Un simposio che unisce italiani, sloveni e croati

Palazzo Pretorio di Capodistria ha ospitato ieri la 22.esima edizione del Forum Tomizza dedicata a Ulderico Bernardi e Marko Sosič. Tra i relatori intellettuali e docenti provenienti da diversi Paesi

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Un simposio che unisce italiani, sloveni e croati

Dopo un anno e mezzo di emozioni e pensieri rimasti relegati tra le quattro mura domestiche, quest’anno la 22.esima edizione del Forum Tomizza si svolge in presenza. Nella cornice di Palazzo Pretorio a Capodistria ha avuto luogo ieri il simposio, che ha riunito davanti ad un numeroso pubblico, emeriti intellettuali provenienti da diversi Paesi. Ad accoglierli la padrona di casa, Irena Urbič, una tra i fautori dell’evento, la quale nel porgere un caloroso benvenuto ha ribadito che “il Forum prosegue nella sua missione fondamentale di varcare i confini, comprendere l’altro e immedesimarsi in lui, unendo italiani, sloveni e croati, che vivono su questo piccolo lembo di terra diviso in tre nazioni, così vicini e talvolta così lontani. Il titolo di quest’edizione è ‘Solidarieté’, termine francese scelto apposta per ricordare la profonda e importante tradizione europea, rafforzata dopo la rivoluzione francese che coniò il motto ‘libertà, fraternità e uguaglianza’ e a cui noi aggiungiamo la solidarietà”.

 

Ricordati tre grandi personaggi

Ha poi ricordato che nel corso delle edizioni sono venuti a mancare personaggi legati alla manifestazione, quali Ulderico Bernardi, che assieme a Milan Rakovac, ha dato vita al Forum annuale. Quest’anno invece si è spento lo scrittore Marko Sosič. La Urbič si è detta onorata di essere tornati a Palazzo Pretorio, che durante il periodo della Serenissima ospitava il potere giuridico. A salutare i presenti a nome del Comune di Capodistria, il consigliere del sindaco addetto alla Cultura, Vesna Pajić, che si è allacciato al tema del simposio, ovvero la solidarietà, valore legato indubbiamente al multiculturalismo, che si manifesta attraverso l’espressione delle lingue. “L’incontro transfrontaliero di pensieri, lingue e valori, l’essenza del Forum Tomizza, dovrebbe essere una consuetudine quotidiana e non soltanto un evento annuale”, ha concluso il breve intervento.

Il pubblico che ha seguito il simposio

L’analisi affrontata da Aljoša Pužar​

La Urbič ha quindi presentato gli ospiti del simposio, che si sono espressi, ciascuno a proprio modo, sul tema della solidarietà. Nella prima parte ha fornito un’esaustiva e interessante analisi filologica del termine Aljoša Pužar, nella sua lectio magistrali in italiano, sloveno, serbo, croato e inglese. Pužar, esperto di antropologia culturale, etnografo, scrittore e critico, nasce a Fiume ma ora vive a Lubiana, dove insegna alla cattedra delle scienze sociali. Prima di trasferirsi in Slovenia, dopo essersi laureato in Letteratura comparata a Zagabria, ha conseguito un primo dottorato a Fiume in ambito antropologico e culturale e un secondo dottorato all’Università inglese di Cardiff, con una ricerca incentrata sugli studi dei generi e sui giovani. È stato quindi docente presso le Facoltà di Trieste e Fiume, soggiornando in seguito per dieci anni nella capitale coreana Seul, dove ha insegnato contenuti inerenti i suoi studi. Attualmente è professore straordinario di antropologia urbana al Dipartimento della Facoltà di scienze sociali di Lubiana e nel contempo docente all’Università delle Arti di Berlino.

Le conferenze si sono tenute a Palazzo Pretorio

Temi di confine

A seguirlo è stato il romano Joel Valifuoco, professore e ricercatore, che attualmente insegna nelle scuole secondarie a Trieste e dove si è accostato ai temi del confine Alto Adriatico, divenuti centrali nella sua esperienza di insegnante e formatore di insegnanti e che sta approfondendo al Corso di dottorato presso l’Università degli Studi di Roma. Nel suo intervento ha rivelato di usufruire spesso dei romanzi di Fulvio Tomizza per far comprendere ai propri discenti le difficoltà che incontrano gli emigrati, il dolore che nasce dalla mancanza di compassione e solidarietà, con la conseguente crisi sociale ed etnica.

Ha concluso la prima parte del simposio la pubblicista slovena Jedrt Jež Furlan, che ha raccontato episodi di vita personale riguardanti il tema centrale del Forum. Dopo la pausa caffè e un breve rinfresco, il simposio ha ospitato altri ospiti di alto livello: la scrittrice Ivana Bodrožić, originaria di Vukovar, laureata in filosofia, lingua e letteratura alla Facoltà di Zagabria e autrice di romanzi, sillogi e racconti premiati e tradotti in una decina di lingue europee e la pubblicista e drammaturga slovena Amelia Kraigher, laureata in letteratura comparata, teoria letteraria e lingua e letteratura slovena a Lubiana. Nel corso della sua carriera le sono stati conferiti numerosi premi e riconoscimenti a livello internazionale. A concludere il simposio capodistriano, lo scrittore di origini serbe Saša Ilić, laureato alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Belgrado. Ha pubblicato raccolte di racconti e romanzi tradotti in albanese, inglese, francese, macedone e tedesco ed è uno dei redattori del Festival letterario internazionale “Polip”, che si tiene a Priština. L’evento centrale del Forum ha riunito personaggi di cultura di varia provenienza, etnia e lingua, uniti nello stesso tema di dibattito, ovvero la solidarietà, un valore indispensabile da rafforzare per una convivenza pacifica e produttiva.

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