Fiume CEC 2020 va avanti in versione light

Il sindaco ha cercato di giustificare il silenzio della società Rijeka 2020 durato per settimane e le difficili decisioni prese per far fronte alla crisi, rilevando che mai si era rinunciato al progetto

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Fiume CEC 2020 va avanti in versione light

Il progetto Fiume Capitale europea della Cultura va avanti cercando di recuperare il tempo perso e di rispondere alle critiche piovute nell’ultimo mese sulla dirigenza della società Rijeka 2020 per la lentezza e il mancato adeguamento alla nuova situazione emersi in tempi di crisi causata dalla pandemia da coronavirus. Al fine di rimarcare l’importanza del progetto CEC per Fiume, è stato presentato ieri sul tetto della futura Casa dell’Infanzia, alla presenza del sindaco Vojko Obersnel, del capodipartimento per la Cultura, Ivan Šarar, degli esponenti della società Rijeka 2020 (significante l’assenza della direttrice della società Rijeka 2020, Emina Višnić, per la quale negli ultimi giorni è giunta da alcuni circoli culturali la richiesta di dimissioni dall’incarico) e i direttori degli enti culturali della Città, il programma rivisto e ridotto del progetto europeo e i programmi, anche questi adeguati alle circostanze, ideati all’interno dei succitati enti culturali. Si tratta di appuntamenti che verranno proposti nel corso di questo mese e in giugno.
In apertura della conferenza stampa, il sindaco ha cercato di giustificare il silenzio della società Rijeka 2020 durato per settimane e le difficili decisioni prese in aprile per far fronte alla crisi, ovvero il licenziamento dei 59 dipendenti di Rijeka 2020, sottolineando che in nessun momento non si era rinunciato al progetto CEC. “Trattandosi di un progetto enorme, che prevedeva più di 600 programmi e appuntamenti, c’era bisogno di tempo per rivedere e ridimensionare il tutto”, ha dichiarato Obersnel, aggiungendo che nell’ultimo mese si è sentito come Giordano Bruno, bruciato al rogo per aver detto la verità, mentre ora si sente come Galileo potendo dire “Eppur si muove”.
“Anche se le misure antiepidemiche sono state allentate negli ultimi giorni – ha proseguito Obersnel – rimane ancora in vigore il divieto di assembramenti. Ed è pure incerto l’andamento della situazione nei prossimi sette-otto mesi di durata del progetto CEC”.
I problemi
“Il secondo problema è quello finanziario – ha puntualizzato –. La pandemia ha arrestato le economie d’Europa e di tutto il mondo e dobbiamo fare i conti con la riduzione delle entrate nel bilancio statale e cittadino, il che ci ha costretto a valutare la situazione da diversi punti di vista. Nell’ultimo mese si sono potute sentire critiche giustificate e ingiustificate sul nostro conto e anche personalmente avevo motivo di sentirmi frustrato dalla situazione, in quanto il progetto CEC doveva concludere nel migliore dei modi il mio mandato di sindaco. Purtroppo, il coronavirus ha cambiato notevolmente le carte in tavola e ha costretto numerose istituzioni culturali a prendere decisioni difficili e a licenziare gran parte del loro personale. Nonostante tutto, sono convinto che il progetto CEC possa lasciare una traccia importante a Fiume nel 2020 e nel 2021 non soltanto nel settore culturale, bensì anche in altri campi”, ha rilevato Obersnel, auspicando il sostegno dei cittadini nel suo completamento.
Il nuovo anomalo
Il capodipartimento per la Cultura, Ivan Šarar, ha osservato che il progetto Fiume CEC continua non in condizioni della “nuova normalità”, bensì del “nuovo anomalo”. “Non stiamo fingendo che tutti i programmi presentati appartengano al progetto CEC; ciò che è importante è che vengano realizzati e che i contenuti culturali vengano proposti ai cittadini – ha sottolineato Šarar –. Nelle ultime settimane l’attenzione era troppo concentrata sulla società Rijeka 2020, anche se il programma viene portato avanti da vari enti culturali. È importante dire che in questo momento abbiamo una visione più chiara di come affrontare i mesi di luglio e agosto, che sfrutteremo al massimo per realizzare i programmi che si possono portare avanti. In settembre ci attende l’apertura ufficiale degli edifici nell’ambito del complesso Benčić e lo svolgimento di programmi al loro interno”.

Vojko Obersnel e i numerosi operatori culturali all’incontro con la stampa sul tetto della futura Casa dell’Infanzia. Foto Ivor Hreljanović

Accento sugli artisti locali
La direttrice del settore del management e delle comunicazioni della società Rijeka 2020, Irena Kregar Šegota, ha dichiarato che il progetto continua con un accento particolare sul patrimonio, sulla comunità e sugli artisti locali, tenendo conto del distanziamento sociale. Nell’ambito della direttrice programmatica Cucina, la settimana prossima parte il programma online “Storie locali”, che saranno raccontate dagli artisti, verrà bandito un concorso per il migliore racconto destinato ai giovani e prosegue il progetto europeo Diversity mixer. Nell’ambito della direttrice programmatica Casa dell’Infanzia saranno realizzati il campo giochi della nave Uragan dedicata al professor Balthazar in Molo longo, mentre nella spiaggia di Grčevo a Pećine verrà sistemata l’installazione ispirata al medesimo cartone animato. Procedono anche i programmi nell’ambito dei 27 vicinati e Lungomare Art.
Programmi che tematizzano la pandemia
Il sovrintendente del TNC “Ivan de Zajc”, Marin Blažević, ha rilevato che in 25 giorni di lockdown il Teatro ha proposto 100 programmi nell’ambito del progetto online “Lo ‘Zajc’ con voi”, seguiti da circa 150mila persone, mentre prossimamente sarà proposto “Lo ‘Zajc’ con voi 2”, che tematizzerà la pandemia e il distanziamento sociale. Blažević ha anche spiegato che in collaborazione con il Ministero della Cultura si sta lavorando al programma teatrale che sarà avviato nel momento in cui sarà permesso invitare il pubblico a Teatro. “Ora ci attende una ‘stagione intermedia’ nel corso della quale proporremo un monodramma e duetti da camera, mentre la nostra Orchestra si è organizzata in otto ensemble da camera che preparano il loro repertorio, il quale verrà eseguito quando il Teatro verrà aperto al pubblico”, ha precisato, aggiungendo che i programmi che non è stato possibile realizzare sono stati rimandati, non cancellati.
Dalla prossima settimana, inoltre, il venerdì dalle ore 10 alle 16 gli ensemble dello “Zajc” svolgeranno le loro prove davanti al Teatro, nell’ambito del programma “Il Teatro lavora”. Si lavora pure alla “Galleria teatrale Zajc”, che proporrà tutta la storia dell’istituzione, dalla sua inaugurazione fino ai giorni nostri, e al “Belvedere Klimt” che permetterà agli spettatori di osservare i dipinti di Gustav Klimt quando questi faranno ritorno al Teatro, dopo essere stati esposti alla grande mostra in preparazione al Museo civico.
Drive-in con l’Art cinema
La direttrice dell’Art cinema, Slobodanka Mišković, ha parlato dei progetti portati avanti finora e ha annunciato un ciclo di tre appuntamenti di Drive in cinema nel parcheggio della Beretich nei pressi del Teatro Fenice. Il primo film in programma il 9 maggio è “I Vitelloni” di Fellini, seguito da “Fino all’ultimo respiro” di Godard il 16 maggio e “Il mucchio selvaggio” di Sam Peckinpah, il 23 maggio. La direttrice del Teatro dei burattini, Magdalena Lupi Alvir, ha ricordato i programmi portati avanti online, che proseguiranno anche in maggio e giugno. Niko Cvjetković, direttore della Biblioteca civica, ha rilevato che l’ente funziona sia online che fisicamente, anche se per ora i cittadini possono soltanto prendere in prestito e restituire i libri. Tutti gli altri servizi vengono svolti online. La direttrice della Galleria Kortil, Jolanda Todorović, ha annunciato il progetto “Mostra incerta” (Neizvjesna izložba) al quale hanno preso parte diversi artisti di Fiume e del suo circondario, che nelle loro opere trattano il tema della pandemia. Il pedagogo museale del Museo di Arte moderna e contemporanea (MMSU), Ivana Lučić, ha annunciato l’apertura del Museo il 12 maggio. Prossimamente verrà pure realizzata una serie di mostre alle quali si presenteranno gli artisti che tratteranno il tema della pandemia.
I finanziamenti
Il sindaco ha in seguito risposto ad alcune domande dei giornalisti relative ai finanziamenti del progetto CEC. Ultimamente – ha rilevato Obersnel – abbiamo tenuto diverse riunioni online con il ministro della Cultura, Nina Obuljen Koržinek, la quale ha confermato l’appoggio del Ministero al progetto CEC, mentre i finanziamenti sono stati necessariamente ridotti. “Dobbiamo attendere che venga fatto l’assestamento del bilancio, ma in linea di massima ci è stato detto che il Ministero potrebbe stanziare 10 milioni kune al posto dei 25 milioni previsti, mentre la Città ne può mettere a disposizione circa 22 milioni (al posto dei 35 milioni previsti). La Regione litoraneo-montana potrà stanziare il 50 per cento dei mezzi originariamente previsti, ovvero 2 milioni di kune. Pertanto, se queste cifre venissero confermate, il progetto CEC potrebbe contare su circa 35 milioni di kune”, ha precisato Obersnel, aggiungendo che si sta trattando con la Commissione europea affinché il progetto CEC venga prolungato di alcuni mesi nel 2021. Si cercherà, inoltre, di ottenere dei fondi dal Parlamento europeo.

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