TranziT. Un progetto mutevole e ambizioso

La coreografa Ivana Peranić, direttrice del Festival, illustra gli obiettivi della manifestazione dedicata alla promozione della scena indipendente fiumana e internazionale

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TranziT. Un progetto mutevole e ambizioso
Žak Valenta e Ivana Peranić durante la performance “Teatro fiumano. Alla ricerca di un palcoscenico”. Foto: DRAŽEN ŠOKČEVIĆ

L’offerta culturale del capoluogo quarnerino è viva, imprevedibile e in costante trasformazione. Oltre a una serie di importanti istituzioni che cercano di soddisfare e tutelare i bisogni culturali della popolazione, sono numerose le realtà appartenenti alla scena indipendente che fanno di Fiume un epicentro dell’innovazione e della sperimentazione artistica. Tra queste figura l’associazione KRILA, una sorta di gemma nascosta nel variegato panorama culturale fiumano. Fondata e diretta da Ivana Peranić, coreografa, performer e operatrice culturale, la KRILA organizza, tra le varie attività, il Festival TranziT, giunto quest’anno alla terza edizione. La manifestazione è dedicata alla promozione della produzione artistica della scena indipendente locale e internazionale, con un ricco programma di eventi collaterali che, oltre a offrire occasioni di perfezionamento professionale per artisti, approfondiscono e rinnovano il legame con il pubblico.

Numerose le collaborazioni
Il TranziT, che ha avuto la sua versione pilota nel 2020, nel pieno della pandemia di Covid-19 è, come riferitoci da Ivana Peranić, un progetto “che nasce dalla volontà di trovare delle occasioni di co-operazione insieme ai nostri partner dall’Europa, comprendenti teatri, compagnie teatrali, organizzazioni e artisti della scena indipendente. L’idea di base del Festival – puntualizza la direttrice artistica – è di dar vita a una piattaforma per la collaborazione artistica. Per questo motivo, nell’ambito del TranziT hanno luogo diversi ‘Lab’ che fungono da incubatori a servizio degli artisti, dandogli l’opportunità di presentarsi sulla scena, nonché di approfondire il rapporto con il pubblico. Vengono organizzati anche diversi laboratori di durata inferiore, dedicati a varie forme di perfezionamento professionale per gli artisti, nonché a iniziative di audience development, che offrono agli spettatori un’esperienza pratica del lavoro che circonda gli spettacoli, i quali vengono poi messi in scena nell’ambito del Festival”. Come tante altre manifestazioni culturali degne di lode, anche il TranziT è una realtà che di anno in anno si sviluppa e progredisce, ponendosi sempre nuovi traguardi da raggiungere. “A causa della pandemia e delle restrizioni antiepidemiche – ci ha spiegato Ivana Peranić -, la versione pilota del TranziT tenutasi nel 2020 era stata piuttosto limitata rispetto alle edizioni successive: avevano fatto parte della programmazione produzioni croate e locali, con solamente un artista internazionale, proveniente dall’Austria. L’anno scorso, invece, siamo riusciti a ospitare diverse produzioni estere, con un ricco programma collaterale, mentre una delle particolarità del terzo TranziT risiede nel partenariato con la Rete croata di danza (Plesna mreža Hrvatske), che ci ha permesso di ospitare un’interessante selezione di tre performance di danza croate”.

L’artista austriaca Christina Lederhaas ha presentato l’anno scorso lo spettacolo “The same”.
Foto: KRISTIJAN VUČKOVIĆ

Una programmazione variopinta
Lo scorso 5 settembre, il danzatore zaratino Marin Lemić è andato in scena alla Casa croata di Cultura (HKD) con “Bi-polar B(e)ar/e”, mentre il 10 settembre, presso la Galleria Kortil, è stato presentato lo spettacolo multimediale “L’imbarazzo degli alberi” (Stidljivost drveća) – di Zrinka Šimičić Mihanović, Dubravko Mihanović Šimičić, Michaela Müller e Filip Šovagović -, il quale è stato preceduto da un laboratorio aperto al pubblico. Di recente, inoltre, è stato ospitato, sempre all’HKD anche lo spettacolo per bambini “Dalla mosca all’elefante” (Od muhe do slona) di Sanja e Till Frühwald, interpretato da Sunčica Bandić, Marko Gašparović e Linda Tarnovski. La programmazione dei prossimi mesi prevede, invece, “Dobbiamo conviverci” (Moramo živjeti s tim) di Eva Hofer e Johannes Schrettle, che andrà in scena il prossimo 4 ottobre all’HKD. Infine, sempre grazie alla collaborazione con la Rete croata di danza, il TranziT porterà giovedì 13 ottobre all’HKD “Walk on the wild side”, un duetto di danza coreografato da Saša Božić, regista, dramaturg e coreografo croato noto a livello internazionale. Secondo quanto annunciatoci dalla direttrice artistica del TranziT, fino alla fine di novembre sono previste diverse altre iniziative. “In particolare – ci ha riferito –, Julianna Bloodgood, artista statunitense con sede in Polonia, condurrà dal 18 al 20 novembre il laboratorio ‘Pratiche della voce incorporata’ (Prakse utjelovljenog glasa). L’anno scorso, invece, Bloodgood aveva organizzato l’incontro formativo ‘La voce del rilascio’ (Glas otpuštanja). A differenza del precedente TranziT, quest’anno l’artista darà vita a un laboratorio sperimentale, che concluderà la terza edizione della manifestazione”.

“Dalla mosca all’elefante” è il primo spettacolo di teatro ragazzi ospitato dal TranziT.
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Una manifestazione «in transito»
Come accennato, il Festival è caratterizzato da un’interessante offerta artistica, con produzioni che suscitano interesse e riservano sorprese per il pubblico. “Nella scelta della programmazione del TranziT – afferma Ivana Peranić -, rivolgo una particolare attenzione alle innovazioni del teatro contemporaneo, basate su una nuova valorizzazione del corpo del performer, senza dimenticare, ovviamente, il criterio di un’alta qualità artistica del lavoro. Cerco di scegliere quelle produzioni che portano in scena un artista totale, lavori caratterizzati da originalità e autenticità: da produzioni site-specific a spettacoli multimediali, toccando persino messinscene del teatro ragazzi, che quest’anno abbiamo incluso per la prima volta nel programma. È assai importante, inoltre, la tematica della produzione che verrà rappresentata. Deve trattarsi di un argomento che suscita interesse da parte del pubblico”. Un’altra particolarità del Festival TranziT riguarda la durata della manifestazione. Infatti, a differenza di tante altre iniziative di durata limitata, con un programma concentrato in un qualche giorno o, al massimo, poche settimane, il TranziT si svolge nell’arco di diversi mesi, “rimanendo presente per un periodo più lungo. Dall’altro lato – ha concluso la direttrice artistica -, come suggerito dal nome, il Festival è libero da strutture e parametri rigidi. È una manifestazione ‘in transito’, sensibile agli impulsi dell’ambiente circostante”. Il programma del TranziT e tutte le informazioni relative alle attività organizzate dall’associazione KRILA sono disponibili sul sito web www.krila.org.

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