Trascinanti pillole musicali per un viaggio in un crocevia di culture

Il violoncellista Petar Kovačić, affiancato dal Project ensemble, si è esibito a Veglia in un concerto memorabile proponendo un programma suddiviso in due parti

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Trascinanti pillole musicali per un viaggio in un crocevia di culture
In primo piano Petar Kovačić accompagnato dal Project ensemble. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Complice un’ambientazione naturale intima e raccolta, tradotta nella scena aperta all’interno delle antiche mura cittadine vegliote, in cui soltanto poche luci soffuse, il chiaro delle stelle e della pienissima luna rischiaravano la piacevole serata, nell’ambito della 68esima edizione delle Manifestazioni estive, l’altra sera ha avuto luogo l’intenso e coinvolgente concerto del violoncellista Petar Kovačić, magistralmente affiancato dal Project ensemble costituito da Antonio Ceravolo (percussioni), Matej Mijalić (violino), Jasna Simonović Mrčela (viola), Smiljan Mrčela (violoncello), Dubravko Palanović (contrabbasso) e Tibor Naglić (pianoforte/tastiera). Come da tradizione, i succitati eventi (in calendario fino al 30 agosto nella Città di Veglia sull’omonima isola quarnerina), sono organizzati dal Centro culturale vegliota in omaggio musicale al teologo e filologo Nikola Udin Algarotti e al suo ricco lascito patrimoniale alla città, nonché patrocinati congiuntamente dalla Regione litoraneo-montana, dalla Città di Veglia e dall’Ente per il turismo di quest’ultima. In tale contesto, il Festival di quest’anno è dedicato al compositore e dirigente locale Ivo Frleta (1933 – 1994), il quale dal 1957 ne è stato l’organizzatore e dal 1978 il direttore artistico.

Una serata speciale
L’eccellente ensemble ha affascinato il pubblico proponendo un originalissimo programma concepito in due parti, la prima contraddistinta da trascinanti raffinatezze musicali autoriali e contemporanee (Daniel Espen, Giovanni Sollima) e la seconda dalla fusione di melodie barocche negli originali arrangiamenti di Dubravko Palanović. In tale contesto, lo stesso ha eseguito il “Preludio e Fuga in re minore” di Johann Sebastian Bach, “Lascia ch’io pianga” di George Friedrich Händel (tratta dall’opera “Rinaldo”, utilizzata anche nella colonna sonora del film “Farinelli voce regina” di Gerard Corbiau) e “Pur ti miro”, nello specifico la melodia dell’appassionante duetto finale tra Nerone e Poppea, di Claudio Monteverdi (tratta dall’opera “L’incoronazione di Poppea”).

Un tributo all’eccellenza italiana
Per ciò che concerne la prima parte, Kovačić ha scelto, con la ricercata intuizione artistica che lo caratterizza, di interpretare le singolari composizioni di Giovanni Sollima e Daniel Espen, due autori contemporanei tesi a imbrattare la musica colta con altri generi di più moderna concezione. Così, con il suo snello ed elegante violoncello, in mirabile concerto con gli altri strumenti sul palco, in cui non è mancata la suggestiva magia sonora del mare nelle mani di Ceravolo con il suo scenografico Ocean Drum, è stato capace di esprimersi fino al trasporto fisico e di trascinare emozionalmente gli spettatori in incredibili e, per certi versi inaspettati, viaggi musicali impreziositi da un creativo meticciato di stili e di suoni preziosi.

Lo spasimo palermitano
Un’ora e mezza tutta da assaporare, partendo dall’affascinante suite di “Spasimo”, ispirata e dedicata dal compositore e violoncellista palermitano Sollima alla storica chiesa sconsacrata in stile gotico Santa Maria dello Spasimo, nel tempo utilizzata quale lazzaretto per gli appestati, ospedale, nascondiglio dei cadaveri della mafia e oggidì linfa vitale e culturale della città. Fondato nel ‘400 e mai completato, privo di tetto e riportato in vita dal degrado durante gli anni ‘90 dello scorso secolo, l’edificio rappresenta uno dei simboli del capoluogo siciliano e della sua sciasciana contraddizione storico-culturale, che il virtuoso di fama internazionale qui riesce a fare credibilmente traspirare, in abbraccio con una profonda fascinazione per la complessità culturale e per la stratificazione dei segni che tutti i popoli che da lì sono passati hanno lasciato dietro, facendosi ispirare dal Mediterraneo, sintetizzando modelli che si susseguono e spaziando tra un lirismo del tardo ‘800 alla musica araba, al rock, al pop, alla tradizione popolare e alla musica d’avanguardia, ascoltando i quali diventa impossibile non percepire il lato impuro della vita. Kovačić e il Project ensemble hanno evocato le atmosfere palermitane dell’epoca riproponendo “De harmonia”, “Peste”, “Raffaello: naufragio”, “La porta dei greci” e “De harmonia, via dolorosa”, introdotti dalla lettura del testo “Se serrarono le scuole..” proposta dalla voce dell’eclettico compositore, che illustra vividamente la sofferenza della popolazione durante il periodo della peste.

Un brano cucito ad hoc
Da quanto riferito da Petar Kovačić, la composizione “Sfilata concertante”, proposta in prima assoluta, è stata creata espressamente per l’occasione dal compositore, disegnatore, pittore, scenografo, insegnante di pianoforte e disegno bresciano Daniel Espen. A detta di quest’ultimo, particolarmente ispirato dai carri carnascialeschi, il titolo della stessa deriva dall’averla strutturata in un susseguirsi di situazioni eterogenee come quelle che si verificano nelle sfilate. A tale riguardo il versatile artista ha spiegato che “volevo allontanarmi dalla forma del classico concerto solista, ero più attratto dall’idea del ‘Concerto grosso’ dove il dialogo tra gli strumenti è più intenso e vario. Il primo movimento, ‘Maschere epiche’ è in forma sonata, dove i soggetti musicali assumono un sapore ‘epico/lirico’ ispirato alle maschere di personaggi leggendari remoti. Il pezzo è il più elaborato dei quattro con un iniziale ‘Andante intenso’ che funge da primo soggetto, seguito dal maggiormente virtuoso ‘Allegro con forza’ e da un secondo soggetto più melodico. Tutti sono elaborati in uno sviluppo molto eccitato, seguiti da una ricapitolazione molto varia e da una Coda particolarmente propulsiva. Il secondo movimento, ‘Scene e danze goliardiche’, è uno ‘Scherzo’ (in forma rondò) che evoca le feste danzanti caricaturali tipiche delle parate.
Il terzo, ‘Oblio&Estasi’ è il momento lirico che dipinge la solitudine delle persone che, in un momento di straniamento, si allontanano dalle situazioni collettive ed entrano in uno stato di momentaneo oblio riflessivo a cui sopraggiunge l’estasi del pensiero. In quest’ultimo sono riuscito a concretizzare una forma speculare (A-B-C-B’-A’), che da tempo cercavo di realizzare. Quello finale, intitolato ‘Gare popolari’ è il pezzo più virtuoso per il solista (tripartito A-B-A’), che dimostra le sue destre in questa gara o il ‘galoppo’ concitato verso la vittoria finale”.

Grande soddisfazione
Molto soddisfatto della serata, Kovačić ha rimarcato che “sono molto felice che il pubblico abbia apprezzato il concerto e colto l’idea che volevamo trasmettere, tradotta nel nostro amore per la musica e la bellezza unite all’eleganza artistica delle variegate melodie e suoni proposti. La cosa bella è che, nonostante ognuno sia a suo modo protagonista, sul palco siamo un tutt’uno. Il pezzo di Daniel, con cui abbiamo fatto anche una tournée insieme in Cina e siamo amici, è stato composto pensando appositamente a me e a quest’occasione, per cui l’ho fatto mio con grande affetto”.

I bravissimi musicisti hanno proposto anche composizioni di Giovanni Sollima e Daniel Espen.
Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

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