Videobar Casa Tartini: focus sui giovani Cni

Durante il Videobar Casa Tartini si è discusso sulla partecipazione dei connazionali alla vita comunitaria

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Videobar Casa Tartini: focus sui giovani Cni

In occasione del Videobar Casa Tartini tenutosi nei giorni scorsi, è stata discussa la questione della partecipazione dei connazionali alla vita della Comunità degli Italiani a cui appartengono. Intitolato “Società civile, dove sei?”, l’incontro è stato moderato da Andrej Rojec della Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini” di Pirano e ha visto la partecipazione del presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, ospite della serata.

 

 

L’attività del Videobar
In apertura dell’appuntamento, Rojec ha illustrato brevemente le attuali iniziative della Comunità degli Italiani di Pirano, oltre alla genesi dello stesso Videobar, l’incontro online allestito mensilmente dalla Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini” di Pirano e incentrato su argomenti legati alla minoranza italiana di Slovenia e Croazia. “Il primo Videobar – ha spiegato – era nato un anno fa, per bere un calice di vino in compagnia dei nostri connazionali. Eravamo separati da Casa Tartini, quella vera, quella fatta di pietra, legno, vetri e magnifiche pitture parietali, ed è per questo che abbiamo voluto creare un’opportunità per riconnetterci, per il tramite di questi appuntamenti Zoom. Poi, con l’arrivo della stagione fredda, il Videobar si è evoluto e ci ha regalato molte serate di qualità”.

Recentemente, la CI di Pirano ha stabilito una collaborazione con il Mediadom Pyrhani, centro culturale e museo multimediale della città. “Uno degli sforzi che stiamo facendo al momento – ha proseguito Rojec – è quello di tessere un rapporto più solido con il Mediadom Pyrhani, centro che opera all’interno dell’Associazione culturale Pirano. Questa collaborazione ci permetterà di inserire nel programma del Mediadom contenuti in italiano, prodotti dalla CI di Pirano”.

La discussione circa la partecipazione dei connazionali è stata avviata dall’invito di Rojec, rivolto al presidente dell’UI, a fare una riflessione sul dibattito pubblico all’interno della CNI ai tempi del Covid.

 

Superare la paura del confronto
Riflettendo sulle ragioni della scarsa adesione a discussioni pubbliche da parte dei membri della minoranza, Tremul ha ricordato: “Al di là dei trent’anni di democrazia, non ancora maturata, in Croazia e Slovenia, abbiamo alle spalle decenni di dittatura, fascista prima e comunista poi. Abbiamo alle spalle – ha puntualizzato – una paura che circola ancora nel sangue di molti connazionali, i quali per una serie di motivi continuano ad avere remore a poter esprimere la propria opinione. Ciò che sicuramente bisogna fare è incontrarci, discutere, senza avere paura della discussione e del confronto. Una strada da intraprendere è quella della capacità di ascoltare: se non c’è ascolto, non c’è confronto”.

 

Adeguare le iniziative alle generazioni
Alcuni partecipanti dell’incontro hanno sollevato la questione della diversificazione delle iniziative in base agli interessi dei membri della CNI. “Bisognerebbe individuare i diversi ambiti d’interesse per i vari segmenti della comunità”, ha sostenuto Valter Lovrenčić. “In base al riscontro che hanno avuto le varie iniziative – ha spiegato – è stato rilevato che, ad esempio, gli anziani preferiscono le sagre e le fiere gastronomiche, come la tradizionale ‘Festa del vin’ di Pirano, piuttosto che discussioni e dibattiti su argomenti seri”.

Alberto Scheriani, presidente della Comunità autogestita costiera della nazionalità italiana, ha invece richiamato l’attenzione alla mancata partecipazione, da parte dei giovani, alle attività promosse dalle rispettive CI: “Quello dei giovani – ha affermato – è un problema serio: gran parte dei giovani abbandona la Comunità al termine della scuola media superiore, dedicandosi agli studi universitari, per poi tornare intorno all’età dei 30 anni, quando iscrivono i propri figli agli asili italiani e cercano di riavvicinarsi alla vita della Comunità”.

Trovare un modo per mantenere l’adesione dei giovani anche in quel periodo, sostiene Scheriani, fornirebbe un enorme contributo al rafforzamento dei legami all’interno delle CI.

 

Dialogare con i connazionali
Particolarmente interessante è stato l’intervento di Daniela Paliaga Jankovič, docente universitaria in pensione e membro di numerose associazioni piranesi che si occupano del patrimonio storico-culturale della città. La Paliaga Jankovič ha sostenuto che, al fine di instaurare un dialogo con i membri della CI, risulta fondamentale rivolgersi agli stessi, chiedendo di esprimere un’opinione in merito all’attività della CI e ad argomenti che interessano la stessa minoranza italiana. “Se è vero che manca la partecipazione da parte dei membri della Comunità, è anche vero che è caduta in secondo piano l’abitudine, da parte della stessa CI, a chiedere ai connazionali l’opinione su determinate questioni, di fondamentale importanza per noi”, ha dichiarato. “Bisogna interrogare – ha concluso – gli stessi connazionali sul motivo della poca partecipazione alla vita della Comunità”.

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