Trieste Film Festival: Sarà un doppio anniversario

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Trieste Film Festival: Sarà un doppio anniversario

TRIESTE | Torna anche quest’anno il Trieste Film Festival, che tra due settimane inaugurerà la sua 30.esima edizione.

La più ricca e articolata manifestazione festivaliera italiana espressamente dedicata alle cinematografie dell’Europa centro-orientale e oltre, si articolerà tra il 18 e il 25 gennaio prossimi. Il Trieste Film Festival è pronto a celebrare un doppio, felice anniversario: la 30.esima edizione di un appuntamento che è da sempre un ponte che mette in contatto le diverse “longitudini” dell’Europa del cinema, e i trent’anni dal crollo del Muro di Berlino.
Nasce da quest’intreccio la scelta di un manifesto capace di sintetizzare entrambi i festeggiamenti: una foto scattata dalla grande Dominique Issermann in una pausa di lavorazione di Possession, il film di Andrzej Żuławski (storico amico del Festival), girato a Berlino nell’estate del 1980. Uno scatto che ritrae la protagonista Isabelle Adjani – che l’anno successivo avrebbe vinto la Palma per la migliore attrice a Cannes – mentre salta la corda, proprio accanto al Muro. Spiega Max Mestroni dell’agenzia creativa Claimax, che con l’attenta supervisione dell’autrice ha adattato l’immagine al suo nuovo “scopo” di manifesto del Festival: “Siamo stati subito sedotti dalla foto di Issermann: lontana dalle simbologie celebrative, nonostante la severità del bianco e nero riesce a restituire ingenuità e leggerezza”.

I trent’anni dal crollo del Muro di Berlino

Accanto al manifesto ufficiale, l’anniversario dal crollo del Muro sarà al centro di una breve ed eccentrica retrospettiva che – spiegano i direttori artistici del Festival, Fabrizio Grosoli e Nicoletta Romeo – “porta con sé un pizzico di quell’umorismo, quello jüdischer Witz, che contraddistingue la cultura mitteleuropea, che mescola l’alto e il basso, il dramma e la commedia, e che offre uno sguardo sbilenco e anti-celebrativo di un momento storico da cui è nata anche la nostra manifestazione”. Quattro i titoli in programma: “Uno, due, tre”!, di Billy Wilder (1961), realizzato a Berlino proprio nell’estate in cui il Muro fu eretto; “Totò e Peppino divisi a Berlino”, di Giorgio Bianchi (1962), un’“instant comedy” scritta da Age e Scarpelli con le scene del muro ricostruite all’ippodromo di Tor di Valle di Roma; il documentario candidato all’Oscar: “Rabbit à la Berlin”, di Bartosz Konopka (2009), che racconta la vita quotidiana della Berlino del muro attraverso gli occhi della colonia di leprotti che per decenni abitò la striscia della “no zone”; e naturalmente “Possession”, di Andrzej Żuławski (1981), potente e orrorifica metafora del male nell’uomo e nella società contemporanea. Una ricorrenza importante va accompagnata da iniziative straordinarie, così il Trieste Film Festival ha deciso di invitare gratuitamente al cinema tutti i nati dopo la caduta del Muro di Berlino. L’iniziativa dal significato fortemente simbolico è rivolta a tutti: ai cinefili appassionati e a coloro che non frequentano mai le sale cinematografiche, prediligendo magari una fruizione individuale dei film e delle serie televisive sulla rete. L’obiettivo del Festival è da una parte portare i millennials in sala per potersi immergere in un’esperienza collettiva, dall’altra incoraggiare la visione di film d’autore di una specifica area, quella dell’Europa centro-orientale, di cui il Festival è stato osservatorio privilegiato per oltre trent’anni e che a questa fascia d’età possono risultare poco noti. Nel programma del Festival ci saranno pellicole firmate da grandi maestri che hanno fatto la storia del Festival – e più ampiamente del cinema – accanto a produzioni contemporanee, incontri e numerose masterclass.

«Meeting Gorbachev» il film d’apertura

Sarà “Meeting Gorbachev”, il nuovo film di Werner Herzog e André Singer in anteprima italiana ad aprire la 30.esima edizione del Trieste Film Festival. Il film offre uno sguardo inedito su alcuni degli eventi più significativi della fine del XX secolo – dal disarmo nucleare all’unificazione della Germania – e allo stesso tempo mette in prospettiva la stagione dei populismi che (non solo) l’Europa sta attraversando. Il film sarà accompagnato a Trieste dal coregista e produttore André Singer e sarà preceduto dalla consegna nei prossimi giorni, a Mosca, di uno speciale Eastern Star Award a Gorbachev: “Il trentennale del nostro Festival – spiegano i direttori artistici Fabrizio Grosoli e Nicoletta Romeo – coincide con l’anniversario del crollo del Muro di Berlino, e non potevamo immaginare destinatario migliore per questo riconoscimento nato per premiare quelle figure che sono state un ‘ponte’ tra l’est e l’ovest dell’Europa. ‘Meeting Gorbachev’ – continuano i direttori – rappresenta l’incontro eccezionale tra un maestro del cinema come Werner Herzog e una figura chiave della storia del Novecento, l’uomo della ‘glasnost’ e della ‘perestrojka’. Un film nel quale l’ultimo Presidente dell’URSS ricorda con lucidità aspetti ancora poco indagati della ‘sua’ storia (tra cui il processo di distensione internazionale e il disarmo nucleare), ma anche un’esperienza cinematografica degna dei migliori film di Herzog, grazie anche all’accurata selezione dei materiali d’archivio”.

Un Festival cresciuto negli anni

Il Trieste Film Festival nasce nel 1988 come osservatorio delle produzioni cinematografiche dell’Est Europa con una particolare attenzione all’area dell’Alpe Adria. Nel corso degli anni, il modificarsi degli scenari geopolitici ed economici di questa parte di Europa influisce sulla denominazione (da Alpe Adria Cinema: incontri con il cinema dell’Europa centro orientale a Trieste Film Festival) e sulla struttura del Festival (non più solo una panoramica sulle produzioni cinematografiche dell’area ma concorsi e retrospettive) senza intaccarne l’identità. Il Festival allarga il suo sguardo per giungere fino alle più lontane repubbliche dell’Asia Centrale, lasciando che sia il cinema a raccontarci le cadute dei muri, il dissolvimento e la nascita di nuovi stati tra rivoluzioni di velluto e guerre atroci.

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