Il Comune invita Dimela cantando a tornare a Muggia

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Il Comune invita Dimela cantando a tornare a Muggia

In futuro “Dimela cantando” si farà anche a Muggia, riallacciando e sviluppando la collaborazione interrotta quest’anno con l’Unione Italiana per quanto riguarda la manifestazione canora che si svolge nell’ambito del Festival dell’Istroveneto. Piena disponibilità da parte dell’amministrazione comunale, dunque, a riprendere ed ampliare il discorso, confermata ieri sera davanti al Consiglio comunale dal sindaco Laura Marzi. Il consigliere Andrea Mariucci (Forza Muggia Dipiazza per Muggia) ha presentato un’interrogazione, chiedendo al primo cittadino i motivi che hanno fatto saltare la tappa muggesana della kermesse, andata invece in scena il 6 giugno 2018, anche se con qualche chiaroscuro, e le intenzioni per il prossimo anno.

Mariucci, precisando di non voler calcare la mano e fare polemica, ha comunque denunciato una certa “trascuratezza” da parte dell’amministrazione comunale nella gestione di una manifestazione ritenuta giustamente un “prezioso anello di congiunzione che unisce tre Stati” e che Muggia è stata tra i primi a promuovere, insieme con la Città di Buie e la Regione Istriana. “Per quale motivo – ha incalzato Mariucci – i rapporti con soggetti culturali internazionali sostenuti da enti pubblici esteri, nonché dal Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale e della Regione Veneto, fossero stati demandati all’assessorato per la promozione della città, competente unicamente per i “grandi eventi”, invece  che se ne occupasse direttamente il sindaco, vertice politico del Comune e detentore della delega alla cultura. Ricordiamo, lo scorso anno si erano verificate delle incomprensioni tra l’organizzatore (l’Unione Italiana), che aveva chiesto per tempo un incontro operativo senza ricevere risposta, e il Comune, che tre giorni prima della serata aveva informato che per tenerla in piazza Marconi, come previso, occorreva una relazione tecnica di asseverata di sicurezza – ai sensi della circolare del ministro degli Interni Gabrielli del 2017 – e una spesa non preventivata di mille euro. La tappa italiana dell’edizione 2019 ha saltato Muggia e si è spostata in Veneto, a Cittadella.

Per il sindaco non c’è stata “trascuratezza” ma una fase di adattamento alla nuova normativa su safety e security, la cui circostanza e modalità di applicazione non erano univoche. Sicuramente, ha ribadito rispondendo all’interrogazione, c’è l’intenzione a invitare nuovamente il Festival a Muggia. “Ritengo che il tema della valorizzazione dell’istroveneto  e della comune eredità culturale che Muggia condivide con l’Istria vada ripreso e sviluppato”, ha dichiarato Laura Marzi. Parzialmente soddisfatto delle risposte il consigliere Mariucci, auspicando che le intenzioni non rimangano solamente belle parole fini a sé stesse, bensì si concretizzino nei fatti. Rimangono le perplessità sulla gestione e per evitare che un domani si ripropongano le difficoltà burocratiche, amministrative e tecniche riscontrate questo e lo scorso anno,  Mariucci ha sollecitato di rafforzare i propositi perché il Festival dell’Istroveneto torni a Muggia, con un’impronta ancora maggiore da parte dell’ente. Il consigliere ha proposto di rendere partecipe il Consiglio comunale con una risoluzione o altro protocollo, invitando ufficialmente il Festival dell’Istroveneto a tornare a Muggia. 

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