Zoran Majstorović Sextet Jazz condito con note istriane

Il complesso ha presentato nel Salone delle Feste della Comunità degli Italiani di Fiume l'album «Oramai» di prossima uscita

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Zoran Majstorović Sextet Jazz condito con note istriane
Lo Zoran Majstorović Sextet ha proposto armonie e sonorità jazz e swing. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Non può che essere un evento di alto pregio un concerto che vede sul palco musicisti del calibro di quelli che compongono il sestetto capeggiato dal rinomato e pluripremiato polistrumentista fiumano Zoran Majstorović, lo Zoran Majstorović Sextet appunto. Il complesso si è esibito al Salone delle Feste della Comunità degli Italiani di Fiume proponendo sei brani contenuti nel nuovo album, intitolato “Oramai”, in uscita prossimamente.

La serata è stata inaugurata dal brano che dà il nome all’album, “Oramai” appunto, e che si apre con una melodia ispirata alla scala istriana, ma si tratta soltanto di un accenno, in quanto nel prosieguo il brano è incentrato in prevalenza sulle classiche armonie e sonorità jazz e swing. Concluso il brano introduttivo, Zoran Majstorović si è detto onorato di poter nuovamente esibirsi nella splendida sala della Comunità e ha presentato i suoi colleghi musicisti, ovvero Michele Polga (sassofono tenore), Branko Sterpin (tromba, flicorno), Francesco De Luisa (pianoforte), Alvise Seggi (contrabbasso) e Adam Pache (batteria). Ha pure spiegato che nella realizzazione del nuovo album si è ispirato, oltre alla scala istriana, anche alla musica tradizionale del Quarnero.
È stata quindi la volta del brano “Ovaj ide u lov” (Questo va a caccia), seguito da “Organic”, nel quale Majstorović ha introdotto il dolce suono del liuto africano. Dopo un altro brano, il complesso si è cimentato con “Oda Epulu”, un’ode a Epulo, re degli Istri che lottò contro i conquistatori della penisola, il cui tessuto sonoro è stato arricchito da Majstorović con l’introduzione della kora africana, caratterizzata da un suono limpido e brillante. Il concerto si è concluso con “OSP”, che porta il nome di un villaggio nella parte slovena dell’Istria, ed è una parafrasi del brano “E.S.P” di Wayne Shorter.
Lo Zoran Majstorović Sextet vanta musicisti brillanti e affiatati, le cui improvvisazioni hanno contribuito alla ricercatezza del tessuto sonoro, ma sotto l’occhio vigile di Majstorović, che in maniera discreta ma sicura ha “guidato” l’esecuzione, a cominciare dal tempo all’inizio di ogni brano. Al termine del concerto, Majstorović ha voluto ringraziare la presidente dimissionaria della CI, Melita Sciucca, per la collaborazione e per aver reso possibile l’organizzazione del concerto nel Salone delle Feste, dove, ha dichiarato, “ci sentiamo molto a casa”.

Zoran Majstorović.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

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