ORLANDERIE La caccia al tesoro

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ORLANDERIE La caccia al tesoro

Sebbene il presidente del Rijeka Damir Mišković avesse dichiarato ieri che non sono i soldi che contano – quelli casomai vengono dopo –, bensì il fatto che il Rijeka voglia confermarsi una realtà europea accedendo alla fase a gironi di Europa League, per i fiumani la trasferta di domani a Copenaghen è una vera e propria caccia al tesoro, un tesoro da 2,9 milioni di euro. Tanti soldi – la società è con il conto in rosso anche a causa del coronavirus –. In palio c’è anche la gloria. L’Europa League è una vetrina importante per i calciatori. Non quella nella città della Sirenetta, simbolo della capitale danese, per capirci meglio. Sono le partite europee nella fase a gironi, infatti, ad aprire le porte del mercato per i giocatori della Prima Lega croata…
Parlando di coppe, il Rijeka è riuscito a farsi un nome sulla scena continentale. Soprattutto in Europa League. Per tre volte ha disputato la fase a gironi ospitando tra le altre Milan, Feyenoord, Siviglia, Betis, Lione… In otto anni dell’era Mišković, dopo avere lottato per la salvezza nella prima stagione, il Rijeka è stato sempre protagonista in Europa. In otto presenze sono complessivamente 47 le partite di Damir Mišković, con Matjaž Kek in panchina 42 volte, Igor Bišćan 4 e Simon Rožman una, quella con gli ucraini del Kolos, giovedì scorso. Una partita… scorbutica, vinta dopo 120 minuti di grande battaglia. Debutto internazionale con gol per Escoval, ma anche per Andrijašević, con la maglia del Rijeka. Dopo avere vinto il campionato e la Coppa nazionale Franko tre anni fa era andato in Belgio, ritornando poi in prestito dal Gent soltanto la scorsa stagione dopo che i belgi avevano eliminato il Rijeka nei play-off.
A Copenaghen il Rijeka si gioca la carta Europa. Favoriti dal pronostico i danesi (lo era anche l’Aris con il Kolos…), che da una decina di anni stanno recitando un ruolo importante sulla scena continentale. Si gioca senza pubblico, partita secca: potrebbe rappresentare un bel vantaggio per i fiumani. Sperare è lecito, anche se il divario tra le due antagoniste appare grande. I danesi sono una squadra compatta, forte in tutti i reparti, mentre il Rijeka è un’incognita. È difficile prevedere di che cosa siano capaci, nel bene e nel male, i giocatori di Simon Rožman, soprattutto dopo le deludenti prove in campionato che avevano preceduto l’impegno europeo.
La novità è rappresentata dal centravanti Sandro Kulenović. In campo contro gli ucraini per quasi un’ora, ha lasciato una buona impressione. Potrebbe essere una pedina importante con i suoi vent’anni. È un nazionale Under 21 con il vizio del gol e ampi margini di miglioramento.
L’avventura del Rijeka in Europa dura 58 anni. Il primo incontro, Coppa Intertoto, fu in Germania, a Oberhausen: sconfitta per 4-3. Bruno Veselica l’autore del primo gol, in panchina Angelo Zicovich detto Sozera… Il Rijeka conquistò di seguito il primo posto nel girone, perdendo poi nei quarti con gli ungheresi del Dosza.
Altri tempi. Giovedì a Copenaghen il Rijeka si gioca 2,9 milioni di euro. Sul tavolo anche tanta gloria. Ormai sulla scena continentale sono rimasti soltanto Dinamo e Rijeka. Tutti gli altri, Hajduk, Osijek e Lokomotiva, sono stati silurati.

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