Trieste – Lussinpiccolo. Un volo dal passato al futuro

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Trieste – Lussinpiccolo. Un volo dal passato al futuro

TRIESTE | Si presta a una lettura su più livelli la rievocazione storica della linea aerea Trieste – Lussinpiccolo e “Su e zò per l’aria”, cartellone d’iniziative basate sui canali del collegamento via cielo e sui conseguenti risvolti in chiave tecnica, turistica e aggregativa dell’epoca. C’è, innanzitutto, un progetto di recupero e valorizzazione dell’impresa dei fratelli Cosulich, che negli anni Venti del secolo scorso costruirono la Società Italiana Servizi Aerei, la gloriosa SISA: con sede e base centrale a Trieste, officine aeronautiche a Muggia e scuola piloti a Portorose, fu la prima compagnia nei cieli del mondo addetta al trasporto di persone e merci (perlopiù servizio postale). In secondo luogo, c’è la volontà di far conoscere e ricordare ciò che le genti di queste terre – Istria, Fiume, Quarnero e Dalmazia – hanno fatto per l’Italia e l’umanità intera nei vari campi, da quello materiale, tecnico-scientifico, a quello morale, civile, etico, culturale: la famiglia Cosulich è per l’appunto originaria di Lussinpiccolo e appartiene a quel gruppo di casati che, dediti da varie generazioni all’attività marinara, seppero cogliere e nello stesso tempo provocare i momenti di crescita economica e tecnica della marineria lussignana prima, e triestina e fiumana poi. Inoltre, c’è un’idea di ricomposizione – dopo i muri posti dalle ideologie del Novecento – dell’Adriatico, specchio d’acqua, che sotto i colori della bandiera europea si ricompatta, si riscopre trasportatore di energie positive e dalla storia trae linfa vitale. E crea nuove possibilità. Tra queste, uno sbocco professionale per i giovani, ma anche per le aziende, stimolando l’interesse per una ripresa dei collegamenti aerei tra il capoluogo giuliano, l’Istria e le isole e la Dalmazia.

Un «carico» di valori importanti

Dunque, è un “carico” di valori importanti, quello che s’imbarcherà sabato 19 maggio a bordo di un Cessna 206, per decollare, con partenza dal Molo Audace di Trieste, alla volta delle rive di Lussinpiccolo. Come nel 2001, in occasione del 75.esimo anniversario della linea Torino – Trieste con idrovolanti e, lo scorso anno, della rievocazione del 90.esimo del primo volo commerciale verso Zara, anche questa volta a fare da corollario all’evento principale c’è una serie di manifestazioni promosse dall’Associazione MareCielo Gianni Widmer – che da anni invita alla riscoperta degli idrovolanti e della loro storia e un possibile loro reimpiego operativo nell’area adriatica –, con il patrocinio del Comune di Trieste e della Regione Friuli Venezia Giulia, e la collaborazione dell’Istituto Regionale per la Cultura Istriano-fiumano-dalmata (IRCI), della locale sezione dell’Associazione Arma Aeronautica, dell’Istituto Tecnico Nautico, del Liceo Artistico “Nordio”, dello Yacht Club Adriaco, della Trieste Terminal Passeggeri, dell’Autorità Portuale, dell’Aero Club di Como, della Comunità di Lussinpiccolo a Trieste, di istituzioni croate di Trieste e di Lussinpiccolo (tra cui la Città) e aziende come l’agenzia Aurora Viaggi e Banca Generali.

Com’era la vita tra gli anni ‘20 e ‘40

Il programma è già entrato nel vivo lunedì sera con una conferenza “esplicativa rievocativa” e l’illustrazione tecnica del prossimo viaggio, nella sede dell’IRCI, Istituto che venerdì prossimo aprirà una mostra fotografica sulla storia della SISA, di Gianni Widmer, aviatore di frontiera, e su Lussinpiccolo. Sarà qui che verrà proiettato “verso l’esterno” un documentario inedito, proposto in anteprima l’altro giorno, con filmati provenienti dalle collezioni private delle famiglie Cosulich, Tarabocchia-Perla-Luzzatto-Fegiz e Rizzi, curato da Rita Cramer Giovannini e montato da Cecilia Donaggio Luzzatto-Fegiz. Nomi che hanno scritto la storia dei Lussini, e non solo quella. “A noi come IRCI preme di ricordare alcuni fatti importanti – ha sottolineato Franco Degrassi, presidente dell’Istituto –, una grande famiglia di capitani d’industria, i Cosulich, che hanno dato molto all’Italia”.
L’IRCI partecipa all’evento con due proposte: la mostra rievocativa, di cui si accennava prima, e una pubblicazione speciale, con un intervento di Rita Cramer Giovannini, scrittrice e storica, sulla vita nei Lussini proprio nel periodo dei voli della SISA, tra gli anni Venti e Quaranta. Un amarcord di giornate trascorse al mare, di giochi in acqua di una sorprendente attualità, di vita serena e di una semplicità disarmante. Si parte dai cantieri Martinolich e dai cutter dei Cosulich, per proseguire con l’apertura del piccolo canale di Privlaka, i bagni a Cigale, Artatore, Coludarz, gite a Sansego e Zabodarski…
Lussinpiccolo, in particolare, era collegata a Trieste giornalmente grazie ai Cant della SISA e ciò è già indice dell’importanza che, per le sue bellezze naturali e l’ospitalità ai turisti, la località aveva in quei tempi, come ha fatto notare il comandante Egidio Briacovich, presidente dell’Associazione MareCielo Gianni Widmer, vulcanico promotore dell’iniziativa. I traffici funzionavano – e grazie al sistema delle etichette, i bagagli non andavano mai persi –, erano puntualissimi e gli incidenti erano pochissimi. Il prossimo volo del 19 aprile sarà una “replica” di quello storico (a parte il velivolo, che non è un Cant ma un C 206): velocità di 200 km/h, 500 piedi di quota, rotta pari a 105 nm, 70 minuti di volo, saluto con sbattimento di ali.

IDROVOLANTE 17
Un francobollo come il Gronchi Rosa

A proposito del programma, agli studenti del Liceo Artistico Enrico e Umberto Nordio di Trieste è stata chiesta la realizzazione di opere a tema sul volo in mare, collegate alle città di Trieste – Lussinpiccolo; giovedì, 10 maggio, alle 17.30, nello Yacht Club Adriaco (Molo Sartorio 1) sarà aperta un’esposizione di fotografie storiche e attuali sui voli rievocativi della SISA. Seguirà, venerdì 11 maggio (ore 17.30), una conferenza all’IRCI sul tema delle eco-convenienze ed economicità nell’uso dell’idroplano nei giorni nostri (interverrà il prof. R. Brotto, docente all’Istituto Aeronautico Francesco Baracca di Forlì).

Sabato 19 maggio si partirà alle ore 9.30 con l’annullo filatelico – all’IRCI – attuato dalle Poste Italiane, che proseguirà fino alle 13.30. Saranno a disposizione delle apposite cartoline, mentre il francobollo sarà quello commemorativo, dedicato alla spedizione del dirigibile Italia (1928) condotta dal generale Umberto Nobile (1885-1978). Il francobollo raffigura il dirigibile Italia mentre sorvola un paesaggio artico: a sinistra appare il globo terrestre con l’indicazione della rotta seguita per raggiungere il Polo Nord geografico. Ma c’è una “chicca”, un caso unico che lo potrebbe trasformare in una specie di prezioso Gronchi Rosa: infatti, è stata sbagliata la rotta, escludendo il passaggio sopra Trieste, avvenuto il 28 aprile di novant’anni fa, al suono di campane e sirene.

L’arrivo dell’idrovolante in Molo Audace è previso alle 10.30. Due ore dopo, la partenza per Lussinpiccolo. Saliranno sul velivolo, oltre ai due piloti, Licia Giadrossi e forse Rita Cramer Giovannini, della Comunità di Lussinpiccolo a Trieste, uno studente dell’Istituto Tecnico Nautico e l’imprenditore Edi Kraus, già assessore comunale. Il viaggio di ritorno si concluderà attorno alle 13, sempre sulle rive triestine. L’auspicio è che l’avventura non si esaurisca qui, ma che il passato possa servire come spunto per costruire il futuro.

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