Una Casa dei castelli istriani per valorizzare un patrimonio

Pola. Anticipata una triplice offerta di eventi di particolare pregio

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Una Casa dei castelli istriani per valorizzare un patrimonio
Gracijano Kešac, Vladimir Torbica, Darko Komšo e Sandra Ilić. Foto: ARLETTA FONIO GRUBIŠA

Verrà ricordata come l’estate dei Castelli e delle roccaforti di Pola e dell’Istria, questa del 2022 e tutto si deve a grossi investimenti di energia messa in campo per conferire meritata valorizzazione a tanto di patrimonio architettonico-culturale. Quanto annunciato in conferenza stampa al Centro visite Herman Potočnik Noordung del Museo storico e navale dell’Istria è una triplice offerta di eventi di particolare pregio: domani il maniero veneziano di Pola aprirà la mostra “Valvasor in Istria”, il 22 luglio a Momiano s’inaugurerà al pubblico la Casa dei Castelli istriani e il giorno 29 gli spazi-galleria della Chiesa sconsacrata dei Sacri cuori saranno pronti per la vernissage della mostra dedicata ai Castelli istriani.

Una promozione inedita
L’unica pausa che intercorre tra il primo e il secondo appuntamento sarà interrotta dalla mostra “Il sistema fortificatorio di Pola”, da inaugurare il 14 del mese, sempre sul Colle Castello di Pola. Superfluo è sindacare in merito a possibili classifiche e graduatorie, quando tutto è sistemabile sul podio delle migliori offerte museali-culturali della stagione calda nel territorio peninsulare. E tanto è motivo d’orgoglio per chi è coinvolto in una siffatta quasi inedita promozione. Vedi Vladimir Torbica, assessore regionale per la Cultura, Sandra Ilić, coordinatrice del progetto Take it slow, che si ricollega alla fondazione della Casa dei Castelli istriani, Darko Komšo e Gracijano Kešac, direttore del Museo archeologico rispettivamente di quello storico.
Da parte del responsabile del dicastero Cultura è arrivata la conferma che il 22 (ore 11) si spalancheranno le porte della Casa dei castelli istriani, progetto congiunto della Città di Buie e della Regione istriana, servito oltre che alla ricostruzione dell’immobile, a mettere in connessione fisica e virtuale i castelli del territorio e a creare tutta un’infrastruttura culturale.

Presentazioni multimediali
“La Casa dei castelli-Kuća kaštela – ha rilevato Torbica – è concepita come centro culturale-informativo multimediale focalizzato principalmente sul castello Rota e gli altri castelli istriani e su temi quali la storia di Momiano, delle sue famiglie e della sua gente, l’artigianato tradizionale”. Esempi di come i castelli istriani verranno presentati in forma multimediale e di visioni tridimensionali sono stati forniti da Sandra Ilić quale omaggio in anteprima, in vista dell’atteso debutto del Centro dentro a Castel Rota, che si ricollega alla programmazione UE Take it slow, progetto che è finalizzato a proteggere, gestire e valorizzare il ricco patrimonio naturale e culturale della costa adriatica promuovendola come destinazione turistica transfrontaliera verde, intelligente, sostenibile, accessibile e “lenta”. Pure l’esposizione dell’estate 2022 per la monumentale Chiesa dei Sacri cuori gestita dal Museo archeologico è riservata ai manieri di casa: Pietrapelosa, Duecastelli, fortezza di Colmo, Morosini Grimani di Sanvincenti, castelli di Rozzo, di Cosliacco e altri ancora. Darko Komšo annuncia l’occasione di osservare da vicino la storia, ancora troppo poco nota, di queste rocche, delle loro modifiche e funzioni nei secoli, della vita medievale fortificata, dei signori istriani regnanti.

Recuperare l’Istria del passato
L’autore Josip Višnjić, pluriennale ricercatore, metterà a disposizione i reperti archeologici collezionati nel corso di innumerevoli campagne di scavo da lui condotte attorno alle roccaforti, un materiale che verrà presentato secondo soluzione visiva prodotta dal designer Mauricio Ferlin. L’avvenimento più prossimo, è intanto quello dedicato all’Istria attraverso la visione di Johann Weichart Valvasor, scienziato e scrittore austriaco della Carniola, nell’odierna Slovenia e pure nobile, studioso, ricercatore e membro della Royal Society di Londra. Come anticipato da Gracijano Kešac, la mostra che aprirà domani al Castello di Pola recupererà l’Istria del passato attraverso la sua opera più importante e monumentale: “La Gloria del Ducato di Carniola” (titolo originale: “Die Ehre Deß Herzogthums Crain”; in croato “Slava vojvodine Kranjske”), pubblicato nel 1689 in 15 tomi, per un totale di 3.532 pagine, 528 illustrazioni e 24 appendici, che tutt’oggi è una preziosa fonte di informazioni sulla vita e sulla storia della Carniola e delle regioni circostanti, elevando l’autore ad uno dei precursori della moderna storiografia slovena e probabilmente la principale fonte per la storia di questi territori fino a quell’epoca.

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