Dopo due anni difficili finalmente il 64° Raduno della Famìa Ruvignisa

È stata una settimana di intense emozioni. Gli esuli sono arrivati persino dall’Australia, dal Canada e da diversi Paesi europei. Ottima la collaborazione con la Comunità degli Italiani di Rovigno

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Dopo due anni difficili finalmente il 64° Raduno della Famìa Ruvignisa
La visita alla Comunità degli Italiani di Visinada. Foto: COMUNITÀ DEGLI ITALIANI DI VISINADA

Dopo due anni difficili, l’annuale raduno della Famìa Ruvignisa, l’associazione che raggruppa i rovignesi non solo d’origine, sia della diaspora che residenti, ma anche i simpatizzanti, ha avuto nuovamente luogo a Rovigno, in occasione della festa di Sant’Eufemia, Patrona della città.

Due anni fa il raduno, causa la pandemia, si tenne in un solo giorno, al Villaggio del pescatore a Duino, mentre l’anno scorso, all’ultimo momento ne venne organizzato uno a Rovigno, ma in forma ridotta. Quest’anno le adesioni sono più che raddoppiate, con arrivi persino dall’Australia, dal Canada e da diversi Paesi europei.
Da Genova è arrivato un pullman, organizzato da Eliade Borme, mentre numerose persone sono giunte anche da Roma. Presenti parecchi giovani, figli e nipoti di esuli, i loro familiari e simpatizzanti.
Già nei primi anni ’90 i contatti fra la dirigenza della Comunità degli Italiani di Rovigno e quella della Famìa Ruvignisa si erano ufficializzati, potendo contare sul nuovo clima politico e sui buoni rapporti personali mai interrotti. Con il nuovo millennio, l’annuale raduno si è tenuto regolarmente nella città di Sant’Eufemia, in sinergia con la Comunità degli Italiani, che ha sempre offerto squisita ospitalità e massima collaborazione. In tal modo anche quest’anno i due organismi, presieduti da Viviana Benussi (Comunità) e Gabriele Bosazzi (Famìa), hanno messo in cantiere numerose iniziative ad ampio spettro.
Il Raduno, svoltosi dal 12 al 17 settembre, ha visto la partecipazione il primo giorno, all’evento “La musica classica al tempo della Serenissima”, organizzato dalla Comunità.
Il giorno seguente, presso il teatro Gandusio, gremito, è stato rappresentato, a cura della compagnia “Grado Teatro”, diretta dal vicepresidente della Famía, Tullio Svettini, lo spettacolo “Le Tabacchine”.
Il giorno 14, 60 partecipanti hanno fatto visita alla Basilica Eufrasiana di Parenzo, guidati dall’archeologo Marino Baldini. È seguito l’incontro con la Comunità degli Italiani di Visinada, dove sono stati accolti calorosamente dalla presidente Neda Šainčić Pilato. La sera del 14, sulla terrazza dell’Estivo della Comunità di Rovigno, i convenuti hanno assistito al concerto “I cent’anni di Piero Soffici”, con Sergio Preden Gato. Giovedì 15 è stata una giornata particolarmente significativa. La mattina si è svolta una visita esaustiva e avvincente al centro storico di Rovigno, a cura di Angelo Caggiano, che parla e scrive correntemente in rovignese. La sera, nella sala grande della Comunità, su iniziativa congiunta, ha avuto luogo la presentazione della nuova edizione, per i tipi della casa editrice Ronzani, di “Martin Muma”, unico romanzo di Ligio Zanini, con l’intervento del giornalista Ezio Giuricin, che ne ha scritto la prefazione. Le letture di alcuni passi significativi sono state eseguite magistralmente da Tullio Svettini. È seguito il ricordo di Gianclaudio de Angelini, esule a Roma, recentemente scomparso, che in quella stessa sala, in occasione dello scorso raduno, aveva presentato la sua raccolta di poesie “Gli occhi di Lavinia”. Sala gremita anche in questo caso. I tantissimi presenti hanno seguito commossi e partecipi gli interventi dei due presidenti, Viviana Benussi e Gabriele Bosazzi, della moglie di Gianclaudio, Tania.

La presentazione della nuova edizione del libro “Martin Muma”.
Foto: COMUNITÀ DEGLI ITALIANI DI ROVIGNO

Donatella Schürzel, presidente del Comitato di Roma e vicepresidente nazionale dell’Anvgd, ha presentato l’opera e il pensiero di de Angelini nel suo costante andare e venire a Rovigno da cui traeva ogni sfumatura e a cui dava immenso amore. Letture a cura di Tullio Svettini e di Alessio Giuricin, che per Gianclaudio ha composto una poesia. L’accompagnamento musicale, sentito e delicato, è stato eseguito alla tastiera dal giovanissimo Giulio Benedetto Uggeri Michelini.
Il giorno di Sant’Eufemia è iniziato con la messa delle ore 9, officiata nel Duomo da don Damir Stifanić e allietata dal coro parrocchiale, accompagnato all’organo da Ronald Braus che, alla fine, seguito dai presenti, ha intonato la tradizionale canzone rovignese “La viecia Batana”.

I partecipanti al raduno dinanzi al Duomo di Rovigno.
Foto: EUFEMIA GIULIANA BUDICIN

Al pranzo sociale, svoltosi presso il ristorante Graziano, i partecipanti della Famía Ruvignisa erano il doppio dell’anno precedente. Presenti tra gli altri Gabriele Bosazzi, Donatella Schürzel, Viviana Benussi e Matteo Tromba, neovicepresidente della Comunità, che non ha mancato di far sentire la sua meravigliosa voce, cantando alcune canzoni tradizionali. Canzoni che hanno allietato il convivio, accompagnate dalla chitarra di Duilio Budicin.
Il giorno conclusivo purtroppo, causa la pioggia si è dovuta annullare l’annunciata “Serata in famiglia” prevista presso l’Estivo della Comunità degli Italiani. Nel pomeriggio, approfittando di una schiarita, si è potuto tenere l’omaggio al cimitero Le Laste ai rovignesi ivi sepolti e a quelli morti in esilio, con interventi di Tullio Svettini, Donatella Schürzel, Franca Dapas e Angelo Caggiano.

Il commovente ricordo di Gianclaudio de Angelini.
Foto: COMUNITÀ DEGLI ITALIANI DI ROVIGNO

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