Dramma Italiano, una frizzante e colorata cartolina d’auguri

In conclusione dell'anno gli attori della compagnia e i suoi simpatizzanti fanno un resoconto di quanto fatto finora condividendo con i nostri lettori desideri e qualche considerazione

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Dramma Italiano, una frizzante e colorata cartolina d’auguri
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Sin dal 1946 il Dramma Italiano del TNC “Ivan de Zajc” di Fiume, l’unica e una delle più longeve compagnie stabili in lingua italiana operanti fuori dal Bel Paese, creando e producendo cultura autoctona, figlia della realtà che ci circonda, nonché prodigandosi a curare e veicolare la lingua italiana, tiene compagnia ai pubblici fiumano, istriano e sloveno. Frizzante, cerebrale ma al contempo intuitivo, energico, versatile e originale nella sua espressione multiculturale, contaminante diverse tecniche comunicative, dalla personalità forte e combattiva, anche quest’anno, restituendo spettacoli che hanno puntato a interrogare il presente e i sensi della vita, ha regalato emozioni e momenti di sana riflessione. Alla vigilia del 2025 e dei cambiamenti relativi alle prossime nuove sovrintendenze, attori e amanti della stessa hanno condiviso con noi i loro auguri, desideri e qualche considerazione.

Melita Sciucca e Alida Delcaro

Una Compagnia vigorosa
“Auguro un 2025 e un resto di stagione pari a quello che è già stato, come pure un rinnovato Dramma Italiano, ancora più presente sul territorio e all’interno della Comunità Nazionale Italiana”, ha rilevato il direttore Giulio Settimo, rimarcando che “grazie anche alle nuove forze che si sono unite allo stesso, auspico spettacoli sempre più attraenti, sensuali, capaci di attrarre il pubblico odierno e di far ritornare l’amore per il teatro. Inoltre, auguro un buon anno anche alla nuova amministrazione, che troverà una Compagnia vitale, piena di energia, capace di comunicare con la politica locale e con il proprio pubblico, per cui vedo un futuro roseo e sono sicuro che sarà ancora meglio”. Sulla falsariga delle sue parole, la produttrice esecutiva del TNC, Noemi Dessardo, si è detta grata a tutti gli spettatori e a coloro che da “dentro” all’ente teatrale sono di grande supporto al DI, i quali hanno fatto si che il collettivo cresca e migliori. Infatti, a sua detta, “nonostante anche prima fosse ben ferrato, oggidì è maggiormente rafforzato, riconosciuto, stimato, nonché un orgoglio del teatro, della CNI e di Fiume. Me ne rendo conto ogni qualvolta collaboriamo con persone che arrivano da altri Paesi, le quali si sentono onorate di lavorarci. Oltre a lodare il talento degli attori, ne elogiano i colori, la professionalità, la profondità, il carattere, per cui mi sento particolarmente fiera”.

Noemi Dessardo e Giulio Settimo

Un pubblico partecipe
Entusiasta dell’accoglienza e dell’atmosfera nel DI, Annamaria Ghirardelli ci ha confidato di essere contentissima di farne parte e di starci benissimo, spiegando che “il 2024, sia individualmente che collettivamente, è stato di una difficoltà immensa, per cui auguro per tutti i colleghi un pezzettino di benevolenza e un piccolo desiderio realizzato. Per ciò che riguarda il pubblico fiumano, che ringrazio e al quale desidero ogni bene, devo dire che è speciale: serio, partecipe, culturalmente formato, il che fa un’abissale differenza per chi è sul palco”. Altrettanto soddisfatta Elena Brumini, a detta della quale “visto che sono appena rientrata dalla maternità devo dire di aver trovato una Compagnia giovane, positiva, con tanto buon umore, voglia di fare e di lavorare, che mi piace molto. Anche quando dobbiamo affrontare un progetto che inizialmente non capiamo o non ci piace, ce la mettiamo sempre tutta. Auguro a tutti di avere accanto gente così, come pure tanta musica, senso dell’umorismo e ironia”. A sentirsi a casa tra le ‘pareti’ del Dramma Italiano è anche Serena Ferraiuolo, la quale augura a tutti noi di vedere e partecipare a tante belle cose a teatro, come pure di incontrarci di più e di avere più contatto, specificando che “lavorativamente parlando ho tanti sogni, tra cui quello di fare qualcosa in cui mi esprimo dal punto di vista del canto”.

Annamaria Ghirardelli

Puntare sui giovani
A confermare il compiacimento relativo alla Compagnia e la necessità di avere un dialogo più stretto con il pubblico sono stati Andrea Tich e Leonora Surian Popov, i quali hanno riferito che “gli aspetti più belli del nostro lavoro è incontrare gli spettatori dopo gli spettacoli, al di fuori del contesto teatrale. Siamo un bellissimo gruppo, una famiglia sui generis e andiamo molto d’accordo. Speriamo di continuare così, in sinergia e un tutt’uno con chi ci segue, come pure di andare un po’ in giro, lavorare con gente nuova, fare tappa in altri teatri e continuare a collaborare con le scuole, il che è molto importante. In tale contesto, i nostri pubblici preferiti sono i bambini e i giovanissimi perché sono senza filtri, entusiasti. Inoltre, dato che l’arrivo dei nuovi colleghi ha portato una fresca energia, sarebbe bello allargare ulteriormente il nostro gruppo”. D’accordissimo anche Giuseppe Nicodemo, ribadendo che “ciò che mi auguro per il 2025 e che ci siano meno posti liberi a teatro e meno copie al macero de ‘La Voce del Popolo’, il che sarebbe un segno chiaro che la Comunità è ancora viva. In effetti, a mio parere quest’ultima lo è già, basta soffermarci un attimo sulle scuole con insegnamento in lingua italiana, le quali seguono, conoscono, sono attive. Sta a noi aprire loro le porte, collaborarci e investire sulle stesse, sulla lingua italiana, su chi le gestisce. Per ciò che concerne la stagione del DI, nonostante si possa fare sempre meglio, è stata straordinaria”.

Andrea Tich e Leonora Surian Popov

Gli amici del DI
Susanna Sirola Valenčić, amica ed ex dipendente del Dramma Italiano, lo segue sempre, anche ora che è in pensione, riportando che “quest’anno hanno proposto un repertorio interessante, in cui gli attori si sono dimostrati bravi e completi nell’esprimersi sia a livello interpretativo che per quanto riguarda il canto e il ballo, il che mi ha fatto molto piacere. Sono felice che ne siano arrivati alcuni nuovi dall’Italia, in quanto è sempre un arricchimento per la Compagnia. Ho sentito unicamente un pochino la mancanza di qualche spettacolo ‘classico’, magari qualcosa di Goldoni, per cui mi auguro che nel 2025 avremo modo di gustarcelo”. Grande appassionata della stessa e dolcemente nostalgica dei “suoi” tempi, Alida Delcaro ha detto di avere “tanti ricordi relativi al periodo che ho trascorso presso il Dramma Italiano e, con tutta sincerità, è stato bellissimo. Eravamo una bella Compagnia, andavamo molto d’accordo e lavoravamo benissimo insieme. I repertori erano sempre interessanti e stimolanti, facevamo tante tournée e abbiamo lavorato con registi bravi e ‘cocoli’. Se rinascessi ripeterei l’esperienza. Quest’anno ho visto tutti gli spettacoli a parte ‘Il papà’, che per motivi di salute non ho avuto modo di seguire, e mi sono piaciuti tanto. Considerato il periodo pieno di preoccupazioni e paure sarebbe carino se, ogni tanto, inserissero nel programma qualche commedia, di modo che, nell’uscire da teatro le persone siano più distese e leggere”.
Complimentandosi per gli spettacoli “belli, frizzanti, divertenti, ma anche seri e tesi a far riflettere che il Dramma ci ha regalato finora”, la già presidente del sodalizio fiumano, Melita Sciucca, ha specificato che “indipendentemente da coloro che non ne parlano bene, che criticano, il cartellone proposto nel 2024 mi è piaciuto molto e auguro alla Compagnia di andare avanti così. Inoltre, vorrei rilevare l’ottima collaborazione con la Comunità degli Italiani, che a mio avviso dovrebbe continuare”. A confermarlo è stato Enea Dessardo, che l’ha succeduta, augurando anch’egli al DI di continuare su questa strada e che il 2025 sia un’ouverture all’80esimo anniversario del 2026.

Serena Ferraiuolo
Elena Brumini
Susanna Sirola Valenčić e Giuseppe Nicodemo

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