IL COMMENTO Come Alice nel Paese… dei social

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IL COMMENTO Come Alice nel Paese… dei social

“Alice stava sulla mensola del caminetto mentre diceva così, sebbene non sapesse spiegarsi come fosse arrivata lassù. E certo il cristallo cominciava a svanire, come una nebbia lucente. L’istante dopo Alice attraversava lo specchio e saltava agilmente nella stanza di dietro.”

Cosi Lewis Carroll nel seguito di Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie (Alice’s Adventures in Wonderland), Attraverso lo specchio e quello che Alice vi trovò (Through the Looking-Glass, and What Alice Found There). Ancora una volta la bambina – e il lettore – vengono trasportati in un mondo popolato da personaggi stravaganti, questa volta però la meraviglia cede il passo davanti al rovescio dove è immaginabile anche diventare Regina, non fosse che…

Eh sì, perché nonostante la convinzione diffusa – per quanto sbagliata – che gli specchi dicano sempre la verità questi non sono dei perfetti giudici imparziali. L’immagine che ci rimandano è, tecnicamente, un doppio, perfettamente opposto. Lo specchio è dunque l’eterno inganno e l’uomo, che per natura tende ad affidarsi a chi promette verità assoluta, si illude nel riflesso di sé stesso e finisce per perdersi in esso.

Lo specchio ha da sempre uno stretto legame con la penna e oggi tende a fare l’occhiolino alla tastiera. Chi non ricorda la matrigna di Biancaneve e il suo Specchio, servo delle mie brame, chi è la più bella del reame? Una domanda diventata un luogo comune e che traspira fragilità e paura del confronto.

Ebbene, oggi lo specchio magico è stato soppiantato, per molti, dal monitor del device con il quale si collegano ai social. Qui nulla impedisce loro di viaggiare sulle ali della fantasia fino a raggiungere nuovi mondi creati attingendo a sogni, desideri, convinzioni, ambizioni… Mondi fantastici e dicotomici capaci di rassicurare chi li ha creati. Per quanto superfluo, appare utile ricordare che – in questi mondi fantastici – i loro autori stanno dalla parte della ragione, della giustizia, della verità, della virtù… Tutto il resto, il mondo dall’altra parte del monitor/specchio? Si va di male in peggio, le brutture assumono aspetti mostruosi, la catastrofe è dietro l’angolo… Non c’è’ scampo, a meno che il mondo non segua le indicazioni digitate sul monitor/specchio e diffuse sui social.

Alice, nel libro, non diventa Regina.

I mondi fantastici sono soltanto uno dei tanti bias cognitivi che offuscano la capacità di giudicare e di prendere buone decisioni, a cominciare da quella di evitare le offese gratuite o magari di guardare oltre al vetro. Si potrebbe capire che i rapporti tra le persone presentano gradualità e sfumature e scoprire che tra il bianco e il nero esistono i colori. Volendo si potrebbe anche vedere che sono belli.

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