Fertilia dal 20 al 22 settembre ha ospitato un evento di carattere internazionale molto interessante e originale che ha visto la partecipazione delle associazioni degli esuli, dell’Unione Italiana, di autorità locali, regionali e di esponenti parlamentari: “Fertilia, città di fondazione. tra memoria e rigenerazione”.
La prima giornata ha ospitato tre dibattiti: “Fertilia: sospesi tra storia e futuro”, quindi “Fertilia e il territorio: strumenti, innovazione e prospettive” e infine “Sulle rotte del leone, un profondo legame identitario tra Sardegna, Istria e Triveneto”. A quest’ultimo dibattito hanno partecipato Jessica Acquavita, vicepresidente della Regione istriana e Paolo Demarin, presidente dell’Assemblea dell’Unione Italiana che, nel presentare la realtà della Comunità Nazionale Italiana in Croazia e Slovenia e la specificità istriana, hanno sottolineato l’importanza strategica della collaborazione tra le rispettive realtà locali e regionali, tra l’Unione Italiana, le Istituzioni e le Comunità degli Italiani con la FederEsuli e le Associazione degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati. La giornata si è conclusa con uno spettacolo musicale che ha visto la partecipazione del Gruppo folcloristico della Comunità degli Italiani di Dignano.
“Un anno fa salpava da Alghero la barca Klizia per compiere a ritroso la rotta che nella primavera 1948 portò 53 famiglie istriane a bordo di 13 pescherecci da Chioggia a Fertilia, città di fondazione rimasta incompleta, ma identificata da don Dapiran, parroco di Orsera ed esule, come il luogo ideale per iniziare una nuova vita. Quel viaggio terminò a Pola, con lo sbarco davanti all’arena di Giulio Marongiu, andato via esule da bambino dal capoluogo istriano e mai più ritornato nella sua città natale. Un viaggio simbolico, nella storia e nell’identità del popolo giuliano-dalmata, un ricongiungimento che ben rappresenta il percorso di avvicinamento e di collaborazione tra esuli istriani, fiumani e dalmati e istituzioni della comunità italiana autoctona”. Lo ha sottolineato sul sito dell’ANVGD, Lorenzo Salimbeni, responsabile per la comunicazione, evidenziando come all’incontro di Fertilia ha compiuto un altro passo avanti grazie ad una tavola rotonda che ha riunito i principali rappresentanti dell’italianità adriatica.
“Siamo un unico popolo che la storia ha diviso: nel dopoguerra ci voleva coraggio per partire verso l’ignoto e coraggio per restare a vivere sotto una dittatura. Restando abbiamo dato continuità alla presenza dell’italianità nell’Adriatico orientale, anche se oggi diffusa a macchia di leopardo”, ha quindi dichiarato Maurizio Tremul, presidente dell’Unione Italiana. Egli ha poi ricordato che, una volta sciolta l’Unione degli Italiani dell’Istria e di Fiume che era un organo del Partito comunista jugoslavo, la nuova Unione Italiana è nata nell’estate 1991 e già poche settimane dopo a Cittanova d’Istria veniva stretta una convenzione con FederEsuli che poi ha stentato a realizzarsi a causa dello scoppio delle guerre nella ex Jugoslavia. “Sarebbe importante realizzare una commemorazione congiunta del Giorno del Ricordo e della Giornata europea delle Vittime dei Totalitarismi – ha proseguito Tremul, come scrive anvgd.it –, mentre stiamo procedendo con la realizzazione di un museo dell’esodo a Capodistria grazie a un finanziamento europeo, con il progetto della mappatura dei luoghi delle stragi delle foibe, con la realizzazione del museo digitale dell’esodo insieme al Centro di Documentazione Multimediale della Cultura giuliana, istriana, fiumana e dalmata e con l’allestimento di un portale che raccolga le iniziative delle associazioni degli esuli e delle comunità degli italiani”.
In rappresentanza della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana è intervenuto Gaetano Benčić, il quale ha sottolineato l’importanza della persistenza della Comunità italiana nell’Adriatico orientale anche per svolgere un lavoro di informazione nelle scuole e presso l’opinione pubblica slovena e croata: “Grazie alla Regione istriana abbiamo cominciato a muoverci in quest’ottica, arrivando ad una celebrazione istituzionale del Giorno del Ricordo, impensabile 20 anni fa”. La proposta per il futuro è quella di mettere in connessione la mostra che verrà allestita al Vittoriano con i musei istriani, con l’obiettivo di realizzare una Casa del Ricordo in Istria.
Mauro Manca, artefice di gran parte delle progettualità che Fertilia sta sprigionando e moderatore dell’incontro, a questo punto ha richiamato tutti i partecipanti ad assumersi la responsabilità di portare avanti ogni giorno con pazienza, sacrificio e determinazione ciò che è stato detto in questa coinvolgente giornata.
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