
Mentre scrivo, a Fiume si festeggia. Bravo Rijeka! È bello sentire i rumori di festa dal centro. È stato bello pure vedere l’altro quotidiano fiumano oggi anche bilingue con un Naprijed Rijeka e Forza Fiume in evidenza. Per uno che, come me, ama lo sport è sempre una gioia quando questo crea inclusione e senso di comunità.
Ma passo a temi elettorali. Dalla prima fase delle amministrative arrivano dati significativi da Fiume e dalla Contea istriana. La candidata SDP a Fiume e il candidato DDI in Istria sono esclusi dal ballottaggio, mentre vi entrano candidati e candidate indipendenti. In Istria, l’ex leader della Dieta democratica istriana e ora indipendente, Boris Miletić, oltre alla socialdemocratica Sanja Radolović. A Fiume, l’indipendente (sostenuta da alcuni partiti) Iva Rinčić e l’ora indipendente ex socialdemocratico Marko Filipović. L’esclusione di socialdemocratici a Fiume e Dieta in Istria sembrava impensabile fino a poco fa.
Com’è avvenuta? Parlerò di Fiume. Qui direi che stiamo vivendo una crisi strisciante. Lo dico con amore, con l’intenzione di parlare di un problema per contribuire a un clima di ripresa. La città riesce a vivere alcune fiammate, ne ho scritto due settimane fa. Eppure, l’impressione è che siano occasionali, dovute alle potenzialità di persone singole, non a un indirizzo generale. La città in generale mi sembra depressa. Certo, nel giorno quando scrivo è allegra. Festeggia il campionato vinto dal Rijeka. Ma questo successo non è strutturale, è il risultato dello sforzo di un imprenditore che ha messo in piedi un sistema che funziona.
Alla fine, per il risultato elettorale, si sono accumulati alcuni fattori. Probabilmente, un disagio accresciuto e più diffuso nella popolazione. Fiume, al momento, è una città che non consente di vedere facilmente una prospettiva di sviluppo. Con un’identità indeterminata. A volte si parla dei centri urbani descrivendo “lo spirito della città”. Io non so proprio riconoscere l’attuale spirito della città a Fiume. Lo riconosco dopo poco tempo che ci sono a Milano, a Berlino, ad Antwerp, a Manchester, a Istanbul… A Fiume mi sembra impercettibile o inesistente. In un contesto così indefinito, persone diverse possono proiettare le loro insoddisfazioni in modo diverso. Io sono sconsolato, tra l’altro, dai rumori pop folk, Balkan trap, ecc. in centro, con la città che si appiattisce nei deleteri gusti musicali affermatisi nello spazio circostante in senso lato. Una città che era sempre all’avanguardia, dove i gusti musicali arrivavano da Berlino o Londra poche settimane dopo essere comparsi in queste metropoli ed il suo spirito, nonostante le dimensioni urbane ridotte, era in molte espressioni da grande centro. Altre persone sono frustrate con motivazioni opposte. Alcune, nello spettro della destra conservatrice, sono inappagate da un’atmosfera pubblica ancora, tutto sommato, inadeguata per le loro concezioni. Alcune minoranze sentono un disagio per la tolleranza nei loro confronti che non riesce a essere più di questo e fatica a trasformarsi in un’autentica cultura inclusiva.
Ma il fattore decisivo è stato la spaccatura all’interno del partito al potere. Inoltre, in alternativa a questo e a chi vi è stato protagonista, si è presentata una candidata indipendente con buone credenziali. Docente universitaria, garbata, cordiale e accessibile. Fino ad ora abile nel non sbilanciarsi, lasciando aperti vari equilibri futuri. Questo le ha permesso di concedere a persone molto diverse di vedere in lei l’opportunità per la realizzazione di una città corrispondente al loro ideale di vita. Il vantaggio conquistato prima del ballottaggio riduce l’incertezza per l’esito finale. Ma i giochi non sono chiusi.
Così per l’elezione della persona che ricoprirà la prima carica a livello di Contea. Il socialdemocratico Ivica Lukanović ha registrato in prima battuta un buon vantaggio, favorito dall’assenza di scontri interni e dall’essere un imprenditore e, quindi, con la credibilità che viene da una vita professionale anche al di fuori dalla sfera politica. Ma l’HDZ presenta un candidato di prestigio, affermato cardiologo e docente universitario, Alen Ružić. Intellettuale sottile e persona dai modi eleganti.
Domenica sera sapremo.
*Professore ordinario di Filosofia Politica
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