Rijeka, il bubbone è scoppiato

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Rijeka, il bubbone è scoppiato
Foto Roni Brmalj

Al tifoso del Rijeka viene il nodo alla gola soltanto a guardare la classifica. Dopo sette giornate la squadra del cuore è laggiù, mestamente ultima in classifica, con all’attivo soltanto 5 punti, gli stessi del Gorica (magra consolazione), senza aver ancora affrontato Osijek, Hajduk e Dinamo.
A memoria d’uomo mai così male da quando esiste il campionato croato. Una sorpresa? Probabilmente sì, ma fino a un certo punto. Non va dimenticato che la stagione è nata malissimo e quanto sta oggi accadendo in campo e negli uffici di Rujevica è soltanto la logica conseguenza di quanto (non) fatto in sede di calciomercato. Le avvisaglie che qualcosa non stesse funzionando a dovere c’erano tutte, a partire dalla vana ricerca di un allenatore per sostituire Goran Tomić, che aveva capito tutto togliendo il disturbo dopo la finale di Coppa persa con l’Hajduk. I nomi che circolavano, tranne quello dell’italiano Mangia, non dicevano proprio niente. Degli illustri sconosciuti. Quindi la soluzione più facile: panchina a Dragan Tadić e Fausto Budicin a preparazione già iniziata.
Il Rijeka è crollato come un castello di carte, in modo rovinoso. Che la struttura stesse cedendo lo si era intuito dopo l’addio (risoluzione consensuale del contratto, almeno questa la versione ufficiale) a Tadić, la cui unica colpa era stata quella di accettare una sfida persa in partenza. Una decisione dettata dal cuore e non dalla testa. Nessuna cattiveria, ci mancherebbe, ma la stessa sorte toccherà presto anche al buon Fausto Budicin, che dopo un paio di partite ha lanciato il grido d’allarme: così non va, salvate il soldato… Rijeka.
Venerdì contro la Dinamo il rovignese sarà ancora in panchina. Vinca il migliore? Speriamo vivamente di no… Il bubbone è definitivamente scoppiato all’indomani dell’inopinata sconfitta interna con il Varaždin, squadra onesta ma non proprio il Real Madrid. Il “tedesco” Robert Palikuča, il diesse che ha sbagliato proprio tutto in sede di mercato, ha rassegnato le dimissioni. Per intenderci, i giocatori da lui portati a Rujevica non hanno nessuna colpa, stava invece all’ormai ex dirigente valutarne le loro capacità e se avrebbero fatto comodo al Rijeka. Il giocattolo si è dunque rotto e per ricomporne i pezzi servirà un lavoro certosino: non è detto che basti. L’opera di restauro è stata affidata a Srećko Juričić, attuale consigliere del presidente Mišković. Il “biondo” sa benissimo quello che lo attende. In passato è già stato capace di fare miracoli..

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