L’INTERVENTO Perché c’è scarsa fiducia nei media?

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L’INTERVENTO Perché c’è scarsa fiducia nei media?

L’”American Society of Newspaper Edition” ha recentemente ha pubblicato i risultati di un interessante sondaggio. Soltanto il 47 p.c. dei giornalisti intervistati ritiene che le proprie pubblicazioni stiano migliorando gradualmente. Solamente il 39 p.c. pensa che il proprio giornale sia interessante da leggere. Una percentuale estremamente bassa ritiene che i propri giornali siano ben collegati ai lettori. Uno studio approfondito di “Gallup” e della “Knight Foundation” ha rilevato che i cittadini statunitensi stanno perdendo la fiducia nei media. Michael Laitman, fondatore e presidente del “Kabbolah Education and Research Institute”, afferma: “L’industria delle notizie e del giornalismo, comunemente chiamata media, alla pari degli steroidi è “gonfiata “e sta esercitando una crescente influenza e un controllo sempre maggiore sulla vita delle persone, Mai prima d’ora c’era stata una simile situazione. Gli europei generalmente credono che i media nazionali offrano punti di vista e opinioni differenti, ma la maggior parte ritiene che la stampa alla fin fine non sia completamente libera e indipendente dalle pressioni politiche e commerciali. Uno dei problemi più frequentemente evidenziati è la dipendenza dei mass media dalla fonte di finanziamento, che nella maggior parte dei casi è associata a potenti società e istituzioni finanziarie, il che ne mette in discussione l’obiettività e l’impatto sulla società. Questo confonde le persone, perché oggi chiunque può promuovere ciò che vuole sui mass media, purché abbia abbastanza soldi. Coloro che possiedono i mass media sono molto spesso gli stessi che ricoprono posizioni elevate nella vita politica, nelle banche, nella finanza e in altre società.

Che cosa ne pensa Noam Chomsky, professore emerito di linguistica al “Massachusetts Institute of Technology”, linguista, filosofo e scrittore di fama mondiale? Chomsky cita in primo luogo la “Strategia d’interruzione”. Si tratta di distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi sociali reali. È importante per i potenti mantenere focalizzata l’attenzione del pubblico su argomenti irrilevanti e distrarre la gente dai problemi sociali reali, al fine di evitare che i cittadini si interessino alle conoscenze di base nel campo dell’economia, della psicologia, della scienza… Viene spesso utilizzata anche una “strategia graduale”. Affinché i cittadini possano accettare una misura inaccettabile questa dovrebbe essere introdotta gradualmente, con il contagocce. Attraverso i mass media, i potenti spesso fanno leva anche “sull’aspetto emotivo”. L’obiettivo da conseguire è che il pubblico sia dominato da desideri, emozioni e paure tali da influenzare il comportamento delle persone, piuttosto che da riflessioni, analisi e aspetti realistici.

Quindi, come sottolinea Chomsky, è importante che i potenti “mantengano le persone immerse nell’ignoranza e nella mediocrità”. La qualità dell’istruzione degli strati sociali inferiori dev’essere la peggiore possibile, in modo che il divario prodotto dall’ignoranza non possa essere colmato. Allo stesso tempo, i mass media dovrebbero essere incoraggiati specialmente attraverso le TV a dare spazio alla mediocrità, non all’eccellenza. Si dovrebbe fare in modo che i cittadini pensino che sia moderno (cool) essere stupidi, volgari e ignoranti. E poi è molto importante convincere l’individuo che è l’unico responsabile della condizione in cui si trova, dovuta alla mancanza d’intelligenza e di capacità di risolvere i problemi. In questo modo, invece di ribellarsi a una politica che lo ha messo in una condizione difficile e insopportabile, l’individuo si sente colpevole, diventa passivo e si chiude in sé stesso. Le persone possono sfuggire a tale controllo sociale? Sì, conclude Chomsky, possono sfuggire violando le stesse regole con cui ci vogliono rinchiudere in una gabbia, usando la conoscenza, l’analisi e la pluralità di opinioni, non accettando a priori ciò che ci viene imposto.

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