Un tuffo nelle proprie radici in versi

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Un tuffo nelle proprie radici in versi

BUIE | Festival dell’Istroveneto, per alcuni un mondo nuovo, ma per molti, un tuffo nelle proprie radici, che anche se conosciute, è un piacere rivivere in quanto danno un sentimento di famiglia, di amicizia, di unità, essendo un ulteriore emblema di amore per questa cultura, per questo dialetto che ancora oggi è la lingua madre di molti abitanti del territorio istriano. Valter Turcinović, oramai conosciuto come noto poeta di versi in istroveneto, nell’ambito della VII edizione del Festival ha voluto omaggiare i cittadini con una serata che ha visto la presentazione del cd “Un falco incioda’ partera”. Dopo il grande successo del libro, in quanto scritto con la penna del cuore, dove in ogni parola e in ogni frase si possono sentire i profondi sentimenti che lo scrittore nutre per il suo paese natio, la sua Buie, il libro è arrivato molto lontano, oltre oceano, fino all’America e all’Australia, come pure in molti Paesi europei. “In casa”, la presentazione del CD è avvenuta presso il Cimitero vecchio, un tempo usato dai bambini e giovani come luogo per giochi, momenti di riflessioni, passeggiate e incontri. Alcuni anni fa, proprio in questo ambiente suggestivo e nell’ambito del Festival, Valter ha letto dei brani del suo libro, mentre quest’anno ha proposto la versione audio, il libro registrato interamente in un CD, dove le sue letture sono intercalate dalle voci del duo “Anita e Dante”.

«Cara nonna…»

“È stata un’altra idea originale di Valter, scaturita dai ricordi della sua infanzia, pensando a una persona cara, a sua nonna, che con il suo amore e la sua saggezza lo ha guidato nei meandri della vita, contribuendo a farlo diventare quello che oggi è. Ricordando la nonna, con le difficoltà alla vista, Valter ha pensato che lei non avrebbe potuto leggere il suo libro. In compenso però avrebbe potuto ascoltare la voce di qualcuno che leggeva, la voce del suo adorato nipote! Sono tante le persone anziane che per vari motivi non riescono a leggere, ma sono perfettamente in grado di ascoltare e di percepire l’amore, i profondi sentimenti e le emozioni racchiuse in quelle semplici parole. Quest’idea, dopo un lungo lavoro in sala di registrazione, è diventata realtà. Un’altra fatica che Valter ha portato felicemente a termine, coadiuvato da numerosi amici che hanno creduto in lui e hanno voluto dargli una mano nella realizzazione di questo cd”, ha raccontato Norma Acquavita, che ha accompagnato Valter durante tutta la serata, facendo viaggiare i presenti nella nostra storia, parlata, usi, costumi e vecchi mestieri.
È stato il gruppo vocale “Evergreen” della CI di Momiano, a introdurre la serata con “El nostro dialeto”, col quale avevano partecipato a “Dimela cantando” un paio di anni fa. Si è esibita pure la Klapa Kornaria di Marussici con i brani “Per i monti del Buiese” e “Pierina”, il Gruppo vocale femminile Romansa di Buie con “Il risentito” e “Sette passi”, il duo Dante & Anita di Marussici con un bellissimo mix di canzoni popolari e “Bambina cara”. Il Gruppo vocale femminile “Ad libitum” della CI di Verteneglio ha proposto “Cimitero di rose” e “Madrigal”, mentre il gruppo della CI di Villanova si è esibito con “El caligher”.
Ai musicisti è anticipato un saluto dell’autore, interamente in rima e dialetto Istroveneto:

”Go volù far sto cd, par quèl e par chi che ghe tjèn, che ghe vol ben a sta sità, a sto fàlco inciodà custodì cusì int´el pèto e alor mi quà te spèto, vjèn, e scòlta, vjèn almèno na vòlta, su, in sto vècio simitèro e con dùto el cor spèro, che no ti sìj sòrdo de quèl tùo bel ricòrdo, co ti vivèvi in vìla, o cornìo vjèn, te farò tornàr in drìo, in drìo de un bel şbàlso, co ti corèvi su e şo scàlso co in scarsèla la flònda e ùna sòla, s´cìnca tònda, ma in cor, na grànda richèsa, quèla lìnpida tùa, şovinèsa”. Emozionante pure la poesia dedicata a sua nonna, intitolata “Scòlta”, dove traspare il suo grande amore per lei.

«Su e ∫o pel palco»

Nell’ambito del Festival si è svolta pure la rassegna teatrale “Su e ∫o pel palco”, suddivida in ben tre atti. Mercoledì, alla prima serata, ha partecipato la CI di Matterada dove gli adulti hanno proposto “Pericolo in mutande”, mentre i bambini “Scolari d’assalto”. In scena pure la CI di Salvore con il gruppo “Salvore alla veciaia” nella “Leggenda del faro” e la Compagnia filodrammatica “D-Day” di Buie con la commedia “L’ora del the”. Nella seconda serata si sono alternati sul palcoscenico ben otto gruppi. La CI di Dignano con “La bicicleta”, i bambini della CI di Salvore con “I due pedoni” mentre i ragazzi con “Giacca bianca”. In scena pure la CI di Umago con “Matrimonio moderno” e quella di Crassiza con “Ala nagrafe”. Pure la CI di Verteneglio ha presentato due gruppi, i bambini con “Filastrocche” e i ragazzi con “Le ferie”, mentre dall’Istria slovena la CI di Capodistria con il gruppo “Cademia castel leon” ha interpretato “Bar San Nazario”. Ieri, ultimo giorno della rassegna delle filodrammatiche, a rappresentare la CI di Parenzo i bambini con “El Trio Rio”. La CI di Fiume ha proposto la commedia “La bella e la bestia” con Franzelin e Carleto e il gruppo “Cucal in camiseta”, e i gruppi delle CI “Pasquale Besenghi degli Ughi” di Isola e della CI Pirano, hanno portato in scena “Una fiaba per grandi”. A concludere la serata, la CI di Buie con “Un terno al loto val ben una mesa” e la CI di Torre dove il “Circolo zavata” si è presentato con “Addio bei giorni passati”. Le tre serate sono state condotte impeccabilmente dalla giovane e talentuosa Jessica Acquavita.

Laboratori nelle scuole

Appuntamenti pure presso le scuole. Alla SMSI “Leonardo Da Vinci”, gli alunni della prima e seconda liceo hanno partecipato al laboratorio interattivo sulla lingua veneta “Va là, vien qua…strumenti per apprendere il dialetto”, curato e presentato dalla prof.ssa Elisabetta Pavan dell’Università di Padova. Venerdì invece hanno preso parte a un secondo laboratorio interattivo sulla lingua veneta, “Capire e farsi capire scrivendo: la grafia del veneto/istroveneto alla prova della modernità”, curato e presentato dal dott. Alessandro Mocellin, dell’Academia de la lengua veneta e dell’Academia de la bona creansa. Incluse anche le scuole elementari, la SEI “Edmondo De Amicis di Buie” e la “Galileo Galilei” di Umago, dove gli alunni hanno avuto l’occasione di conoscere più da vicino l’Istroveneto, con i laboratori didattici “Imparar fasendo”.

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