CNI. Un anno iniziato col botto e finito con un nuovo look

Il 2024 è alle nostre spalle ed è tempo di riflettere sui principali avvenimenti che hanno segnato i 12 mesi appena trascorsi dall'ottica della Comunità nazionale italiana

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CNI. Un anno iniziato col botto e finito con un nuovo look
La nuova veste grafica dell'Unione Italiana

Mentre l’anno volge al termine, è tempo di riflettere sui principali avvenimenti che hanno segnato il 2024 per la Comunità nazionale italiana in Croazia e in Slovenia. Tra i momenti salienti si annoverano le elezioni parlamentari in Croazia, l’arrivo di nuovi rappresentanti diplomatici italiani nella regione, la nomina dei vertici dell’Università Popolare di Trieste, gli avvicendamenti ai vertici della Federesuli e della Comunità degli Italiani di Fiume, nonché i colpi di scena legati al coordinatore dell’Unione Italiana di Capodistria.
Non sono mancati gli investimenti nelle strutture scolastiche e nei programmi e progetti tesi alla tutela, valorizzazione e promozione della lingua (inclusi i dialetti italofoni del territorio) e della cultura italiana nel contesto della costante evoluzione dell“universo” Cni. Questo articolo si propone di ripercorrere alcuni dei fatti principali che hanno caratterizzato quest’anno intenso, offrendo una panoramica sui temi che continueranno a influenzare il futuro della Comunità Italiana nella regione.

la sede dell'Unità amministrativa di Capodistria. Foto Goran Žiković
la sede dell’Unità amministrativa di Capodistria. Foto Goran Žiković

Per la Cni, il 2024 si è inaugurato con il botto. Astrid Del Ben è stata eletta il 9 gennaio, con sei voti favorevoli e una scheda nulla, coordinatrice dell’Associazione degli appartenenti alla Comunità nazionale italiana – Unione italiana, ovvero dell’Ui di Capodistria. A sancire l’elezione è stata la Consulta (il massimo organo deliberativo) dell’Ui di Capodistria, riunitasi a Capodistria con la partecipazione Daniela Ipsa, Alex Zigante, Dyego Tuljak, Gianfranco Stancich, Gianfranco Kozlovič, Jan Pulin e Robi Štule, ovvero di sette degli otto consiglieri dell’organo.
Il 9 febbraio l’Unità amministrativa di Capodistria ha iscritto nel ruolo di legale rappresentante dell’Associazione degli appartenenti alla Comunità Nazionale Italiana Unione Italiana Astrid Del Ben, subentrata a Maurizio Tremul, che ricopriva tale funzione ininterrottamente dal 1998, anno della nascita dell’Ui di Capodistria. La notizia è divenuta di dominio pubblico il 22 febbraio, in seguito alla diffusione di un comunicato stampa diramato dalla stessa Del Ben. Nel documento, sono stati elencati anche i due punti chiave sui quali intendeva concentrare il proprio lavoro e quello della Consulta: l’inclusione delle Comunità degli Italiani di Bertocchi e Ancarano nello Statuto dell’UiCapodistria e l’avvio del processo di unificazione de facto e de iure tra le Unioni in Croazia e Slovenia. Il presidente dell’Ui, Maurizio Tremul, il presidente della Giunta esecutiva, Marin Corva, e il presidente dell’Assemblea, Paolo Demarin, hanno dichiarato di essere stati colti di sorpresa dalla notizia. La questione ha suscitato aspri dibattiti tra chi salutava positivamente la scelta dei membri della Consulta (che sono anche consiglieri dell’Assemblea dell’Ui di Fiume) e chi, invece, stigmatizzava il loro modus operandi. Durante le sessioni dell’Assemblea dell’Ui di Fiume convocate il 29 febbraio a Dignano e il 27 marzo ad Albona, si è discusso della questione, ribadendo l’unitarietà della Cni, tentando di ricucire lo strappo. Tuttavia, la situazione è rimasta tesa. Qualcuno ha ipotizzato che Paolo Demarin a un certo punto volesse dimettersi dal ruolo di presidente dell’Assemblea dell’Ui. Il 3 aprile, Demarin ha convocato una conferenza stampa alla Comunità degli Italiani di Pola sfatando l’ipotesi. Durante l’incontro con la stampa ha affermato che la centralità dell’Ui di Fiume non può essere messa in discussione. Ha parlato di una crisi istituzionale che dura da anni e ha annunciato l’intenzione di promuovere una riforma armonica basata sul dialogo.
Ad agosto, Maurizio Tremul ha reso noto che il Ministero degli Interni di Lubiana aveva accolto (le decisioni risalivano al 3 giugno e al 14 agosto) i ricorsi presentati da lui stesso e dalle consigliere dell’Assemblea dell’Ui di Fiume, Liana Vincoletto di Bertocchi e Maia Nerina Bertoch di Ancarano, contro la delibera del 9 febbraio scorso dell’Unità amministrativa di Capodistria. L’11 novembre, dopo oltre cinque mesi, la decisione del Ministero degli Interni sloveno è stata attuata, ripristinando la rappresentanza legale dell’Ui di Capodistria antecedente al 9 febbraio 2024. Del Ben ha dichiarato che l’iscrizione di Maurizio Tremul all’AJPES era una conseguenza naturale delle procedure di ricorso previste dalla legge. Tuttavia, ha puntualizzato che il suo incarico presso l’Ui di Capodistria era stato revocato temporaneamente e che l’iter – nuovamente di competenza dell’Unità amministrativa di Capodistria – non si è concluso…

La biografia politica di Furio Radin è stato uno degli eventi editoriali del 2024. Foto Roni Brmalj
La biografia politica di Furio Radin è stato uno degli eventi editoriali del 2024. Foto Roni Brmalj

Biografia politica e diplomazia

Il 22 febbraio, nella splendida cornice dell’Archivio di Stato a Zagabria, è stata presentata la biografia politica di Furio Radin, vicepresidente del Sabor e deputato della Cni, intitolata Lo giuro, prisežem. Scritta dal giornalista Neven Šantić per i tipi della casa editrice Durieux di Zagabria, è stata pubblicata contemporaneamente nelle versioni croata e italiana. Il progetto editoriale è stato annoverato tra i più significativi dell’anno in Croazia. La presentazione ha richiamato il gotha della società croata, con la presenza del presidente del Parlamento, Gordan Jandroković, del primo ministro Andrej Plenković e dell’allora ambasciatore italiano a Zagabria, Pierfrancesco Sacco. Presenti anche numerosi parlamentari, ministri, diplomatici, giudici, artisti, imprenditori ed esponenti della società accademica e civile.
Cambio della guardia nelle Ambasciate italiana di Lubiana e Zagabria. Il 4 marzo il bolognese Giuseppe Cavagna è subentrato al napoletano Carlo Campanile alla guida della missione diplomatica italiana in Slovenia. Come scritto sul profilo ufficiale X della Farnesina, Cavagna ha annunciato di volersi impegnare per una relazione sempre più forte tra “Italia e Slovenia, due Paesi uniti da profondi rapporti di amicizia e collaborazione e da un futuro di prosperità condivisa nella comune casa europea”. Pochi giorni dopo, più correttamente l’11 marzo alla guida dell’Ambasciata italiana in Croazia si sono avvicendati due romani, il nuovo ambasciatore Paolo Trichilo e il suo predecessore Pierfrancesco Sacco.
“Orgoglioso di essere a Zagabria per dare continuità al dialogo, anche grazie alla sintonia tra Italia e Croazia sull’agenda europea, da rafforzare attraverso il ruolo positivo di export, cultura e minoranze”: è quanto pubblicato dalla Farnesina su X (ex Twitter), in seguito alla nomina di Trichilo (già ambasciatore a Lubiana). In settembre, invece, Iva Palmieri si è insediata alla guida del Consolato generale d’Italia a Fiume al posto di Davide Bradanini al termine del suo mandato quadriennale. Anche per Iva Palmieri, alla pari di Trichilo è una vecchia conoscienza della Cni, in quanto in passato era stata console generale pure a Capodistria. In occasione del suo primo incontro con i connazionali dop il suo arrivo nel capoluogo quarnerino, infatti aveva dichiarato che per lei si tratta quasi di un ritorno a casa. “Quello che mi lascia sempre piacevolmente colpita, in queste terre – ancora Iva Palmieri –, è l’incredibile proprietà di linguaggio e padronanza della lingua che ritrovo nella Comunità, che è una cosa che difficilmente si ritrova in altre parti del mondo”.

L'ambasciatore italiano a Lubiana, Giuseppe Cavagna. Foto Željko Jerneić
L’ambasciatore italiano a Lubiana, Giuseppe Cavagna. Foto Željko Jerneić

Politica di riconciliazione

Il 12 aprile all’Università degli Studi di Trieste all’ex presidente della Repubblica di Slovenia, Borut Pahor, e al presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella è stata conferita la laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza honoris causa. Durante la proclamazione nell’Aula magna dell’Ateneo è stata proiettata l’ormai iconica foto dei due capi di stato che si tengono per mano scattata il 13 luglio del 2020 a Basovizza. “Sergio Mattarella e Borut Pahor – si legge nella motivazione – hanno saputo coraggiosamente ripudiare la prospettiva angusta dell’egoismo nazionalistico, per perseguire invece una politica di riconciliazione, retta sulla creazione e sul consolidamento di spazi e di simboli dedicati alla memoria collettiva, quale fondamento di autentica pace tra i popoli. Due statisti che hanno interpretato l’amor di patria in una dimensione europea alta, così contribuendo a trasformare la frontiera adriatica, da territorio di aspro conflitto etnico e culturale, ad area di dialogo, di cooperazione e di amicizia, nella comune coscienza dei diritti umani e nella luce delle libertà democratiche”.
Cinque giorni più tardi in Croazia si sono tengute le elezioni parlamentari. A contendersi il seggio garantito alla Comunità nazionale italiana al parlamento di Zagabria sono stati Furio Radin di Pola e Corrado Dussich di Buie. Il primo rappresenta la Cni al Sabor dal 1992, il secondo riveste l’incarico di vicesindaco in quota Cni di Buie. Ad averla vinta è stato Radin, che agli elettori si è presentato in tandem con il presidente della Giunta esecutiva dell’Ui, Marin Corva. Insieme hanno ottenuto 971 preferenze. I voti a favore di Dussich e del suo sostituto Maurizio Zennaro sono stati 936. La statistica registra pure 44 schede nulle. Alle urne si sono presentati 1.971 connazionali che hanno preferito il voto etnico a quello partitico, ossia oltre il doppio rispetto alle elezioni del 2020, quando Radin era l’unico candidato. Successivamente, Radin è stato riconfermato alla vicepresidenza del Sabor, venendo votato all’unanimità dei deputati presenti in aula (144).

L'ambasciatore italiano a Zagabria, Paolo Trichilo con il cappellino della CI di Laurana. Foto Željko Jerneić
L’ambasciatore italiano a Zagabria, Paolo Trichilo con il cappellino della CI di Laurana. Foto Željko Jerneić
Lanuova console generale d'Italia a Fiume Iva Palmieri a Draga di MOschiena assieme al sindaco Riccardo Staraj, persidente della locale Comiunità degli Italiani. Foto Željko Jerneić
La nuova console generale d’Italia a Fiume Iva Palmieri a Draga di Moschiena assieme al sindaco Riccardo Staraj, presidente della locale Comunità degli Italiani. Foto Željko Jerneić

Edilizia scolastica

Al Municipio del capoluogo quarnerino il 5 giugno – 15 mesi dopo la firma dell’accordo di cofinanziamento tra l’Unione italiana, la Comunità degli italiani di Palazzo Modello e la Città di Fiume – è stato sottoscritto il contratto d’appalto con gli esecutori dei lavori di realizzazione dell’asilo Fiume. Il contratto in oggetto è stato firmato dal sindaco Marko Filipović, dal direttore della ditta che eseguirà i lavori, la Supra di Ragusa (Dubrovnik), Tomislav Bolotin e dalla direttrice dell’APG inženjering, l’azienda che sarà addetta alla supervisione della progettazione, Lidija Grebenar. La firma si attendeva da tempo considerato che la lettera d’intenti era stata firmata nel 2011.
Il progetto dell’asilo Fiume, ha un valore di 3.747.818,75 euro. La Città vi partecipa con 907mila euro attingendo dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, mentre l’Unione italiana ha assicurato l’anno scorso 900mila euro. Ulteriori 2 milioni verranno erogati dal Bilancio cittadino. La nuova scuola materna dovrebbe essere pronta per l’inaugurazione nel corso del 2025. Insomma, per la Cni, si tratta di un sogno che finalmente sta per avverarsi.
Sembra ormai in dirittura d’arrivo anche il progetto di un altro asilo. Tra ottobre e novembre a Sissano è stato inaugurato il cantiere della futura scuola materna italiana. I lavori affidati all’impresa edile De Conte di Albona dovrebbero concludersi in tempo affinché la struttura possa accogliere i primi bambini nell’anno pedagogico 2025/26. L’idea progettuale per l’asilo italiano di Sissano è stata sentitamente voluta e poi sviluppata dal 2021 dalla locale CI con il supporto istituzionale dell’Ui e del Comune di Lisigano. “Questa nostra iniziativa servirà a dare nuova linfa in particolare alla sezione scolastica periferica del luogo che fa capo all’elementare italiana ‘Giuseppina Martinuzzi’. Asilo, scuola e Comunità conferiranno continuità culturale e identitaria all’italianità presente”, aveva detto in quell’occasione Paolo Demarin, presidente dell’Assemblea del’Ui e del sodalizio di Sissano.

Renzo Codarin. Foto Goran Žoković
Renzo Codarin. Foto Goran Žoković
Edvino Jerian. Foto Željko Jerneić
Edvino Jerian. Foto Željko Jerneić

L’Upt e Federesuli

Nel luglio Renzo Codarin è tornato alla guida della Federazione delle Associazioni degli esuli istriani, fiumani e dalmati (FederEsuli), considerata l’organo rappresentativo e di coordinamento delle realtà associative degli esuli. Ha raccolto il testimone del professor Giuseppe de Vergottini, il quale è stato contestualmente eletto presidente onorario di FederEsuli. Renzo Codarin (che in passato aveva già ricoperto l’incarico di presidente della Federesuli), figlio di esuli istriani (i suoi genitori scapparono da Capodistria nel 1954), è nato in un campo profughi di Trieste nel 1958. Proclamato Cavaliere della Repubblica Italiana nel 2010, è ormai da molti anni impegnato nell’attività sociale di tutela della memoria storica dell’esodo. Dal 1980 al 2004 ha ricoperto incarichi di carattere politico amministrativo al Comune di Trieste, nell’ambito del quale è stato più volte assessore e vicesindaco.
Il Consiglio federale riunitosi a Mestre ha anche stabilito di affidare al presidente onorario de Vergottini le relazioni istituzionali, in particolare con la Presidenza della Repubblica e il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale (alla guida della Farnersina, si ricorda c’è il vicepremier italiano Antonio Tajani, nda), al fine di portare a compimento alcuni dossier che sono stati da lui avviati nel corso del suo mandato. Quest’anno la FederEsuli, si ricorda, ha avviato il progetto teso alla realizzazione di una mostra sull’esodo giuliano-dalmata al Vittoriale. L’iniziativa era stata illustrata al presidente Sergio Mattarella in occasione del Giorno del Ricordo 2024 e gode del sostegno sia del Ministero italiano della Cultura sia dell’Istituto Vittoriano e Palazzo Venezia (ViVe).
L’Università popolare di Trieste è da decenni uno dei principali partner dell’Unione Italiana nella promozione degli interessi della Cni. Il 28 novembre alla presidenza dell’ente morale del capoluogo giuliano, che quest’anno ha celebrato i 125 anni d’ininterrotta attività, è stato riconfermato Edvino Jerian. Il noto imprenditore ricopriva l’incarico dal dicembre del 2023 quando era subentrato al dimissionario Emilio Fatovic. Continuerà ad affiancarlo Paolo Rovis, riconfermato a sua volta alla vicepresidenza dell’Upt.
Il nuovo Consiglio di Amministrazione è composto dal Ministro plenipotenziario Daniele Rampazzo e da Edvino Jerian (indicati entrambi dal Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale), da Paolo Rovis (indicato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia), dal professor Guido Modugno (delegato dall’Università degli Studi di Trieste) e da Orietta Pulich Marot (già direttrice amministrativa dell’Unione Italiana e presidente della Comunità degli Italiani di Fiume) eletta dai soci dell’Ente quale loro rappresentante.

Enea Dessardo è diventato il più giovane presidente nella storia della Comunità degli Italiani di Fiume. Foto Ivor Hreljanović
Enea Dessardo è diventato il più giovane presidente nella storia della Comunità degli Italiani di Fiume. Foto Ivor Hreljanović

Incomprensioni e cambiamenti

Negli annali di Capodistria il 2024 sarà ricordata anche per la polemica sulle tabelle dorate riportanti gli odonomi storici del centro storico. Giudicate non conformi alla legge sull’uso della lingua slovena da parte dell’Ispettorato per la cultura, le autorità di Lubiana hanno ordinato la rimozione di queste insegne, posizionate di regola accanto alle tabelle bilingui ufficiali (di colore rosso). La notizia ha suscitato un’aspra reazione non solo degli appartenenti e dei rappresentanti istituzionali della CNI, bensì anche di quella parte della popolazione e degli esposnenti dell’autogoverno locale consapevoli della peculiarità della storia del capodistriano. Il 23 agosto, il sindaco Aleš Bržan ha ordinato agli operai dell’azienda municipalizzata non di smontarle, ma di capovolgerle, in modo che i nomi non fossero visibili. Un gesto che a sua volta ha scatenato numerose e non univoche reazioni.
La Comunità degli italiani di Fiume ha eletto il presidente più giovane della sua storia. Il 21 ottobre scorso il ventisettenne Enea Dessardo è subentrato alla guida del sodalizio di Palazzo Modello a Melita Sciucca, dimessasi a metà del suo secondo mandato (aveva annunciato la sua decisione il 3 settembre scorso) per… “motivi personali”, ma che in sede di Assemblea (il 26 settembre scorso) ha parlato di un forte malessere provocato dai rapporti interni e dalle costanti critiche e contestazioni. Ad eleggere Dessardo alla guida del Comitato esecutivo della Comunità degli italiani fino alla fine dell’attuale legislatura (le prossime elezioni ordinarie sono previste nel 2026) è stata l’Assemblea comunitaria (composta da 29 persone) con 16 voti a favore. Nell’urna anche cinque schede nulle.
Nell’indicare le sue priorità Dessardo ha annunciato la volontà di migliorare la comunicazione nell’intento di raggiungere i soci e incentivarli a partecipare alle manifestazioni del sodalizio. Da segnalare che al suo posto nel ruolo di vicepresidente dell’Assemblea comunitaria è stata eletta, al secondo tentativo, Noemi Dessardo. Quest’ultima, si ricorda, lavora al Teatro nazionale croato Ivan de Zajc nell’organico del Dramma Italiano. La compagnia di prosa della Cni nel caretellone della stagione teatrale in corso ha inserito quattro prime: “La nostra famiglia” di Saša Eržen (regia di Marjan Nečak), “Chi sa sa, chi non sa… googla” di Petra Cicvarić (regia di Peđa Gvozdić), “Il papà” di Bjarni Haukur Thorsson (regia di Marco Di Stefano) e “La moglie saggia” di Carlo Goldoni (regia di Giorgio Sangati).
Dopo una lunga attesa l’Unione Italiana ha una nuova identità… grafica. Il nuovo design, frutto di un concorso che ha visto il coinvolgimento degli alunni delle scuole della Comunità nazionale e approvato in via definitiva dall’Assemblea dell’Ui, il 4 dicembre scorso è stato presentato ufficialmente il 18 dicembre a Palazzo Modello dal presidente della Giunta esecutiva dell’Ui, Marin Corva e dalla sua assistente Elvira Cafaro dei servizi amministrativi dell’associazione.

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