
È stato inaugurato ieri sera, con una cerimonia ufficiale svoltasi in Rete via Zoom, il nuovo sito dalmatitaliani.org. L’onore della cerimonia del taglio del nastro è spettato a Toni Concina e a Zara Gloder, il primo di 83 di anni e lei di appena 4, simboli viventi – si rileva in un comunicato stampa pervenutoci da parte degli organizzatori della cerimonia – di saggezza e innocenza. Hanno eseguito il rito insieme ai dirigenti della Comunità Dalmata.

Toni Concina, vive a Orvieto dove è stato primo cittadino, ricopre il ruolo di neosindaco del Comune di Zara in esilio, ovvero presidente dell’Associazione Dalmati Italiani nel Mondo, in sigla ADIM-LCZE. Zara Gloder, figlia di Mauro Gloder e Rachele Chantal Dell’Olio, lei orgogliosissima dalmata per parte paterna è, invece, la più piccola testimonial dei Dalmati. Vive nel Veneto, ad Asiago, nei territori vicentini: suo nonno Enzo Dell’Olio era esule nato a Zara e sua figlia, in suo onore, ha deciso di battezzare la bambina dandole il nome della città natale del nonno.
I Dalmati Italiani, costituiti in Associazione internazionale dal 1963, varano il sito per far navigare con onore il ricordo dell’esilio nel contemporaneo come nel futuro, anche sui social con il proprio canale YouTube e presto, annunciano, saranno anche su Facebook e Twitter.
Il progetto è coordinato da Vittorio Baroni, neoassessore alla Comunicazione, veneziano con famiglia di origini zaratine.
Al programma dell’inaugurazione hanno partecipato in collegamento Zoom tutti i dirigenti associativi, giornalisti e ospiti illustri. Dopo i momenti iniziali d’accoglienza si è proceduto con il varo del sito. Sono seguiti gli interventi del sindaco onorario Franco Luxardo, del segretario generale Elisabetta Barich, dell’assessore alla Cultura Adriana Ivanov, che ha tracciato un panorama storico metaforico del navigare, allora come oggi, in mare e nel web.
Toni Concina ha messo in evidenza che “Dalmazia, Istria, Fiume, Zara, Pola… dovranno conservare nei secoli il profumo delle loro pietre romane, veneziane e italiane… non per una malriposta sete di riconquista, improponibile, ma per allargare le menti delle genti di confine verso una convivenza sempre più profonda ed europea”.
La cerimonia coordinata dall’assessore alla Comunicazione Vittorio Baroni, si è conclusa con la lettura di una commovente poesia di Rachele Chantal Dell’Olio, mamma della piccola Zara, intitolata “In onore di Zara” che qui vi riproponiamo.
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Zara xe i oci de mio padre che se illuminava/quando de ela el me racontava./Zara xe tante famiglie con i pici scampadi/da 54 bombardamenti che li ga sradicadi./Zara xe una casa calda e profumada/che mi non go mai visto, ma me la son imaginada./Zara xe la mia nona Tonchi con la traversa e in man el piron/con la so paura dei toni “Santa Barbara e San Simon,/liberame da sto ton, da sto ton e da sta saeta,/Santa Barbara Benedeta”./Zara xe el dialetto che te scalda el cuor,/che ogni volta che ti lo senti, anca se lontana mille miglia, ti sa che ti xe a casa./Zara xe Calle Paradiso, la casa de mio papà,/xe la Calle Larga, la Riva Vecia e la Riva Nova./Zara xe i tramonti più bei de el mondo e, go sempre sperado,/che xe con questa immagine che el mio papà i oci per sempre ga sarado./Zara xe l’attesa del otto maggio, e quando se torna indrio/già se sogna el prossimo viaggio pensando “se Dio vol” ghe sarò de novo./Zara xe l’attesa dele cartoline de Ulisse, del giornale Il Dalmata,/dei raduni per cantar tutti insieme e, da un po’ de tempo a questa parte, anca de el 10 febbraio./Zara xe noi che ricordemo, attraverso le storie dei zaratini doc,/attraverso le storie tristi e le storie alegre./Zara xe el nome de mia fia in onore ala nostra storia,/ale nostre radizi a quelo che semo stadi, semo e saremo./Zara no xe dimenticada perché noi no dimentichemo/quelo che xe stado noscosto e ne xe stado negà./Una storia occultada fata de sangue de innocenti./Stupri torture e profondi buzi neri… da qualche parte… dimenticadi./Anche el nostro mar era diventado più profondo e oscuro dele foibe./350.000 italiani trasformadi in esuli in terra nadal./Ma in qualche modo ne gavimo fati forti/e col lutto nel cuor e el mare de Zara nei oci/semo tornadi a vivere, a ricordare e a no dimenticare.
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Il nuovo sito dalmatitaliani.org, collegato alla testata giornalistica “Il Dalmata”, è stato pensato per essere utilizzato in modo facile, intuitivo e di semplice lettura. La prima fase del progetto presenta tutto l’archivio de “Il Dalmata” dalla fine del ‘900, compresa la newsletter e widget di collegamento con pagine social. La seconda fase di sviluppo, si apprende invece, è già in cantiere. Si punta a valorizzare le pubblicazioni antiche, il contemporaneo dei Dalmati nelle varie Comunità e Famiglie in Italia e a livello globale, nonché la cooperazione con le realtà del vasto arcipelago comunitario Giuliano, Istriano, Fiumano e Dalmato.
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