L’INTERVENTO L’ammiraglio Rob Bauer: la NATO pronta per uno scontro diretto con la Russia

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L’INTERVENTO L’ammiraglio Rob Bauer: la NATO pronta per uno scontro diretto con la Russia

Dato che in Ucraina è in corso una guerra tra l’Occidente e la Russia i media mainstream sono fortemente coinvolti nelle politiche degli Stati che rappresentano. Ecco perché è molto difficile per un cittadino che non conosce le vere cause e la storia di questo conflitto distinguere tra la verità e la bugia. Pertanto, a volte fa bene sentire cosa stanno dicendo alcuni alti rappresentanti militari. Per esempio, come valuta la situazione l’ammiraglio Rob Bauer, presidente del Comitato militare della NATO? In un’intervista rilasciata all’emittente portoghese RTP, l’ammiraglio ha affermato, tra l’altro, che l’Alleanza Atlantica è pronta per uno scontro diretto con la Russia. Ha parlato apertamente, in questo contesto, della possibilità di una Terza guerra mondiale. Inoltre ha riconosciuto che la NATO ha perso il monopolio in merito alle iniziative militari. Ma ciò che merita un’attenzione particolare, è stata la dichiarazione di Rob Bauer pronunciata a Bruxelles il 10 maggio 2023 in una riunione dei Capi di Stato maggiore: “La NATO è entrata in una nuova era in cui protegge non soltanto la sicurezza della popolazione dei Paesi membri dell’Alleanza, ma anche i valori democratici in tutto il mondo”.
Come interpretare quest’affermazione, alla luce del fatto che la NATO si presenta ufficialmente come una pura alleanza difensiva? Con tale dichiarazione, l’ammiraglio ha ovviamente oltrepassato le competenze dell’Alleanza Atlantica, perché ha affermato esplicitamente che non si tratta solamente dei 31 Stati membri della NATO, ma di tutto il mondo. Rob Bauer – nel linguaggio dei diplomatici – ha lanciato una minaccia al mondo intero, perché vuole “difendere” i “valori democratici”, anche al di fuori dell’Alleanza Atlantica. Per capire quello che l’ammiraglio ha detto, vale la pena di ricordare il libro “L’Americanismo: la quarta grande religione occidentale”, di David Gelernter, professore di informatica alla Yale University, scienziato presso la Mirror Worlds Technologies, redattore collaboratore del Weekly Standard e membro del Consiglio nazionale delle arti.
Nel suo libro, David Gelernter parla di una religione occidentale senza Dio, capace di attrarre credenti di diverse fedi, ma anche laici e atei. L’americanismo, dice lui, non è patriottismo, perché la gente che crede nell’America vive in tutto il mondo. Per la religione americana, i principi di libertà, giustizia e democrazia appartengono a tutta l’umanità. Gli aderenti al credo americanista hanno il dovere non solo di predicarli, ma anche di portarli in dono a chi ne è privo. L’autore prima di porre la domanda su che cosa significhi “credere” nell’America, dice: “Il nostro Paese ha una missione o uno scopo superiore a quello delle altre nazioni”. Per “Credo americano”, sostiene l’autore, “intendo l’idea che libertà, eguaglianza e democrazia debbano valere per tutta l’umanità”. L’America non è affatto laica, ma ha anzi una potente idea religiosa, una religione a sé stante, diventata un credo militante dedito a diffondere la libertà in tutto il mondo.
Vediamo qual è la posizione dell’UE. “Purtroppo, questo non è il momento per conversazioni diplomatiche sulla pace, è il momento di sostenere militarmente la guerra”, avverte l’Alto Rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell’Unione europea, Josep Borrell. Quando ascoltiamo non soltanto queste parole, arriviamo alla conclusione che anche molti leader europei credono davvero nella Quarta grande religione occidentale.

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