«Scuola rossa»: progetto nato da un sillabario

La rinomata scrittrice croata Dubravka Ugrešić si presenta nell'ambito del progetto Fiume Capitale europea della Cultura con una mostra nella Galleria Filodrammatica

0
«Scuola rossa»: progetto nato da un sillabario

Verrà inaugurata domani, alle ore 19, nella Galleria Filodrammatica la mostra “Scuola rossa” della rinomata scrittrice, saggista e traduttrice croata Dubravka Ugrešić, evento che rientra nella direttrice programmatica Dopolavoro del progetto Fiume Capitale europea della Cultura.

 

Nel 1991, all’inizio della guerra nell’ex Jugoslavia, Dubravka Ugrešić trovò per caso un sillabario che, a giudicare dall’anno di pubblicazione, sarebbe potuto anche essere suo. Il libro risvegliò nell’autrice il mondo lontano e dimenticato del sillabario, che prometteva un futuro felice, e quello attuale, reale all’epoca, in cui il futuro veniva brutalmente cancellato dal conflitto bellico. Questo episodio stimolò Dubravka Ugrešić a iniziare a collezionare sillabari e risultò in una serie di testi e opere visive che verranno presentate alla mostra, accompagnata da un catalogo.

Ultima mostra del programma Dopolavoro
Davor Mišković, dell’associazione “Drugo more”, ha spiegato che la mostra “Scuola rossa” è l’ultima che viene organizzata nell’ambito della direttrice programmatica Dopolavoro, della quale è responsabile. “Questo è un progetto molto importante della rinomata scrittrice ed è uno degli obiettivi del nostro programma assicurare spazio a persone che hanno dato un grande contributo alla cultura croata negli ultimi 30-40 anni”, ha sottolineato Mišković.

Petar Milat, dell’Istituto multimediale di Zagabria, ha rilevato che Dubravka Ugrešić ha voluto presentarsi nell’ambito del progetto CEC con una mostra sulla scuola nell’epoca socialista anche per opporsi e contrapporre la stella rossa alla miriade di croci uncinate e simboli ustascia che ci sommergono ormai da trent’anni. “La ‘Scuola rossa’ si presenta – ha sottolineato Milat – come un commento alla stella rossa di Nemanja Cvijanović ed è concepita come una provocazione”, ha concluso Milat.

Ambienti tratti dalla memoria collettiva
Nina Bačun, designer dell’allestimento assieme a Roberta Bratović (collettivo Oaza) ed Ela Meseldžić, ha spiegato che nel momento in cui Davor Mišković le ha contattate per la “Scuola rossa” collaboravano già a due libri per bambini di Dubravka Ugrešić. “Pensando al design della mostra ‘Scuola rossa’ ci è venuta l’idea di creare ambienti di memoria collettiva, che ricordassero la scuola della nostra infanzia – ha rilevato la designer -. Nel fare ciò abbiamo preso spunto dall’estetica del sillabario degli anni Cinquanta del secolo scorso. Il percorso espositivo comprenderà 120 diorama in miniatura, mentre questi saranno disposti su banchi e tavoli che richiamano quelli dell’epoca dell’ex Jugoslavia e che sono stati realizzati appositamente. Nell’ambito della mostra verranno presentati anche disegni e collage di Dubravka Ugrešić”, ha precisato Nina Bačun, aggiungendo che la scrittrice non si dichiara anche artista visiva, nonostante dimostrasse chiaramente il bisogno di esprimersi pure attraverso l’arte.
La mostra rimarrà in visione fino al 26 marzo, mentre l’ingresso sarà libero.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display