ETICA E SOCIETÀ Invertire le crescenti disuguaglianze sociali

0
ETICA E SOCIETÀ Invertire le crescenti disuguaglianze sociali

Stiamo vivendo un anno elettorale a livello mondiale che sembrava destinato a ridisegnare gli equilibri politici del mondo occidentale. Fino a qualche settimana fa l’ondata delle destre appariva inarrestabile. Non è stato così alle elezioni europee. Anche se è cresciuto il numero dei seggi occupati dalle destre, sembra che la vecchia coalizione abbia tranquillamente i numeri per ricostruire una leadership simile a quella uscente. Se sarà veramente così, lo vedremo. In politica le sorprese non mancano. Ma quando la posta è alta le scelte sembrano meno incerte, perché la motivazione per trovare un accordo c’è sempre. Il problema vero è se ci sia la coscienza della necessità di mutare il ritmo e la direzione delle politiche. Continuo a ripetere che la vera chiave della stabilità è rappresentata dalla capacità di strutturare politiche che invertano le crescenti disuguaglianze sociali. Non è ammissibile che ci siano persone che lavorano e dopo due settimane dall’aver ricevuto lo stipendio si chiedono come riusciranno a sopravvivere nelle rimanenti due. Non è ammissibile che le persone giovani vivano nell’incertezza fino a un’età imprevedibile, a causa degli stipendi bassi ed i costi dell’abitazione enormi. Non è ammissibile che tutto ciò avvenga mentre i ricchi sono sempre più ricchi. Non è ammissibile che i rappresentanti politici non smettano di meravigliarci con la loro capacità incontrollata di sperperare risorse pubbliche. Uno degli ultimi episodi è rappresentato dalla notizia delle spese della ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, per trucco e parrucchiere. Ho letto che si parla di una cifra superiore ai 130.000 euro. Una ministra che nel Governo rappresenta i Verdi. E poi si chiedono come mai i giovani votino per la destra estrema. Peraltro, sbalordisce l’insensibilità sociale di queste persone quando devono spiegare le spese pubbliche che provocano. La ministra ha detto che i costi sono necessari, perché diversamente sembrerebbe un becchino, rivelando che, per lei, ogni spesa inferiore a quella lussuosa comporta un’apparizione di livello estetico imbarazzante. Di fronte a queste persone vogliamo continuare a meravigliarci per il voto di protesta o estremista?

Veniamo alla Francia. La scommessa di Macron che ha portato i suoi concittadini alle urne immediatamente dopo la batosta nella competizione europea si è rivelata vincente. La destra estrema è stata fermata. Indubbiamente, per lui e per chi sta più a sinistra si tratta di una vittoria importante. Sono buffi i commenti che vogliono negarlo. Eppure, rimangono altre partite da vincere e non è chiaro quali saranno le alleanze per farlo. Ancora una volta, penso che ci siano interessi importanti in gioco e che in un modo o nell’altro un accordo si troverà. Ma, ancora una volta, il problema principale è che cosa avverrà dopo. Se si proseguirà con politiche che non affrontano la condizione sociale drammatica per molti, la vittoria si trasformerà presto in un baratro.

Nel Regno Unito la situazione postelettorale è molto più chiara. I britannici hanno dato un segnale fermo al Partito Conservatore umiliato da una sconfitta schiacciante. E hanno consegnato un mandato stabile e chiaro al Partito Laburista e al nuovo primo ministro Kier Starmer. Rimane da vedere che cosa questi vorrà e potrà fare. Ancora una volta il gioco principale si svolgerà sul terreno delle politiche del lavoro e sociali. Per molte persone comuni il lavoro è pagato male e precario. Se non si troverà una risposta a questo dramma, non ci saranno attenuanti per chi guiderà il Regno, anche se il compito non è semplice. Da quanto mi dicono, la Brexit si sarebbe rivelata una decisione scellerata e stupida. Ma sicuramente non si tratta dell’unico problema. Soprattutto, le opportunità sono molto ristrette per quanto riguarda le politiche sociali che vogliono attenuare i mali delle disuguaglianze. In gran parte anche a causa delle possibilità di circolazione del capitale, delle imprese e delle persone, di per sé un bene, ma con effetti collaterali indesiderati.

Indipendentemente da come riusciranno a destreggiarsi il nuovo governo inglese e quello europeo e da come si formerà e, poi, governerà il governo francese rimangono altre incognite a livello internazionale. In primo luogo le elezioni negli USA con molte incertezze e punti interrogativi. Ne riparleremo.

*Professore ordinario di Filosofia Politica

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display