All’interno del proprio compleanno, la Fiera del libro polese Sa(n)jam knjige u Istri, giunta alla sua seconda edizione, ne festeggia anche un secondo: i 75 anni della Biblioteca universitaria, già scientifica di Pola, fondata ufficialmente nel lontanissimo 21 dicembre 1949, allora giorno di San Tommaso, patrono di Pola (anche se non più festeggiato dal regime laico), quando ancora il calendario cattolico non aveva spostato la data nel periodo estivo, vale a dire al 3 luglio. Ieri mattina si è fatto in modo di celebrare tanto di attività bibliotecaria, procedendo a ritroso, a partire dalla ripresa delle attività culturali nel dopoguerra fino all’odierna era della biblioteca digitalizzata, che però ancora attende con apprensione il rinnovo del malconcio, storico edificio già liceo italiano “Leonardo da Vinci”.
Testi di inestimabile valore
Senza indire celebrazioni alla grande, l’istituzione ha proposto un convegno scientifico cui hanno partecipato bibliotecari esperti del settore, storici e ricercatori, nonché una piccola mostra illustrante alcune delle preziosità conservate all’interno degli archivi dell’istituzione e oggetti che hanno fatto la storia dell’attività scientifico-bibliotecaria a Pola, dalla fine della Seconda guerra mondiale al giorno d’oggi. Negli ambienti, dalle pavimentazioni che scricchiolano, che ancora odorano di mobilio e cassettoni di legno anche di ultracentenaria memoria, le vetrine allestite dalle bibliotecarie Ornela Žerić e Sonja Brhanić, offrono una magnifica visione di alcuni esempi di testi dall’inestimabile valore, antecedenti alla scoperta dell’America. A noi il più vecchio manoscritto posseduto dall’Universitaria, vale a dire la Translatio Corporis Beate Euphemie (1475 – 1485?) storia della traslazione della salma della Santa protettrice del Rovignese; la Bibbia, versione incunabolo veneziano del 1483; una piccola parte di fondo acquisito dalla famosa Biblioteca provinciale dell’Istria; incartamenti, documenti e timbri appartenenti agli anni della fondazione della Biblioteca scientifica nel periodo post-bellico; attestati di prestito rilasciati al banco nel corso di decenni e decenni di attività divulgativa dedicata alle letture.
La politicizzazione dello sport e della cultura
Prima di partire con il simposio, i saluti del presidente della Regione istriana, Boris Miletić hanno trasmesso anche tanti complimenti all’istituzione, che oggi è testimonianza vivente della vita culturale cittadina, luogo di diffusione di sapere e conoscenze e preziosa fonte dove attingere dati preziosi e informazioni di alta qualità, anche non reperibili altrove. La storia iniziale della biblioteca negli anni drammatici del dopoguerra, quando Pola finiva per svuotarsi della sua popolazione italiana è stata brevemente tratteggiata dal ricercatore Vedran Dukovski (archivista dell’Archivio storico di Stato di Pisino), attraverso il tema de “Il contesto culturale a Pola, 1945 – 1949”. Lo storico ha sottolineato la caratteristica comune degli eventi culturali tra il 45 ed il 47, tutti assoggettati alle politiche nazionali, limitati ad ambienti ridotti e sempre condannati a trasformarsi in meeting politici. Un esempio di politicizzazione dello sport e della cultura viene ritenuto quello della Coppa cittadina d’atletica, che all’inizio di novembre 1945 era finito in violento lancio di sassate e pestaggio generale tra l’Associazione Sportiva Polese e l’Unione Sportiva Operaia. Dukovski ha commentato che nella prima metà del tragico 1947 non ci sono stati eventi culturali in seguito all’esodo degli artisti e intellettuali italiani e dell’ancora mancato sbarco di quelli croati, giunti da queste parti dopo l’autunno 1947, quando la Città ridiventa lentamente centro culturale istriano, in tutt’altra veste di quella antecedente. Aprono la casa della cultura (nell’ex Sala cinematografica Umberto), l’Università e il Teatro popolare, mentre si specifica che nell’ambito dell’istituzionalizzazione di allora, gli insegnanti italiani ricevono “istruzioni” sul come avvicinare gli allievi croati a quelli italiani.
Mezzo di propaganda politica
Dukovski ammette che per almeno un decennio, il lavoro delle società e delle istituzioni culturali nel dopoguerra è stato usato quale mezzo di propaganda politica e di indottrinamento, marginalizzato e privato di ogni libertà d’espressione e creatività, eletto a contorno festivo per le date importanti (compleanno di Tito, festa del lavoro, festa della Repubblica). È in questo contesto che va inquadrata la nascita della Biblioteca cittadina (28 maggio 1945) e quindi della Scientifica, avvenuta su iniziativa e controllo rigorosamente statale (Comitato per le istituzioni scientifiche e le scuole superiori della Repubblica Popolare di Croazia).
Le relazioni
All’incipit storico hanno fatto seguito un “Ricordo della fondazione del sistema bibliotecario-informatico della Biblioteca scientifica di Pola 1987-1990” raccontato da Boro Stipanović; un’interessante inquadratura inerente all’importantissima “Biblioteca dell’i.e r. Marina di Pola” proposta da Nataša Urošević; le tematiche “Dal catalogo all’intelligenza artificiale” di Damjana Frančić, “La digitalizzazione della collezione di manoscritti della Biblioteca” di Đeni Gobić Bravar, “Il progetto della ricostruzione dell’edificio bibliotecario” di Emil Jurcan, “Passi attraverso la storia: esperienza personale nella ricerca bibliotecaria” di Sara Žerić e “La Biblioteca di Pola al servizio della scienza, della formazione e della cultura dal 1949 in poi” di Ivan Kraljević.
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