L’INTERVENTO Il mistero Nord Stream

0
L’INTERVENTO Il mistero Nord Stream

I due gasdotti, “Nord Stream 1” e “Nord Stream 2”, si trovano nel Mar Baltico. Il “Nord Stream 2” è stato terminato l’anno scorso. ”Se qualcuno volesse danneggiare di proposito le condutture ‘Nord Stream 1’ e ‘Nord Stream 2’, sarebbero necessarie esplosioni molto potenti. Quindi sembra che si sia trattato di un atto di sabotaggio deliberato, e questo è ciò che molti funzionari europei ora affermano. Ma se è così, chi c’è dietro?”, è la domanda posta dal canadese “Global Research”. “Non possiamo immaginare uno scenario che non sia un attacco mirato. Tutto parla contro una coincidenza”, ha riferito un funzionario del governo tedesco al quotidiano “Der Tagesspiegel”. È interessante notare che questo incidente è avvenuto solo un giorno dopo che migliaia di manifestanti tedeschi sono scesi in strada e hanno chiesto l’apertura del gasdotto “Nord Stream 2”. Anche il premier danese crede che questo sia stato un atto di sabotaggio deliberato. Gli ucraini incolpano i russi. L’ex ministro della Difesa polacco Radek Sikorski, ha detto “Grazie, USA”. Sikorski ha citato il presidente Joe Biden: “Non ci sarà più un ‘Nord Stream 2’. Porremo fine a tutto questo”. Quando un giornalista ha chiesto a Biden di chiarire, egli ha detto con fare enigmatico: “Te lo prometto, saremo in grado di farlo”. Victoria Nuland (sottosegretario al Ministero degli Esteri USA: “Se la Russia invaderà l’Ucraina, in un modo o nell’altro, il ‘Nord Stream 2’ non andrà avanti”. I servizi di sicurezza tedeschi sono del parere che solo un attore statale avrebbe potuto danneggiare il gasdotto sottomarino. “Chiaramente, per Washington la priorità è imporre un tetto massimo alle esportazioni petrolifere russe e aumentare le forniture di gas liquefatto all’Europa in un momento in cui gli USA sono diventati il ​​maggiore esportatore mondiale di LNG”, ha rilevato M.K. Bhadrakumar, ex Ambasciatore indiano in Turchia e Uzbekistan. Nel frattempo, lo stoccaggio europeo di solito fornisce solo il 25-30% del gas consumato in Europa in inverno. Pertanto, anche riserve prossime al massimo non garantiscono un periodo autunno-inverno sereno. Pertanto i governi dell’UE avvertono i cittadini che il prossimo inverno sarà difficile. Ci aspettiamo non solo un gelido inverno, ma anche il collasso dell’economia europea competitiva nel mondo, (soprattutto quella tedesca), imperniata sulle tecnologie d’eccellenza, grazie all’importazione di energia a basso costo. Qui ovviamente non siamo solo in presenza di una guerra del gas. Quando ci chiediamo se gli autori di quell’atto criminale fossero consapevoli delle conseguenze, la domanda potrebbe non avere senso. Forse proprio quell’attacco era “l’obiettivo giusto”? L’Europa promette una risposta “forte e unita” al sabotaggio sospetto dei due gasdotti. Ma se la verità dovesse venire a galla, Bruxelles avrà davvero il coraggio di affrontare chi ha commesso quello che alcuni considerano un atto di guerra contro l’economia europea?

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display