Felice Žiža. I connazionali prima di tutto

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Felice Žiža. I connazionali prima di tutto

I connazionali prima di tutto, perché sono loro la Comunità. Il deputato deve saperli ascoltare, aiutare nelle loro istanze, informare, essere un anello che congiunge tutte le istituzioni, la vita quotidiana della gente e il Parlamento. Grande e costante attenzione al territorio. “Una delle novità che voglio introdurre è l’ufficio del deputato nei quattro comuni costieri. Sarò a disposizione della gente il lunedì”. Ha le idee chiare su quello che sarà il suo ruolo e il modo in cui lo eserciterà, Felice Žiža, il nuovo rappresentante della Comunità nazionale italiana alla Camera di Stato. Succede allo storico deputato Roberto Battelli, che ha ricoperto l’incarico dal 1990 e che dopo quasi trent’anni si è ritirato dall’arena politica. “Mi sono messo in gioco, ho lavorato per arrivare a quest’esito, ci ho sperato e alla fine le mie speranze si sono avverate. Ringrazio tutta la mia squadra, soprattutto mia moglie, i miei figli, le nostre famiglie, tutti i collaboratori dei quattro Comuni, che sono stati proprio tanti e che si sono adoperati per ottenere questo grande risultato”, dichiara il neodeputato. Ora è il momento del secondo giro di presentazioni, stavolta nelle vesti di vincitore della corsa per il seggio specifico al Parlamento di Lubiana. Difatti, l’intervista per Panorama segue un’ospitata ai programmi italiani di TV Capodistria, proprio nel giorno dell’allarme (per fortuna infondato) per una busta sospetta, contenente polvere bianca, arrivata sulla scrivania della giornalista televisiva Evgenja Carl, del programma informativo sloveno.

Classe 1963, il medico chirurgo, già direttore dell’Ospedale generale di Isola, vicesindaco italiano della cittadina costiera, si è imposto in tutte e quattro le unità elettorali dell’area (Capodistria, Pirano, Isola e Ancarano), incassando 2.551 punti, pari al 44,65 per cento delle preferenze, con un ampio distacco rispetto agli altri due candidati in lizza. Maurizio Tremul ha ottenuto 2.134 punti, ovvero il 37,35% e Bruno Orlando 1.028, vale a dire il 17,85% dei voti. Come rilevato dalla Commissione elettorale della IX circoscrizione, incaricata di seguire le operazioni per il seggio specifico, hanno espresso il loro voto 1447 connazionali iscritti nell’elenco particolare che comprende 2.692 nominativi. L’affluenza è stata del 53,75%, superiore alla media nazionale.

Collaborare necesse est

E mentre a livello nazionale a Žiža per ora non resta che attendere l’iter per la formazione della maggioranza che darà vita al Governo – si attende l’ufficializzazione degli esiti da parte della Commissione elettorale centrale (15 giugno), alla quale farà seguito il 18 giugno una riunione organizzativa, dopodiché inizierà la partita vera a propria – Tremul e Orlando, archiviata la pagina delle politiche, sono pronti alle nuove sfide: il primo affronta la campagna per la presidenza dell’Unione Italiana, il secondo guarda alle prossime amministrative, che si terranno in autunno. Per quanto riguarda la formazione del nuovo Governo, Žiža di dice né di destra né di sinistra, aperto a tutte le opzioni. A una condizione: l’accettazione del “contratto” di coalizione e la disponibilità ad accettare e soddisfare le richieste della CNI.

Un contratto CAN – UI?

Quali le coordinate della sua azione in ambito CNI? Bisogna tornare a fare politica, ma a livello di connazionali, di politica locale, ritrovando un’identità che forse in questi anni è mancata un po’, compresa la grande voglia di voler tornare a frequentare la nostra Comunità. Un impegno che dovrà essere comune, coinvolgere le istituzioni come le Comunità autogestite della nazionalità italiana, le Comunità degli Italiani, le scuole, la stessa Unione Italiana, la gente e il deputato. Collaborare è un punto fermo, per Žiža, e forse quello che ha giocato maggiormente a suo favore. “Sono un uomo di comunità, un uomo che lavora in gruppo, che fa gioco di squadra”, ribadisce, aggiungendo: “Sono convinto che la collaborazione, la solidarietà e l’unità di intenti potranno farci ottenere degli ottimi risultati”.

Sui rapporti con l’Unione Italiana, risponde: “Si vuole un’Unione italiana veramente unita tra Slovenia e Croazia. La collaborazione, a mio avviso finora non sufficientemente buona, va rafforzata e migliorata. Vedo già comp potremmo farlo. Anni fa avevo proposta un accordo tra la CAN e l’UI, ma poi non avevo portato avanti quest’iniziativa. Credo che ora potremmo rilanciarla, per fare un ulteriore passo avanti”.

Non si trasferirà a Lubiana, ci dice; e se non farà più il direttore dell’Ospedale isolano, l’elezione al Parlamento non farà venir meno il suo impegno come medico, che proseguirà con cadenza settimanale a livello ambulatoriale, di reparto, in sala operatoria, raggiungibile dai suoi pazienti anche telefonicamente, come del resto accadeva finora. Resterà a disposizione dei connazionali tramite quell’ufficio del deputato che intende istituire nei quattro comuni costieri, aperto almeno una volta al mese. Del resto, in Žiža s’intrecciano professione, politica ed esperienza dirigenziale. La discesa in campo il 3 giugno scorso per il seggio specifico è stato il completamento di un lungo percorso, dalla frequentazione, fin da giovane, della Comunità degli Italiani agli studi universitari; poi, nel 2006, l’ingresso nella CAN isolana, nel 2012 la direzione dell’Ospedale, l’incarico di vicesindaco e quello di capogruppo in Consiglio comunale. Come mai si è candidato al seggio CNI? “Ho visto negli ultimi anni che avrei potuto fare qualcosa per la Comunità, qualcosa in più, qualcosa di nuovo, qualcosa che per conto mio manca, soprattutto nei collegamenti fra le varie Comunità, fra le varie nostre istituzioni e le altre realtà associative. Essendo io una persona abituata al contatto con la gente, conosciuto come medico, con doti comunicative e anche empatia, ho pensato che avrei potuto fare qualcosa di positivo, non solamente come parlamentare, ma come uomo che può unire”.

Tra Le priorità i programmi italiani di RTV Capodistria

Quali saranno le priorità della sua azione politica? “Il mio predecessore ha fatto ed ottenuto tanti risultati – dice di Roberto Battelli –, ma bisogna continuare a lavorare per proseguire e portare a termine altre proposte. Mi impegnerò per l’approvazione della Legge di tutela globale della CNI che garantisca la nostra cultura e il nostro patrimonio identitario, in tutto il territorio di insediamento storico”. Tra i suoi obiettivi, un continuo monitoraggio dell’applicazione dei diritti della CNI, l’ampliamento del dialogo tra la nostra Comunità nazionale e le istituzioni statali, l’ulteriore affermazione della soggettività politica e un’effettiva cogestione del territorio, l’ulteriore crescita di tutte le nostre istituzioni scolastiche (dagli asili fino a nuovi corsi di laurea presso l’Università del Litorale)…

“Uno dei punti fondamentali e più urgenti sarà tutelare gli interessi dei Programmi Italiani della Rediotelevisione di Capodistria, perché i tagli che hanno subito e il problema del personale rendono la situazione molto difficile. Mi adopererò per l’approvazione di una legge specifica, che garantisca autonomia e stabilità finanziaria, di quadri e di programmi”.

Attenzione alle scuole

E poi c’è la scuola, dai programmi ai materiali didattici, dagli edifici ai docenti. “Entro settembre, prima dell’inizo del nuovo anno, occorrerà approvare il regolamento attuativo per quanto riguarda l’Istituto pedagogico, che fino alle modifiche apportate alle legge a febbraio operava nell’ambito di quello sloveno e che ora è autonomo e ha precise competenze. C’è poi tutto il capitolo dell’edilizia scolastica, a partire dalla ristrutturazione del palazzo che ospiterà l’elementare Pier Paolo Vergerio e il Ginnasio fino all’asilo di Lucia e altri interventi. Bisognerà trovare i finanziamenti per poterli realizzare. Inoltre, c’è tanto da fare anche sulla qualità dell’insegnamento, soprattutto per quanto riguarda la lingua e l’identità”.

Per Žiža è necessario stabilire criteri più rigorosi nell’assunzione (a tempo indeterminato) di insegnanti e docenti negli istituti prescolari e scolastici della CNI, soprattutto laddove i candidati non sono di nazionalità o madrelingua italiana e non sono in possesso di tutta la verticale scolastica italiana. Prima del loro ingresso nelle aule, andrà verificata non soltanto la loro competenza linguistica, ma anche la conoscenza della cultura italiana. Sarà fondamentale, dunque, inserire un valore aggiunto nella politica dei quadri, pianificando attentamente la formazione, visto anche il nuovo corso di laurea per educatori e insegnanti di classe attività presso l’Università del Litorale. “In questo ambito, un altro discorso, che va fatto però sul territorio e non in Parlamento, riguarda la gestione della verticale italiana, a partire dall’asilo, affidando agli educatori la valutazione della crescita, delle capacità e delle competenze dei ragazzi, per fare loro raggiungere alti livelli di conoscenza della lingua e della cultura, apportando un miglioramento complessivo nella qualità dell’insegnamento”.

A questi aspetti, va aggiunta la richiesta dell’aumento dei fondi per le attività culturali e per l’attuazione del bilinguismo a tutti i livelli e destinati ai nostri Comuni.

Buon lavoro.

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