ROBE DE MATTEONI Calcio polese: è sfratto

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ROBE DE MATTEONI Calcio polese: è sfratto

La notizia che l’Istra 1961 stia concludendo il negoziato con il Comune di Valle per la costruzione del Centro sportivo mi ha sorpreso come mai finora in tema di calcio polese. Ho capito quello che voleva dirmi un paio di volte il grande Giovanni Trapattoni. Chi si ferma è perduto, diceva sempre il Trap, alludendo al fatto che per rimanere in forma lui gioca ancora a pallone con gli amici di sempre sul campetto di Cusano Milanino…

Da alcuni mesi non presto più attenzione al tema del Centro sportivo dell’Istra 1961. Da quando il sindaco Filip Zoričić ha trasformato quest’importantissima questione quasi in un cabaret mediatico, chiudendolo con un secco “no” al Centro di Campo Marzio, ho inteso che Pola farà di tutto per non dare vita al progetto. Si sono persi mesi e mesi nei quali il sindaco cambiava ogni tanto idea, dicendo che stava cercando la località giusta e proponendo sedi che non c’entravano niente con il progetto. Così mi sono ritrovato impreparato per la nuova storia di Valle, Comune distante 23 chilometri da Pola.

Mi sono poi informato. Valle veramente vuole portare l’Istra 1961 nei suoi paraggi e in tal senso venerdì è prevista la presentazione del progetto-idea da parte del club in sede di Consiglio comunale. Valle dispone di due campi di calcio nelle immediate vicinanze della strada Pola-Trieste. Una volta lì c’era soltanto il vecchio campo, dove giocavano i locali dello Jedinstvo, club che ha chiuso i battenti da qualche anno. Accanto a questi due campi l’Istra ne costruirebbe altri, come pure spogliatoi, fitness, uffici, conference room e altro. All’Istra 1961 affermano che sono entrati subito in sintonia con i dirigenti di Valle: atmosfera positiva e tanta voglia di collaborare. Ovvio che dopo quattro anni d’ostruzionismo polese aumenta la volontà di cambiare…

Se la cosa andrà in porto e i 6-7 milioni di euro invece che a Pola saranno investiti a Valle, che cosa vuol dire tutto ciò per la Città di Pola e il club? In primo luogo è una cosa inaudita perché qui parliamo di uno sfratto bello e proprio del calcio dalla città più grande della penisola. L’Istra 1961 è il club più importante di Pola, con il maggiore afflusso di pubblico e interesse mediatico. Il calcio, e mi preme dirlo per tutti coloro che sempre gli danno contro, non ha eguali nel mondo dello sport.

Se la Città, tramite l’amministrazione, dimostra tanto disinteresse verso il club più popolare, quale messaggio si manda allora a tutti gli altri sportivi di Pola? Facile capirlo anche dal caos mediatico che produce la questione del campo d’allenamento dell’Uljanik. Dopo che la Federcalcio croata ha stanziato 2,5 milioni di kune per ricostruire il vecchio campo di Valcane, munito di erba artificiale che consente a tutte le categorie del club di allenarsi senza problemi, l’amministrazione locale si è inceppata nelle diatribe politiche. La coalizione che governa Pola si è spaccata sul tema del Lungomare e come conseguenza il campo dell’Uljanik è diventato il poligono di guerra. Ma si può essere più ridicoli per una città di 60mila abitanti, che si ritiene progressiva e moderna, e parlare di referendum affinché la gente decida se si costruirà un piccolo campo d’allenamento? Che tristezza.

L’Uljanik aveva il suo campo, ma la Città lo ha sfrattato, costruendo al suo posto la piscina coperta. Adesso che dovevano compensare il tutto con il vecchio terreno di Valcane, si è scatenato un finimondo politico. L’Istra 1961 voleva investire 6-7 milioni di euro nel Centro sportivo, ma la Città non ha fatto niente. Ora se ne andrà a Valle e praticamente a Pola giocherà soltanto le partite di campionato. Come fosse una squadra ospite…

Dopo mezzo secolo mi sembra di vivere un incubo sportivo e sociale. Ma veramente Pola è così povera di spirito sportivo? È possibile che manchi la sensibilità per tutti quei giovani che amano lo sport e non vorrebbero andarsene da Pola in altre città? Ma come si può arrivare al punto di farsi una domanda talmente imbarazzante?

L’Istra 1961 se ne andrà, il che non è un bene nemmeno per il club. Con il “bagaglio” di 200-250 ragazzi che traslocheranno ogni giorno per gli allenamenti a Valle ci saranno grandi problemi logistici. Per i genitori sarà invece un incubo come organizzarsi, senza dimenticare il problema della scuola…

Mah, forse sto esagerando. Lasciamo perdere il calcio e lo sport. A Pola è già un problema a parlarci e per i politici un peso solo pensarlo. Come ha detto il sindaco: finiamola. Siamo a Pola, città nemica dello sport…

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