Un mecenate d’orientamento europeo

Il libro «Andrea Lodovico Adamich, cittadino europeo» è una versione ampliata e aggiornata delle ricerche fatte dal direttore del Museo civico di Fiume

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Un mecenate d’orientamento europeo

Via Adamich è una delle arterie stradali più importanti di Fiume. Inizia all’incirca all’altezza di Palazzo Modello, ovvero parte da piazza Jelačić, e arriva fino alla stazione degli autobus in Žabica. Anche percorrendola molte volte al giorno, probabilmente sono poche le persone che sanno chi era Andrea Lodovico Adamich (Fiume, 1766 – Fiume, 1828) e cosa ha fatto per la nostra città. A cercare di fare luce sulla vita e l’opera di questo imprenditore e politico austro-ungarico attivo nei decenni a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo, è stato lo storico e direttore del Museo civico, Ervin Dubrović, il quale ha presentato il volume “Andrea Lodovico Adamich, cittadino europeo” ieri sera alla Comunità degli Italiani di Fiume. Anche se in realtà la prima edizione del libro risale al 2019 e si tratta di una traduzione in lingua italiana fatta da Giacomo Scotti, questa è una versione ampliata e aggiornata delle ricerche di Dubrović e quindi non è da considerarsi una vera versione croata del volume italiano.

 

Scrittura scorrevole e interessante
L’intervento di benvenuto è stato affidato alla presidente della CI di Fiume, Melita Sciucca, la quale ha dichiarato che nonostante l’epidemia, in Comunità si tengono degli eventi e la collaborazione con il Museo civico è sempre stata ottima. Il libro su Adamich è legato indirettamente alla Comunità, che ha salutato con piacere sia l’edizione italiana che quella croata.

Il politologo Damir Grubiša, già Ambasciatore della Repubblica di Croazia in Italia, per l’occasione recensore e presentatore del libro, è stato il primo ad aver preso la parola ed ha subito detto di essere rimasto affascinato sia dalla versione italiana, che da quella croata, per la scrittura scorrevole e interessante. “Adamich è stato un personaggio con ben tre nomi, quello croato, quello italiano e quello in versione ungherese – ha spiegato Grubiša – e ha completato gli studi a Vienna alla Josefstädter Hauptschule, diventando uno dei più grandi commercianti fiumani. Dubrović illustra bene la biografia del personaggio e lo inserisce bene nel momento storico fiumano, spiegando perché e come Adamich sia riuscito a fare fortuna durante le guerre napoleoniche, commerciando sia coi francesi delle province illiriche, che con gli inglesi, ma anche con gli austriaci, gli italiani e gli ungheresi. In questo senso Adamich è un personaggio estremamente interessante e flessibile, un commerciante che ha puntato tanto sui collegamenti, sulle ferrovie, sulla costruzione di ponti e strade. Adamich è quello che oggi definiremmo ‘imprenditore’ in senso capitalistico, un promotore di progetti come la cartiera, senza essere però un affarista. Non guardava solo al profitto, ma piuttosto al bene sociale, al progresso comune. In questo senso era un mecenate d’orientamento europeo che investiva nella cultura e che eresse il nuovo teatro cittadino”.

L’autore del libro, Ervin Dubrović

Commerciante di origine ebraica
È seguito l’intervento di Rina Brumini, lettrice del volume, la quale ha ripercorso le vicende che l’hanno portata a collaborare con Ervin Dubrović. Il libro, spiega Brumini, racconta la storia di un personaggio fiumano che potrebbe venire considerato la pietra miliare di Fiume, corredando il racconto con foto splendide.

Brumini ha parlato del commercio soffermandosi sui dettagli della pirateria e delle alternative al brigantaggio, come ad esempio il commercio pluviale. Il libro, però, non si concentra esclusivamente sulla storia fiumana, ma piuttosto sulla storia europea in cui Fiume si riflette. La lettrice ha spiegato pure come è venuta a scoprire il dato che la famiglia Adamich era di origini ebraiche e che nella cartiera fiumana erano impiegate tante donne a tempo indeterminato.

Dubrović ha spiegato che ha voluto semplificare il materiale perché l’idea era di scrivere un volume per Andrea de Adamich, discendente dello storico fiumano, un ex pilota di Formula 1 che, all’età di settant’anni, è venuto per la prima volta a Fiume e non conosceva affatto la città. In questo modo si è ottenuto un libro leggero, avvincente e per niente specialistico, un libro che possono leggere anche i cittadini europei che non conoscono la realtà fiumana. Adamich non si può etichettare, non appartiene a una nazione, parla moltissime lingue ed è di vedute molto larghe. Dubrović ha definito Adamich innanzitutto fiumano, né italiano né croato, e in questo suo patriottismo ha fatte del suo meglio per sostenere i suoi concittadini indipendentemente dallo sfondo etnico o sociale degli stessi.

Grande interesse di pubblico per la serata letteraria

Promuovere il personaggio
Bruno Lončarić, dell’ufficio marketing del quotidiano Novi List, ha spiegato di aver apprezzato il lato pratico del proto industriale, perché lui stesso affronta dei problemi molto simili nel suo lavoro.
“Spesso vado per lavoro nella sede della Regione in via Adamich e mi chiedo sempre come promuovere questo diplomatico fiumano – ha puntualizzato Lončarić -.

Tra qualche giorno celebreremo il 254.esimo della sua nascita e mi chiedo anche come riportare in auge un cittadino europeo, come lo definì Scotti, che fu tanto importante nell’epoca in cui visse.
Mi è stato detto che Bernardin Modrić ha realizzato persino un film sulla sua vita e vorrei suggerire a enti e istituzioni di organizzare un maggior numero di eventi dedicandoli ad Adamich”. Lončarić ha concluso la sua presentazione auspicando di poter dare un contributo personale alla promozione del libro e invitando i presenti ad acquistarlo e leggerlo con piacere.

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