INSEGNANDO S’IMPARA La bella estate

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INSEGNANDO S’IMPARA La bella estate
Foto Shutterstock

Come passa il tempo! Volevo parlare di luglio e siamo già in agosto. Finisce che prenderemo due piccioni con una fava.

In precedenza abbiamo menzionato che il calendario romano iniziava a marzo, con i primi quattro mesi dedicati a divinità (Marte, Afrodite, Maia e Giunone), mentre i sei seguenti derivavano dai rispettivi numeri (ragion per cui noi abbiamo ancora settembre, ottobre, ecc.). quindi i due mesi centrali erano quintilis e sextilis. Nel 46 a.C., Giulio Cesare introdusse il calendario giuliano sviluppato dall’astronomo greco Sosigene di Alessandria e, dopo la sua morte, Marco Antonio propose di dedicare al Caesar assassinato il suo mese di nascita, per cui ecco che Iulius fa la sua entrata nella nuova settima posizione.

38 anni dopo, anche Ottaviano Augusto veniva onorato con il suo mese – Augustus. Da notare che la festività simbolo dell’estate – Ferragosto – è anche intitolata a lui, derivando da feriae Augusti ovvero il riposo di Augusto. La festa era stata istituita dall’imperatore stesso nel 18 a.C. sulla base dei Consualia, feste agresti dedicate al dio Conso, per celebrare la fine dei lavori agricoli della prima fase dell’anno. La ferie Augusti veniva celebrata il 1mo agosto, ma si connetteva fin anche al 13, come giorno dedicato alla dea Diana, così come poteva esser allargata al 21 agosto, data tradizionale dei Consualia. In altre parole, un po’ come oggi, lunghi periodi durante tutto il mese si fermano per “ferragosto”, che si stiracchia ben prima e dopo il 15 (basta vedere quante serrande di negozi sono chiuse in questo periodo).

Nonostante l’afa e la canicola rendano poco propensi all’azione, storicamente parlando, questi sono due mesi movimentati. Luglio è battagliero: sia la Guerra d’indipendenza americana che la Rivoluzione francese hanno i loro anniversari in questo periodo (rispettivamente 4 e 14 luglio). La Prima Guerra Mondiale è iniziata il 28 luglio del 1914, mentre l’attentato di via D’Amelio si è consumato il 19 luglio del 1992. Anche ad agosto si sono verificate stragi, a cominciare dall’ecatombe nucleare di Hiroshima del 6 agosto 1945, o atti di terrorismo come la bomba alla stazione di Bologna e quella sull’Italicus (2 agosto 1980 e 4 agosto 1974).

Invece il lato positivo dell’umanità lo si può vedere nelle invenzioni epocali quali la presentazione della prima automobile, 3 luglio 1886, la nascita della Fiat 11 luglio 1899 e la fondazione della Cadillac il 22 agosto 1902. Il 25 agosto 1609, Galileo presentava a Venezia il suo telescopio mentre il 2 luglio 1897 Guglielmo Marconi brevettava a Londra la radio. Il 23 luglio 1829 William Austin Burt otteneva il brevetto per l’antenata della macchina da scrivere, mentre il 12 agosto 1981 l’IBM lanciava il primo Personal Computer. L’8 agosto 1908 i fratelli Wright volavano in pubblico per la prima volta e solo poco più di sessant’anni dopo il mondo si emozionava per il primo uomo sulla Luna (20 luglio 1969). Nel campo dell’arte, il 15 agosto 1483 veniva aperta al pubblico la meraviglia della Cappella Sistina mentre la musica esultava il 2 agosto 1778 con l’inaugurazione della Scala di Milano. Vogliamo ricordare infine che il 26 agosto 1789, in piena Rivoluzione francese, veniva emanata la dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino mentre il 13 luglio 1980, nonostante la sfrenata opulenza materialistica della decade Bob Geldof metteva in piedi il concerto di Live Aid che avrebbe segnato un modo nuovo di fare beneficenza.

Per quanto riguarda la nomenclatura, nelle principali lingue europee di matrice latina e germanica, agosto è quasi sempre riconoscibile. La “u” dell’originale latino va e viene, sia come pronuncia che come ortografia (August in inglese non la pronuncia, mentre in italiano non c’è proprio). Solo il francese si distingue per la grafia e la pronuncia di “août”.

Luglio invece è molto più interessante. L’iniziale “i” di Iulius, diventa “j” nelle lingue menzionate, ma la pronuncia varia molto, rimanendo una semivocale in greco, tedesco, olandese e danese (Ιούλιος e juli), diventando dʒ in inglese (July), “h” in spagnolo (julio) e “ž” in francese, portoghese, svedese e norvegese (juillet, julho, juli). Ma questo non sorprende più di tanto, perché ognuna di queste pronunce è quella che la lingua in questione ha adottato per la lettera “j”. Quello che invece dovrebbe sorprendere è che in italiano siamo finiti con la lettera “L”!

I miei studenti non perdono l’occasione di ricordarmi che la pronuncia di questo mese è la più ostica del calendario (e non aiuta il fatto che arrivi dopo maggio e giugno che sono toste anch’esse – la prima perché ha una sillaba in più e la seconda per la – gn). In effetti la combinazione di lu- e -glio, riempie la bocca in modo strano, soprattutto per gli stranieri non abituati a questi fonemi. L’Accademia della Crusca spiega che questo cambiamento d’iniziale “sembra sia un rifacimento ipercorretto su un precedente giuglio”. E magari fosse rimasto così, perché questo avrebbe semplificato anche la formazione degli aggettivi. Da Giulio abbiamo l’aggettivo giuliano, che è di casa nella nostra zona. Similmente per “giuglio” ci sarebbe stato “giugliano” che avrebbe fatto lavorare un po’ di più la lingua. Ma che aggettivo abbiamo per luglio?

Per agosto la scelta è semplice: agostano/agostana (caldo agostano, afa agostana); per luglio possiamo scegliere il meno peggio tra lugliano, lugliengo, lugliesco, luglierino e lugliatico (quest’ultimo sembra quasi un difetto di carattere “come sei lugliatica oggi”). Riccardo Del Turco cantava “luglio col bene che ti voglio” e aveva ragione, perché bisogna proprio amarlo questo mese un po’ spinoso.

Finiamo con un derivato sempre segnalato dalla Crusca: lugliembre, parola macedonia per riferirsi a un futuro irrealizzabile, che non ci sarà. Mi sembra un eccellente sinonimo per quello che mia madre definiva “il giorno del mai”. Speriamo che per il prossimo bozzetto non si debba aspettare lugliembre!

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