
Non sono evidentemente pochi a Fiume e dintorni quanti sono ancora fermi ai tempi della Seconda guerra mondiale, magari visti con i paraocchi ideologici moderni. E a costoro probabilmente non può non balzare all’occhio subito il fatto che tre squadre di calcio di tre delle quattro maggiori città della Croazia vantino oggi allenatori italiani, ossia Federico Coppitelli tecnico dell’Osijek, Fabio Cannavaro della Dinamo Zagabria e Gennaro Gattuso dell’Hajduk Spalato. E Fiume? Già il Rijeka è guidato dal montenegrino Radomir Đalović. Ebbene la squadra fiumana nelle sue ultime tre partite, due in campionato e una in Coppa Croazia, è riuscita a battere tutte e tre le prestigiose rivali che hanno oggi un allenatore italiano.
A ironizzare sui trionfi dell’allenatore montenegrino contro i tecnici italiani, con battute di dubbio gusto, ma tipiche ancor oggi, piaccia o no, del modo di pensare di questi lidi, è stato l’analista calcistico ed ex giocatore Joško Jeličić, che ha dichiarato a MaxSport: “Radomir Đalović ha piegato gli italiani in 10 giorni, non c’erano riusciti nemmeno i partigiani nel 1943. Complimenti a lui e al Rijeka”. E riferendosi all’ultima travolgente vittoria della squadra fiumana in trasferta sul campo di Spalato, Jeličić ha sbottato: “Guerra lampo del Rijeka nei primi 14 minuti, partigiani, tedeschi… Ancora un po’ e andremo in bosco”. E già perché i partigiani notoriamente si aggiravano per i boschi e magari a qualcuno piacciono anche oggi le scampagnate…
Certo la serie positiva del Rijeka è impressionante, ma il campionato è ancora lungo ed è meglio non fare i conti troppo presto senza i tre osti, quelli di Spalato, Zagabria e Osijek. Il calcio croato ai massimi livelli non può che trarre vantaggi da uno scambio d’esperienze e di visioni tattiche con quello italiano che, d’altro canto, vanta e ha vantato la presenza di tantissimi giocatori e allenatori croati di prim’ordine che l’hanno arricchito.
Se c’è qualcosa che forse chiunque può sottoscrivere dellle parole di Joško Jeličić è il consiglio dato al selezionatore della nazionale Zlatko Dalić, quello di pensare alla possibile convocazione di Toni Fruk, autentico mattatore della serata allo stadio Poljud. Contro l’Hajduk di Gattuso Toni Fruk è stato autore di una magnifica doppietta, mentre il terzo gol è stato segnato dal franco-algerino Nais Djouahra, su assist dello stesso Fruk. “Una pre-convocazione o una convocazione in Nazionale devono essere per lui una ricompensa. Zlatko Dalić sta facendo il suo lavoro in modo brillante, non gli sto imponendo nulla, ma Fruk si dimostra un gioiello del calcio croato”, ha concluso Jeličić. E davvero il gioco del pallone da queste parti è una fucina inesauribile di talenti. Molti è vero vengono ceduti presto per fare cassa, come nel caso del Rijeka, ma questo spiana la strada ad altri giocatori che hanno l’opportunità di farsi valere. E a livello di nazionale, se a questo aggiungiamo l’orgoglio nazionale, il gioco è fatto…
Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.
L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.