L’INTERVENTO L’allargamento della NATO: alcuni eventi da ricordare

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L’INTERVENTO L’allargamento della NATO: alcuni eventi da ricordare

I documenti segreti declassificati dall’Agenzia per la sicurezza nazionale USA rivelano, tra l’altro, garanzie di sicurezza in materia di espansione della NATO date ai leader sovietici da George H.W. Bush (Presidente USA), James Baker (segretario di Stato USA), Hans-Dietrich Genscher (ministro degli Esteri tedesco), Helmut Kohl (cancelliere tedesco), François Mitterrand (Presidente francese), Margaret Thatcher (primo ministro britannico) e altri. La famosa garanzia sulla non espansione della NATO fu espressa da James Baker durante il suo incontro con il leader sovietico Michail Gorbaciov il 9 febbraio 1990. I documenti declassificati rivelano che anche altri leader europei si posero sulla stessa linea, rifiutando l’adesione dell’Europa centrale e orientale alla NATO dall’inizio del 1990 fino al 1991. Il Presidente USA George H.W. Bush assicurò a Gorbaciov – nel dicembre del 1989 durante il vertice di Malta –, che gli USA non avrebbero approfittato delle rivoluzioni nell’Europa orientale per danneggiare gli interessi sovietici. Durante l’incontro con Gorbaciov del 9 febbraio 1990, J. Baker pronunciò la formula “non un pollice verso Est” non una, ma tre volte. Il segretario di Stato USA era pienamente d’accordo con la dichiarazione di Gorbaciov fatta in risposta alle garanzie che “l’espansione della NATO è inaccettabile”. Baker assicurò Gorbaciov che “né il Presidente Bush né lui personalmente intendono trarre vantaggi unilaterali dai processi in corso”. L’Ambasciata USA a Bonn informò Washington che Genscher aveva chiarito che “i cambiamenti nell’Europa orientale e il processo di unificazione tedesca, non devono portare a una lesione degli interessi di sicurezza sovietici”. È importante sottolineare anche che Gorbaciov accettò l’unificazione tedesca nella NATO proprio alla luce delle garanzie ricevute.

Dopo lo scioglimento dell’URSS nel 1991, la NATO non fu sciolta. Molti anni dopo, Joshua R. Itzkowitz Shifrinson della Bush School della Texas A&M nel suo articolo “Sulla sicurezza internazionale” pubblicato nel 2016 sostenne che all’epoca gli USA stessero facendo un doppio gioco, portando Gorbaciov a credere che la NATO sarebbe stata inclusa in una nuova struttura di sicurezza europea. In realtà lavoravano per garantire l’egemonia in Europa. Mark Kramer del Davis Center di Harvard, editore del Journal of Cold War Studies, nell’articolo pubblicato su The Washington Quarterly nel 2009 sostenne che la promessa di non allargamento della NATO era solo un mito. James Goldgeier nel suo libro sulla decisione di Bill Clinton riguardante l’espansione della NATO “War On The Rocks” (2016) parlò di garanzie ingannevoli date dagli USA al leader russo Boris Jelcin.

Nel periodo 2003-2009 soltanto il 20 p.c. degli ucraini era favorevole all’adesione alla NATO (Razumkov Centre, Kijev). Nel 2010 Gallup rivelò che soltanto il 17 p.c. degli ucraini considerava la NATO come una “protezione del Paese”. Gli osservatori dell’OSCE affermarono che la vittoria di Viktor Yanukovich nel 2010 rappresentò “un’impressionante dimostrazione di democrazia” (The Guardian). Il neoeletto presidente ucraino fu subito chiamato alla Casa Bianca dove gli fu chiesto di spingere il suo Paese verso l’adesione alla NATO. Yanukovich disse: “No”. Nel febbraio del 2014 – dopo il colpo di Stato –, il Presidente democraticamente eletto fu destituito con la forza. Il Presidente USA Barack Obama in quell’occasione disse: “Yanukovich doveva essere sostituito perché era corrotto”.

Molti anni dopo, nella regione del Donbass il cosiddetto “conflitto a bassa intensità” (guerra). Nei sette anni successivi alla firma degli accordi di Minsk (2014/15), secondo i dati ufficiali dell’OSCE, sono state uccise circa 14mila persone. Ora stiamo assistendo all’aggressione della Russia contro uno Stato sovrano, membro delle Nazioni Unite. Ovviamente, viviamo in un mondo pieno di bugie che prevalgono sui fatti. Queste bugie sono incorporate in un processo decisionale molto complesso e caotico che coinvolge varie intelligence, apparati di sicurezza, potenti gruppi di interesse, nonché potenti attori all’interno dell’establishment finanziario e bancario.

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