La denuncia sporta dalla Questura alla Magistratura regionale nella primavera del 2020 che riguardava delle presunte irregolarità nella procedura d’assegnazione dell’appalto pubblico all’azienda di Novi Sad per la cerimonia d’apertura di Fiume CEC 2020, è stata completamente rigettata. A darne la notizia è l’organizzazione stessa, che ha colto l’occasione non solo per ribadire ancora una volta l’innocenza dei sei dipendenti della società, fino a poco tempo fa sospettati di avere scelto l’offerta dell’impresa Studio Berar di Novi Sad, pervenuta al bando pubblico per l’affitto del palcoscenico e dell’attrezzatura utilizzata durante la cerimonia d’inaugurazione di Fiume CEC il 1º febbraio 2020, con la quale è stato firmato un contratto del valore di 1,5 milioni di kune IVA esente, nonostante la documentazione inoltrata dall’impresa fosse incompleta, ma anche per sottolineare un fatto senza precedenti e che riguarda le prove presentate al giudice. La polizia, infatti, non ha raccolto soltanto la documentazione, ma anche una serie di ritagli di giornale, che sono stati usati per costruire l’accusa e hanno dimostrato ancora una volta quanto possano essere influenti i media, ma anche quanto si debba fare attenzione a divulgare notizie potenzialmente false in quanto il danno arrecato alla reputazione di innocenti può essere irreparabile.
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