Un recital dedicato a Sablich

Il pianista Giovanni Bellucci ricorda il musicologo con un concerto nella Sala del Buonumore del Conservatorio Cherubini di Firenze. L’evento è promosso da AFIM-LCFE, in collaborazione con il Comune e il Lyceum Club di Firenze, la CI di Fiume e l’ANVGD-Comitato di Firenze

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Un recital dedicato a Sablich
Giovanni Bellucci durante un’esibizione a Palazzo del governo a Fiume. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Il pianista Giovanni Bellucci ricorda il musicologo Sergio Sablich, scomparso nel 2005 a soli 54 anni, con un concerto di musiche di Liszt, Mendelssohn, Wagner, Verdi. L’evento, che si svolgerà nella Sala del Buonumore del Conservatorio Cherubini di Firenze, giovedì 9 marzo alle ore 18, è promosso da AFIM, Associazione Fiumani Italiani nel mondo-LCFE, nel Giorno del ricordo dell’esodo giuliano-dalmata, in collaborazione con il Comune e il Lyceum Club di Firenze, la Comunità degli Italiani di Fiume e l’ANVGD, Comitato di Firenze.

Il gotha dei grandi musicisti
Vicini nell’idea di valorizzare appieno – scrive in una nota Rosanna Turcinovich Giuricin -, inserendole a tutto tondo nel gotha dei grandi musicisti, figure spesso misconosciute o fraintese, come quelle di Ferruccio Busoni e di Luigi Dallapiccola, Bellucci e Sablich hanno condiviso un curioso elemento comune: quello di aver entrambi iniziato lo studio della musica in non tenerissima età, come solitamente accade per coloro i quali arrivano ad eccellere nell’arte musicale. Giovanni Bellucci ha incontrato il pianoforte verso i 14 anni, per poi scalare di slancio le vette dei grandi concorsi internazionali – vincitore a Parigi, a Praga, a Bruxelles, a Monte-Carlo – e affermarsi oggi, secondo la rivista britannica Gramophone, come “un artista destinato a continuare la grande tradizione italiana, storicamente rappresentata da Busoni, Zecchi, Michelangeli, Ciani, Pollini”.

La necessità di studiare
Sergio Sablich, che non di rado ha scritto interessantissimi programmi di sala per i concerti di Bellucci, iniziò a studiare musica intorno ai 18 anni, e con questa nuova passione, che si sarebbe poi identificata con la sua vita professionale, “fece la sua comparsa in casa un pianoforte verticale e la necessità di studiare” – racconta la sorella Marina -. Con la sua consueta tenacia, iniziò il suo programma di studio per perseguire gli obiettivi che si era preposto: il Conservatorio, dove entrò dopo un durissimo esame da privatista e contemporaneamente l’Università di Lettere e Filosofia, corso di laurea in storia della musica. Amava Arturo Benedetti Michelangeli, Claudio Abbado, e in particolare Wolfgang Sawallisch, e cercava tenacemente di non perdere mai un loro concerto dal vivo.
Sono tanti gli aneddoti e i racconti che si legano alla vita di Sablich, nato a Bolzano da genitori fiumani ai quali l’AFIM dedicherà anche un convegno che si svolgerà in mattinata, con inizio alle ore 9.30 presso la Biblioteca delle Oblate, Sala storica Dino Campana, via dell’Oriolo 24. Vi prenderanno parte Franco Papetti, Presidente Associazione Fiumani italiani nel Mondo che presenterà un’”Analisi storica su esodo e foibe”, Diego Zandel, scrittore e giornalista che racconterà “L’esperienza dei campi profughi e la letteratura fiumana” e Marina Sablich su “Storia di una famiglia esule da Fiume”. Il convegno è aperto a tutti fino ad esaurimento dei posti.

Recital incentrato su Liszt
Il recital fiorentino di Giovanni Bellucci ricondurrà alla figura di Franz Liszt, personaggio cardine dell’impostazione mentale del pianista e del musicologo: Liszt, per Sablich “è stato uno dei fenomeni più affascinanti e complessi della storia della musica: tanto imponente da essere elevato a mito prima ancora di venir ratificato dalla storia”, mentre Bellucci – “Premio Ferenc Liszt alla carriera”- è stato inserito dal magazine Diapason nella top ten degli interpreti ideali del compositore ungherese. La ristrettissima selezione lo accosta a Martha Argerich, Claudio Arrau, Alfred Brendel, Aldo Ciccolini, Gyorgy Cziffra, Wilhelm Kempff, Kristian Zimerman.
Nel concerto intitolato “I viaggi di Liszt, tra mito e leggenda, tra nostalgia e ricordo, tra amore e morte” il Maestro Bellucci eseguirà: Fantasia e Fuga sul nome B-A-C-H; Leggenda n.2: San Francesco di Paola che cammina sulle onde; Fantasia quasi Sonata: Après une lecture de Dante (dal ciclo “Années de pèlerinage, Deuxième année, Italie”); Rigoletto, Konzert-Paraphrase (tratta dall’opera Rigoletto di Giuseppe Verdi); Le mal du pays – Nostalgia del paese natale (dal ciclo “Années de pèlerinage, Première année, Suisse”); Rhapsodie Hongroise n.12; Isoldens Liebestod – Morte d’amore di Isotta (trascrizione tratta dal dramma musicale Tristano e Isotta di Richard Wagner); Liebestraum – Sogno d’amore: Notturno n.3; Parafrasi sulla Marcia nuziale (tratta dalle musiche di scena per il “Midsummer night’s dream” di Felix Mendelssohn).
Di Sablich, al Cherubini, dove è stato insegnante di storia della musica, parlerà Rosa Maria Di Giorgi, Presidente del Conservatorio di Firenze, ma anche Dario Nardella, sindaco di Firenze che invierà un indirizzo di saluto ed Eleonora Negri, presidente Sezione musica del Lyceum Club, che ricorderà Sergio Sablich, musicologo e amico.

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