Umago. Francesca Martinelli tra realtà e visioni oniriche

Presso la galleria CMM è stata inaugurata la mostra personale «Bestiario – cosmogonia della disarmonia» della perfromer e artista visuale italiana

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Umago. Francesca Martinelli tra realtà e visioni oniriche
Luka Stojnić, Fabrizio Somma, Francesca Martinelli e Paolo Rovis. Foto: NICOLE MISON

Nelle sue opere Francesca Martinelli propone profondità e contrasto, nello spirito di una vera artista poliedrica alla costante ricerca dell’anima nascosta delle cose. Elementi che emergono dai suoi dipinti con accostamenti di soggetti a prima vista lontani e distanti, ma in realtà fusi armonicamente tra loro per proporre all’occhio attento dell’osservatore un mondo complesso che si spinge oltre alla netta divisione tra bianco e nero, giusto e sbagliato. La performer, consapevole di come il sacro abbia bisogno del profano, così come la verità della menzogna, mette a nudo con coraggio un cosmo interiore intenso, complesso e articolato, come lo sono le nostre paure più profonde e i nostri segreti più nascosti.

Le autorità presenti
L’altra sera negli spazi della CMM Galleria della Città di Umago è stata inaugurata la mostra personale dell’artista visuale originaria di Udine, ma residente a Trieste, intitolata “Bestiario – cosmogonia della disarmonia”. L’evento è stato finanziato dall’Ente Festum, dalla Città di Umago, dal ministero della Cultura e dei Media della Repubblica di Croazia, dalla Regione FVG e dall’Università popolare di Trieste. Al vernissage, introdotto da Larisa Gasperini, direttrice dell’Ente Festum, tra il numeroso pubblico erano presenti Paolo Rovis, vicepresidente dell’UpT, nonché delegato della Regione FVG, Fabrizio Somma, segretario generale dell’UpT, Luka Stojnić artista e professore di storia dell’arte, Orietta Marot, neoeletta componente del CdA dell’UpT, Giovanni Coviello, console generale d’Italia a Capodistria e Corrado Dussich, vicesindaco in quota CNI della Città di Buie.
La location non è stata scelta a caso, come spiega lo stesso Paolo Rovis: “La sala espositiva di Umago si è rivelata un posto molto accogliente e adatto a fare questo tipo di esposizione. Non è la prima mostra che l’UpT organizza qui e non sarà nemmeno l’ultima. Inoltre, la città è un luogo un po’ baricentrico rispetto a questo territorio istriano, d’estate la galleria è aperta ai tanti visitatori che vengono da fuori e avranno così l’opportunità di conoscere la qualità e la capacità di Francesca Martinelli”. La performer visuale, oltre a essere un’artista e a occuparsi di arte nei suoi diversi ambiti trasmette il suo sapere nei corsi che propone presso l’Università popolare di Trieste. “Abbiamo deciso di portare qui questa mostra perché Francesca è un’artista indiscutibile oltre a essere una nostra docente, quindi ha la generosità non solo di esprimersi attraverso l’arte, ma anche di trasmettere agli allievi le sue capacità e la sua tecnica – commenta Rovis –. Abbiamo voluto metterla in mostra come esempio di artista in grado di raccontare la sua storia attraverso le sue opere e allo stesso tempo di trasmettere conoscenza a chi la segue”.

L’artista Francesca Martinelli.
Foto: NICOLE MISON

Grafiche e opere originali
A Umago sono esposte sia grafiche che compaiono nel volume “Bestiario”, sia quadri originali nei quali il corpo femminile e il suo spirito sono sempre presenti. È proprio questa disarmonia, assieme alla ricerca attenta di ciò che si trova al di sotto della superficie a rendere le sue opere quasi oniriche e rivoluzionarie. Presso la galleria MMC si possono ammirare otto edizioni limitate, una tiratura di offset dove si vedono le tavole tratte dal libro, accompagnate da alcune opere singole con tecniche miste (olio, acrilico su tela) la cui tematica è in linea con le stampe. “Il tema del bestiario, oppure della wunderkammer (camera delle meraviglie), come quello della vanitas è un tema ricorrente nel mio lavoro – ci racconta Francesca Martinelli –. L’ispirazione nasce dalla mia infanzia e dalla mia bisnonna francese, Nancy Frida, la quale ha sposato un friulano ed è venuta in Friuli. Io sono cresciuta con lei in maniera molto viscerale e le sue storie e le sue favole notturne hanno forgiato il mio immaginario, da lì trovo spunto per i miei quadri”. Una figura femminile all’avanguardia, che ha lasciato tracce indelebili sia nei ricordi e nel cuore della pittrice, sia nei suoi lavori, permettendole di creare un mondo fantastico e allo stesso tempo malinconico nel quale il caos si sostituisce all’ordine offrendo una nuova visione dell’universo. “Era una donna molto particolare: in tempi non sospetti era una grande ribelle e una grande lettrice, all’epoca in un ambiente contadino, non era scontato che le donne potessero leggere e per farlo ha anche rischiato”.
Il vernissage di Umago, primo nella località per Martinelli, è soltanto l’ultimo tra quelli organizzati dalla performer, a testimonianza della sua importanza ma anche del suo impegno costante nel vasto mondo dell’arte, non solo visuale. “La mia ricerca va avanti con molta costanza e coerenza da moltissimi anni – sottolinea la pittrice –, ci tengo a dire che oggi il mio lavoro, oltre che da due importanti gallerie Lipanje Puntin e Cartavetra di Firenze, è anche curato da uno dei più importanti storici dell’arte che è Lórán Hegyi”.

Francesca Martinelli mentre presenta i suoi lavori.
Foto: NICOLE MISON

La bisnonna Nancy Frida
La bisnonna Nancy Frida le ha spalancato le porte dell’immaginario fantastico da cui Francesca trae ispirazione per le sue opere, mentre altre personalità della sua famiglia l’hanno portata ad amare l’arte. “Mi sono avvicinata alla pittura attraverso mio padre, lui dipingeva. Era un uomo che mi coinvolgeva molto in ciò che faceva, quindi ho imparato a disegnare e a dipingere fin da bambina. Da subito ho avvertito questa inclinazione che poi è entrata a fare parte della mia vita, ovvero è diventata il mio modo di stare al mondo subito dopo i 20 anni – ci confida Martinelli –. Cristina Lipanje e Marco Puntin hanno creduto nel mio lavoro e ho iniziato presso la loro galleria”.
Le donne assieme alle loro storie e alle loro straordinarie esistenze circondano la pittrice quasi abbracciandola: presenze fisse della sua vita, così come dei suoi lavori. L’artista, infatti, sta già preparando un progetto teatrale che farà il suo debutto nel prossimo futuro, ispirato a una figura psicologicamente complessa. “In autunno sarò a Firenze, sempre con il ‘Bestiario’, mentre nella primavera 2025 sarò al Teatro Miela a Trieste con una rassegna tutta al femminile, dove porterò un mio testo teatrale messo in scena da me e dedicato all’artista Camille Claudel”, rivela.
Le opere esposte a Umago infrangono le regole del mondo cosiddetto “normalizzato” e spalancano le porte a visioni oniriche e psicologiche, spesso nascoste nei meandri più bui e segreti della psiche umana. Le sue tele riportano tematiche convenzionalmente celate al comune buon senso per avventurarsi e affrontare argomenti che rasentano i tabù, evidenziando grande sincerità e audacia nel portare alla luce ciò che tendenzialmente rimane velato o viene abbellito. “Francesca Martinelli ci rivela le speranze, i fallimenti, le certezze, le proprie rivoluzioni in un lavoro artistico puro, sincero e fortemente critico, carico al tempo stesso di tragedia e umorismo, sacro e profano, reale e surreale – con queste parole Fabrizio Somma ha descritto il lavoro della performer visiva –. Un lavoro il suo, che partendo sin dagli esordi dall’osservazione minuta delle pieghe più nascoste delle memorie familiari e culturali delle proprie radici friulane del ‘900 va sempre a colpire forti tematiche dall’impatto emotivo che ci portano dal quotidiano e attuale al tratto iconoclastico e simbolico rappresentate nel volume ‘Bestiario’”.

Alcuni presenti all’inaugurazione.
Foto: NICOLE MISON

Un pensiero liberale
Luka Stojnić, artista ed esperto di storia dell’arte, ha speso parole di lode nel descrivere il tratto pittorico e la personalità di Martinelli. “Per quanto riguarda la pittura mi sono venute in mente le grandi rivoluzioni americane del dopoguerra: il suo pensiero liberale in parte lo dobbiamo anche a quell’epoca e a quel mondo. Il connubio con l’essenza americana che sono gli indiani, la spiritualità delle cose che noi stimo perdendo, li ritroviamo in Francesca, perché lei non molla e non lo fa perché ha spirito e lo vede nelle cose. Lei non solo dipinge, ma anche divulga – ha commentato Stojnić –. Noi oggi facciamo divulgazione attraverso i mass media e i social, ma qui abbiamo un’immagine che possiamo continuare a guardare”.
Un’artista complessa e a tutto tondo che spazia dalla pittura alla grafica, senza tralasciare la letteratura e il teatro, dedicando inoltre tempo e sapere all’insegnamento, a conferma di quanto l’arte rappresenti il suo mondo e contemporaneamente anche il mezzo attraverso il quale esprime sé stessa e tutto ciò che la circonda. L’esposizione “Bestiario – cosmogonia della disarmonia” rimarrà aperta al pubblico fino al 16 agosto presso la galleria CMM in piazza Marija e Lina a Umago.

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