«Transumanade intra li rùe». Racconti dialettali a teatro

La rappresentazione, firmata da Roberta Dubac e Valter Roša, è stata promossa sulla pagina ufficiale del Festival dell’istrioto

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«Transumanade intra li rùe». Racconti dialettali a teatro

Rimandata a tempi migliori la messinscena di “Trasumanade intra li rúe”, rappresentazione in istrioto creata, appunto, nell’ambito del Festival che celebra quest’antica parlata. Non è tempo di teatro, purtroppo, e quindi l’appuntamento è stato sospeso in attesa di una data certa, ma soprattutto a prova di contagio. Intanto, il brano è stato presentato online sulla pagina www.festivalistrioto.com
Cosa sono le “Trasumanade”? Eventi che superano i limiti dell’umano o che vogliono farlo, attimi di epifania e di coraggio che accadono nel dettaglio, nei pensieri, negli angoli dell’esistenza.
Siamo ancora e per sempre debitori di Dante che coniò il termine per suggerire quella trascendenza che non si può spiegare a parole: trasumanar. L’elevarsi dello spirito quando l’uomo è fermo in sé stesso e vede, afferra e custodisce le più semplici e le più alte verità

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Lavoro a quattro mani
È ciò che accade ai protagonisti dei cinque racconti proprio quando si trovano intra li rúe, tra quelle spine dolorose del destino di cui Ligio Zanini faceva somma poesia.
Tutto poggia su due persone: Roberta Dubac e Valter Roša. Roberta Dubac è autrice e firma la drammaturgia. A metà, diciamo: l’altra metà della drammaturgia è a firma di Valter Roša, che nelle “Trasumanade” è anche attore e regista.

Cosa dicono i protagonisti? “Per me – dice Roberta Dubac – è stato un lavoro a quattro mani molto rinfrescante, una ricca condivisione artistica con Valter Roša.

Insieme abbiamo costruito la drammaturgia di cinque miei racconti, creando la struttura delle ‘Trasumanade’… Sono storie pensate in istroveneto, scritte in italiano e tradotte in istrioto. È una sensazione straniante, molto emotiva, avventurosa, scoprire i propri racconti riapparire dentro la morbida sonorità della lingua istriota, grande gemma linguistica e culturale della nostra penisola”.

Valter Roša

Spettacolo con temi universali
“Ritengo di essere una persona fortunata perché sono cresciuto con due culture diverse – afferma Valter Roša -. È una sfida poter allestire uno spettacolo teatrale con temi universali e sempre attuali, che mettono in vetrina tutta la complessità del nostro territorio. Grazie soprattutto alle idee raccontate dall’amica scrittrice Roberta Dubac, abbiamo tutti l’opportunità di valorizzare ancora di più la nostra cultura grazie alla forza motrice di questo spettacolo – l’istrioto”.

A nome degli organizzatori del Festival, Paolo Demarin rileva: “Nell’ampio contenuto del Festival, non poteva mancare una nuova sfida, quella di portare l’istrioto a teatro. Lo spettacolo è stato costruito su cinque racconti di Roberta Dubac e ogni racconto è stato tradotto nelle varietà dialettali dell’istrioto (rovignese, vallese, dignanese, gallesanese, sissanese).

Sarà poi l’attore Valter Roša a interpretare il tutto con un suggestivo intreccio delle parlate. Si tratta di un progetto innovativo che ha richiesto molto impegno e altrettanta collaborazione”.

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