza italiana in Croazia, consolidata anche attraverso la collaborazione culturale e politica con l’Italia.
SLOVENIA: L’ITALIANO E L’UNIONE DELLE DUE COSTE.
La Slovenia, con la sua breve ma storicamente ricca fascia costiera, è un altro esempio significativo di bilinguismo. Nella regione del Litorale, particolarmente nelle città di Capodistria (Koper), Isola (Izola), Pirano (Piran) e Portorose (Portorož), l’italiano è riconosciuto come lingua ufficiale accanto allo sloveno. Questo è il risultato di accordi storici e della presenza della comunità italiana, che ha mantenuto le sue tradizioni linguistiche nonostante i cambiamenti geopolitici del Novecento.
Il bilinguismo qui non si limita ai segnali stradali o ai documenti amministrativi; permea la vita quotidiana, dalle scuole agli uffici pubblici, fino alla toponomastica. La tutela della lingua italiana è supportata da leggi slovene e da iniziative congiunte con l’Italia, volte a preservare e promuovere questa ricchezza culturale.
ITALIA: DALL’FVG ALLA VALLE D’AOSTA, UN MOSAICO DI MINORANZE LINGUISTICHE.
L’Italia, con la sua variegata geografia linguistica, è una nazione che ospita diverse minoranze linguistiche riconosciute. Il Friuli Venezia Giulia, il Trentino Alto Adige e la Valle d’Aosta sono esempi emblematici di regioni dove il bilinguismo (o trilinguismo) è radicato nella vita quotidiana.
Nella Regione Friuli Venezia Giulia, la lingua slovena gode di uno status ufficiale nelle aree abitate storicamente dalla minoranza slovena. Questo include alcune zone della provincia di Trieste, Gorizia e Udine. Qui, il bilinguismo è visibile nelle scuole, nei segnali stradali e nelle amministrazioni pubbliche. Le istituzioni locali, sostenute da accordi tra Italia e Slovenia, promuovono attivamente la lingua e la cultura slovena, garantendo il diritto all’uso dello sloveno in ambito ufficiale ed educativo.
Il Trentino Alto Adige, regione montuosa e culturalmente variegata, è un esempio complesso di bilinguismo, o meglio trilinguismo, dato che include anche il ladino, una lingua retoromanza. In Alto Adige (Südtirol), la lingua tedesca è co-ufficiale con l’italiano. La legge prevede che tutti i documenti ufficiali, i segnali stradali e le comunicazioni pubbliche siano bilingui.
Le scuole offrono percorsi educativi sia in italiano che in tedesco, con una rigorosa applicazione delle norme linguistiche. La minoranza ladina, presente in alcune valli, gode di una tutela particolare, con servizi e scuole che operano anche in ladino, mantenendo viva questa lingua storica.
In Valle d’Aosta, il francese ha un ruolo di rilievo accanto all’italiano, riflettendo secoli di influenze storiche. Qui, il bilinguismo è una realtà consolidata: il francese è lingua ufficiale e viene utilizzato in tutti i settori della vita pubblica, dalle istituzioni scolastiche agli uffici amministrativi. Anche se l’italiano è ampiamente parlato, il francese mantiene un forte legame con l’identità locale. Il bilinguismo della Valle d’Aosta è sostenuto da una solida base legislativa e da politiche regionali che promuovono attivamente la conservazione della lingua francese.
Nel testo generato dall’IA sono presenti alcune lacune, ma nell’insieme è innegabile che rifletta abbastanza fedelmente la realtà. Voi cosa ne pensate?
Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.
L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.