DIETRO LO SPECCHIO I bambini e il diritto all’identità

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DIETRO LO SPECCHIO I bambini e il diritto all’identità

L’art. 8 della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia del 1989 – una Costituzione dell’infanzia globalmente vincolate – recita: “Gli Stati parti si impegnano a rispettare il diritto del fanciullo a preservare la propria identità, ivi compresa la sua nazionalità, il suo nome e le sue relazioni familiari, così come riconosciute dalla legge, senza ingerenze illegali. Se un fanciullo è illegalmente privato degli elementi costitutivi della sua identità o di alcuni di essi, gli Stati parti devono concedergli adeguata assistenza e protezione affinché la sua identità sia ristabilita il più rapidamente possibile.” L’identità del bambino inteso come essere umano deriva dall’identità della sua famiglia d’origine. L’essere umano non compare all’improvviso, per caso, abbandonato solo a sé stesso; non piove dal cielo, né lo portano le cicogne…
Sono tre gli elementi costitutivi e inscindibili dell’identità: il nome (ovviamente accompagnato dal cognome), la nazionalità seguita dalla cittadinanza e la conoscenza dei legami familiari con i consanguinei. Il diritto all’identità è un diritto primario e inalienabile di ogni essere umano. Di conseguenza, la comunità internazionale ha vincolato, attraverso la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia, gli Stati parti a consentire – senza alcun limite e senza termini di prescrizione – agli esseri umani di conoscere gli elementi costitutivi della loro identità, soprattutto se ne sono stati privati illegalmente.
Le guerre distruggono vite e famiglie intere. Ogni guerra lascia una traccia rappresentata da migliaia di orfani. Storicamente le guerre sono state uno sprone a modificare l’istituto delle adozioni. La Prima e la Seconda guerra mondiale, la guerra nella RD del Congo, oggi in Ucraina… Dapprima si cerca di tutelare la vita separando i bambini dai genitori, poi in proporzione con il numero dei morti cresce anche il numero degli orfani di guerra…
Nel 1985, in sede di stesura della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia, la delegazione argentina propose la citata norma cogente perché negli anni ‘70 e ‘80 la dittatura separò forzatamente migliaia di bambini dai genitori – i cosiddetti dissidenti – e dalla famiglia d’origine. Poi quelli che all’origine erano dissidenti divennero desaparecidos… La tragedia coinvolse circa 10.000 bambini strappati con la forza ai genitori e fu svelata pubblicamente con le proteste delle nonne di Plaza de Mayo a Buenos Aires.
Chi conosce e ama questo Paese conosce anche i legami storici che proprio attraverso quelli familiari hanno disegnato nei secoli una bellissima rete fatta di nostalgia e desiderio per quanto è rimasto di là. Parte dell’identità è sempre rimasta di là. Questa identità duplice unisce l’identità che si lega al Paese d’origine e che non sbiadisce mai e quella nuova, argentina, della quale sono profondamente orgogliosi. Ho toccato con mano infinite volte questo amore nostalgico impossibile da descrivere a parole. L’ho potuto vedere tutte le volte in cui in Argentina o in Uruguay mi sono espresso in italiano… vedevo gli occhi di queste persone illuminarsi e diventare lucidi… Per non interrompere il filo dei pensieri, ricordi e sentimenti che emergeva alla sola menzione dell’Italia… sottacevo di arrivare dalla Croazia. Personalmente vedo e interpreto così la nobile idea dell’ONU, a Cordoba, Rosario, Mendoza, Buenos Aires o a Colon de Sacramento… i sentimenti delle persone sono uguali ovunque…
Al momento dei saluti a Junin (BA) Antonio Di Viesti pianse. Tornate a trovarci… La sua famiglia intraprese un viaggio per mare verso il Sud America, in una cabina di quarta classe perché non esisteva la quinta… il viaggio durò un mese. Diventato ricco aveva un solo sogno: tornare nelle terre d’origine… E la terra dei padri, la Repubblica Italiana ricambiò il suo amore, in modo assolutamente meritato, nominandolo Console onorario d’Italia a Junin. Oggi il mio caro Antonio Di Viesti giace con entrambe le sue identità – italiana e argentina – nella sua seconda Patria. Ci ha lasciati nel 2015, a 77 anni.
Valori come il diritto alla conservazione dell’identità sono inseriti nella Convenzione ONU perché non si ripeta mai più, da nessuna parte! Ovviamente, soltanto chi conosce la materia potrà leggere questo messaggio tra le righe del testo ufficiale della Convenzione ONU. Soltanto un’interpretazione storica e sociologica in senso lato delle norma rende la stessa vitale, logica e assolutamente indispensabile. Oggi e domani… in Argentina, ma anche nella RD del Congo e anche nella democratica Repubblica di Croazia. La massa di informazioni che ci piove letteralmente addosso riduce la possibilità di arrivare all’essenza e di comprendere il senso e il fine di una norma che ha alla sua base una così tragica e profonda ragione storica d’essere.
La norma dell’art. 8 della Convenzione ONU impone esplicitamente l’obbligo di stabilire anche una più ampia identità familiare illecitamente tolta con un’azione illegale. In vecchie foto scattate a Buenos Aires vediamo le nonne in testa ai cortei, reggono striscioni, denunciano i rapimenti dei bambini e chiedono il diritto di ristabilire amori strappati con la forza… Lo tsunami di questo movimento nato in Argentina ha scosso anche l’Italia: “L’ombra dei desaparecidos è giunta in Italia. Alcuni bambini sono stati tolti ai genitori durante la dittatura, i genitori sono scomparsi e i bambini sono forse stati adottati in Italia dove oggi forse studiano o lavorano. L’Ambasciata argentina a Roma ha avviato una campagna per assicurare aiuto ai bambini i cui genitori sono scomparsi negli anni della dittatura in Argentina, che sono stati adottati e che oggi forse vivono in Italia. Sei argentino e hai dei dubbi sulla tua identità? Conosci un giovane argentino che forse dubita della sua identità? Contatta il consolato d’Argentina più vicino o l’Ambasciata d’Argentina in Italia, Sezione diritti umani.”
Basta una goccia di sangue… e ci si può confrontare con tragiche verità storiche. L’anima e l’amore non conoscono l’istituto giuridico della prescrizione…

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