Adozioni. Zambia, le 4 coppie croate sono libere

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Adozioni. Zambia, le 4 coppie croate sono libere

Si è conclusa l’odissea degli otto cittadini croati, arrestati nello Zambia con l’accusa di traffico di esseri umani. Il Tribunale della città di Ndola ha infatti respinto l’atto d’accusa nei confronti delle quattro coppie croate che erano sospettate di aver contraffatto i documenti sull’adozione di bambini nella Repubblica democratica del Congo. Ora devono entro 48 ore abbandonare il territorio dello Zambia.

C’è indubbiamente soddisfazione a Zagabria per la decisione del Tribunale di Ndola di rigettare le accuse nei confronti dei cittadini croati accusati di traffico di bambini. Il Ministero degli Affari esteri ed Europei ha confermato la buona notizia, spiegando come ora ci sia per gli otto croati una finestra di 48 ore di tempo per lasciare il Paese. Ricordiamo che le quattro coppie erano in stato di fermo dal 7 dicembre, quando all’aeroporto di Ndola i loro documenti erano risultati sospetti, con il procuratore capo del distretto di Copperbelt, Peacewell Mweemba, che aveva deciso di procedere all’arresto e alle detenzione con l’accusa di traffico di esseri umani e falsificazione di documenti.
Due settimane fa, il Tribunale aveva concesso loro di continuare a difendersi a piede libero e ora è arrivata la nuova decisione. La vicenda sembra dunque volgere al termine, con il ministro Gordan Grlić Radman che in una conferenza stampa ha spiegato come anche il viaggio di ritorno si svolgerà sotto la protezione consolare, ottenuta grazie ad una collaborazione fra il suo Ministero, quello Giustizia e dell’Amministrazione e vari dicasteri dello Zambia.
Adesso l’attenzione è focalizzata sui bambini adottati dalle quattro coppie in Congo che Zagabria considera cittadini croati, in quanto hanno già ottenuto tutti i documenti necessari per essere ritenuti tali. Nonostante tutti gli sforzi profusi finora, i diplomatici di Zagabria non sono riusciti ancora a fare visita ai bimbi che le autorità dello Zambia hanno affidato ai servizi sociali. Grlić Radman ha assicurato comunque come ora che i cittadini croati stanno per ritornare in patria tutte le risorse verranno indirizzate verso i bambini congolesi con documenti croati, pur ammettendo come in questo momento il Ministero non abbia informazioni sullo stato in cui si trovano i bambini adottati.

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