Zucchero Performance da sogno

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Zucchero Performance da sogno

ABBAZIA | Oltre venti canzoni in scaletta per due ore e mezzo di musica, una band di sei elementi e un protagonista unico: partito lo scorso 1º luglio da St. Pölten (Austria), il “Wanted tour 2018” di Zucchero ha fatto tappa martedì sera ad Abbazia, per un unico appuntamento.

La nuova serie di concerti è una sorta di proseguimento di “Black Cat tour”, la tournée mondiale in supporto all’ultimo album in studio del bluesman romagnolo, presentatasi la scorsa estate anche a Pola.

Inizio strabiliante

Il cielo sopra la Perla del Quarnero è clemente. Era da giorni che i fan seguivano le previsioni meteo per assicurarsi che il concerto non sarebbe stato annullato (com’è successo invece per diversi eventi culturali organizzati per quest’estate). La band fa il suo ingresso alle 21.40 in punto, dieci minuti dopo l’inizio previsto, ritardo impercettibile visto il calibro della star nota a livello mondiale. Quando Zucchero sale sul palco, la folla (tra cui moltissimi turisti giunti da Italia, Slovenia e Austria) lo accoglie con un calorosissimo applauso. Non ci sono preavvisi. Inizia subito a cantare. Il brano scelto per rompere il ghiaccio è “Partigiano reggiano”. La musica è quella che ci si aspettava – risonanze forti, energiche, “corpose”. La chitarra, le tastiere, la batteria e il violino sono un’esplosione di ritmi e colori accesi. La prima parte della serata è tutta dedicata a “Wanted” e “Black cat”. “13 buone ragioni” scalda il pubblico, che accompagna Zucchero (nome d’arte di Adelmo Fornaciari) danzando e battendo le mani a ritmo. Seguono “Il mare impetuoso al tramonto salì sulla luna e dietro una tendina di stelle” e “Indaco dagli occhi del cielo”. Un viaggio nella lontana Africa viene offerto con i versi di “Hey lord”. “È un altro giorno da cani, ma noi siamo fatti di sogni”, canta poi Sugar in “Fatti di sogni”. La malinconica “Voci” chiude la prima parte dello show.

Carrellata di successi planetari

Il cantautore inizia quindi a ripercorrere la sua storia musicale e lo fa a partire da una delle hit più recenti, “Vedo nero” – gli spettatori della Scena estiva sono in piedi (è il momento di alzarsi anche per quelli che hanno trascorso la prima parte del concerto seduti) e ballano divertiti. Ma il meglio di sé, sia Zucchero che il pubblico, lo danno con i suoi successi planetari. Con “Baila Morena” il bluesman imbraccia la sua chitarra elettrica. “You got me hurting so bad so bad…” “ruggisce” Sugar e fa sentire la propria voce fino al vicinissimo parco di Villa Angiolina. Affascinante la facilità con cui il cantautore blues riesce ad alternare canzoni ad alto contenuto rock e blues, a lenti quali “Iruben me” e “Il volo”.

«Voi avete vinto comunque!»

Zucchero approfitta di una breve pausa per salutare il pubblico di Abbazia. “Grazie a tutti per essere qui. L’atmosfera è bellissima e il posto è fantastico”, esclama entusiasta il cantante, congratulandosi per il secondo posto della Nazionale croata ai Mondiali di calcio. “Nella finale onestamente pensavo ci sarebbe stata la Croazia – ammette Sugar –. Avete una squadra fortissima e giovane che ha messo tutto il cuore e l’anima per vincere. La penso così forse perché i francesi sono un po’ snob – aggiunge senza peli sulla lingua –, noi siamo gente comune, semplice. Ma voi avete vinto comunque!”. E la platea, gremita in ogni ordine di posti, continua a sognare.

Il terremoto in Emilia

Quasi come una naturale prosecuzione, si passa a “Bacco perbacco”, il primo singolo dell’album “Fly”, applaudito martedì sera come nel 2006 quando venne presentato a Miss Italia. Segue il brano “Un soffio caldo”, scritto da Francesco Guccini e portato al successo dallo stesso Zucchero. “Il suono della domenica” rende omaggio alle vittime del terremoto del Centro Italia del 2016. “L’ho scritta subito dopo il terremoto dell’Emilia”, ricorda sconsolato Adelmo Fornaciari. Ancora prima, la canzone venne dedicata alle vittime del sisma del 2012.

Duetto virtuale con Luciano Pavarotti

Si riparte con “Miserere” – il duetto virtuale con Pavarotti – la voce del tenore è incisa su matrice e quella di Zucchero arriva dal vivo.
Sui due schermi che campeggiano dietro il palco gli spettatori hanno modo di vedere e ascoltare il celebre tenore scomparso nel 2007. È una redenzione e il pubblico si alza nuovamente in piedi per una lunga standing ovation.
“Per Luciano – ringrazia Zucchero – e per questa fantastica band che mi accompagna da oltre 160 concerti”. “Solo una sana e consapevole libidine salva il giovane dallo stress e dall’Azione Cattolica” e “Wake Me Up” (Avicii cover) dipingono il palco di colori da discoteca. Dopo l’immancabile e l’intramontabile “Diamante”, spetta a “X colpa di chi?” e “Diavolo in me” a chiudere il concerto. Poi il bis, due canzoni prima di salutarsi. Una bellissima interpretazione di “A Whiter Shade of Pale” dei Procol Harum e “Senza una donna”.
La scenografia è da trenta e lode: un grande cuore in fondo al palco e due maxi schermi ad ogni lato. Nella sua performance,
Zucchero è stato accompagnato da una band eccellente. I musicisti provengono da ogni dove: da San Josè, Cleveland, dalla Virginia, dalla Gran Bretagna, ma anche dalle sue italiane Modena e Ravenna. Tutti stupendi, tutti all’altezza del grande cantautore italiano il cui concerto è terminato quasi allo scoccare della
mezzanotte.

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