Un omaggio alla fugacità del tempo

Quella dell’artista dignanese è anche una reminiscenza di Villa Idola, una delle residenze più belle della città di Pola nonché ex casa dell’anziano, oggi edificio devastato

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Un omaggio alla fugacità del tempo

“Utopia”. Intitolata così la mostra incentrata sulla ricerca fotografica condotta negli ultimi venti anni da Matija Debeljuh e dedicata anche alla Villa Idola di Pola e ai suoi fruitori, un omaggio al tempo e alla vecchiaia, che si potrà visitare per tutto dicembre al Centro visitatori “Herman Potočnik Noordung” del Museo storico e navale dell’Istria di Pola.

 

“È in questo imponente spazio, – scrive la curatrice Irena Bekić, che Matija Debeljuh colloca la sua mostra, utilizzandone il lato frontale per una proiezione video. È una dedica poetica alla vecchiaia, che è al tempo stesso reminiscenza di Villa Idola, una delle ville austro-ungariche più belle di Pola nonché ex casa dell’anziano, oggi edificio devastato. La seconda parte dell’installazione è costituita da fotografie scattate dall’artista, raffiguranti segmenti di vita quotidiana. Realizzate in grandi dimensioni, vengono posizionate, appese, riordinate, accatastate ai lati della struttura. Nell’installazione stessa, invece, pone una pietra, con interventi discreti, appena percettibili, come fragile impronta dell’azione umana sulla configurazione geologica”.

Alcuni scatti in bianco e nero

Debeljuh documenta la propria caducità e la mette in correlazione con il flusso generale del tempo, geologico e umano. La caducità umana si legge anche nelle opere architettoniche e artistiche. Nella mostra “Utopia”, il riferimento all’architettura austro-ungarica, che ha fortemente segnato la storia politica e culturale locale e la costruzione dell’identità collettiva, indica qualcosa che è passato, cioè in disgregazione, che appartiene a qualche altro sistema simbolico, e all’idea nostalgica di tempi migliori. Nello spazio/tempo reale, l’artista collega lo spazio lavorativo (Villa Idola) e lo spazio espositivo. Gli scatti che catturano l’architettura di Villa Idola dall’esterno, ripresi da un drone, fanno da cornice alla mostra. Vi troviamo scatti in bianco e nero, frammenti dell’interno della casa dell’anziano: parti di una stanza, strumenti medici, una porta socchiusa, una tenda, ombre, vuoti. Ripresi anche gli stessi fruitori: in un’atmosfera di attese e di speranze, di ricordi e rassegnazioni. Attraverso primi piani o foto dettaglio, rappresentanti i segni che la vecchiaia imprime sui volti e sulla superficie dei corpi.

Villa Idola nascosta tra gli alberi

Gli organizzatori sono l’Apoteka – spazio per l’arte contemporanea assieme al Museo storico e navale dell’Istria. L’allestimento e il design della mostra sono di Matija (che ha curato anche il materiale video) e Licio Debeljuh, la musica è firmata Marino Morosin, mentre i lavori in ceramica sono di Henry Marić. L’esibizione rimane aperta fino al 31 dicembre prossimo.

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