
Ma come fa un top team come Mercedes a sbagliare i calcoli del peso, che sembra essere la cosa più stupida e facile che ci sia? Metti la macchina su una bilancia, vedi quanto pesa e ciao. Ecco, non è proprio così semplice come può sembrare. Chiariamo. Da regolamento, la massa della macchina più pilota e senza benzina deve pesare non meno di 798 chili. Quella di Russell pesava invece 796,5. Un chilo e mezzo di differenza, insomma. Sì, OK, ma che cosa vuoi che sia un chilo e mezzo? Eh, in realtà in Formula 1 sono tanti perché se calcoli tutta la durata della gara significa girare due secondi più veloce in tutta la gara. In questo caso significa anziché vincere arrivare terzi. Certo, poi ti devono passare però questo è già un altro discorso. Ovviamente gli ingegneri non l’hanno fatto apposta, ma come hanno fatto a sbagliare? Il motivo esatto non è stato reso pubblico, però ecco quali sono i fattori che potrebbero averli fregati. Potrebbe essere stato soltanto uno di questi fattori o piuttosto la loro combinazione.
Fattore n.1. Magari qualcosa è andato storto nel ricostruire la macchina il venerdì. Ebbene, dietro la vittoria di Hamilton c’è stata moltissima sofferenza perché nonostante Spa fosse simile a Silverstone in termini di curve, e a Silverstone la Mercedes volava, a Spa il venerdì non andava. Perché? Perché in Belgio hanno portato un pacchetto di aggiornamenti con un fondo nuovo e guarda che roba: cambi una virgola e la macchina non va più! E allora che cosa hanno fatto? Via il fondo nuovo e rimettiamo quello vecchio. Già al venerdì. E il risultato qual è stato? Doppietta! OK… vittoria, dai. Insomma, togli il fondo metti il fondo e magari hai sbagliato a calcolare la differenza di peso.
Fattore n.2. Russell ha perso più peso del previsto perché bisogna sempre tenere presente che il pilota contribuisce al peso complessivo. Bevi di meno, pisci e sudi di più, la mattina prima della gara magari distruggi il cesso…
Fattore n.3. C’è stata la perdita di qualche liquido. Acqua, olio… O forse una rottura che non abbiamo notato: che sia volata via un’appendice?
Fattore n.4. Il plank, la tavola che sta sotto la macchina, ha grattato di più e si è consumato un po’ più del previsto. Sempre nei limiti regolamentari, ma comunque più del previsto. Insomma, un etto di qua, un etto di là… E siamo già a mezzo chilo.
Ma in realtà l’ipotesi n.5 sembra la più accreditata. Quella che lo stesso Toto Wolff non ha voluto scartare. Ovvero che Russell potrebbe aver pagato la strategia a una sola sosta. Sì perché con quella singola sosta ha percorso circa 100 chilometri in più su quel set di gomme hard e questo vuol dire che quella gomma si è consumata di più. E se si consuma di più significa che la gomma diventa più leggera. E su quattro gommoni grossi così non è poco. E soprattutto va ricordato che la singola sosta non era stata prevista dai calcoli degli ingegneri, bensì è stata una scelta fatta dal pilota.
In più – e questa è una roba assurda che vi fa capire quant’è pazza la Formula 1 – a Spa non c’è il giro d’onore. Quando tagli il traguardo di solito fai tutto il giro e poi rientri ai box. Qua invece tagli il traguardo e rientri subito in pit-lane al contrario. Questo significa che i piloti non hanno fatto il loro consueto giro a salutare il pubblico. E, pochi lo sanno, ma quel giro lì loro non lo fanno solo per divertimento e per salutare i tifosi. Non sono mica fessi i piloti! Loro si fanno tutta la parte di pista più sporca dove ci sono tutte le schifezze, i sassolini e i riccioli di gomma perché con la gomma calda tirano su tutto lo schifo presente sull’asfalto e che poi si appiccica sulla gomma. E una volta che arrivi in pesa, toh, pesi un chilo in più! E quindi questo fattore potrebbe aver contribuito parecchio a far andare la macchina di Russell sottopeso. A questo punto però uno potrebbe chiedersi: ma veramente gli ingegneri arrivano così tirati col peso per un chilo e mezzo? Ebbene sì perché in Formula 1 un chilo e mezzo può fare la tutta la differenza del mondo. La differenza tra vincere o perdere…
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