Tradotto in lingua croata il volume «Nozze istriane»

Presentata a Pola la traduzione della pubblicazione scritta da quattro autori dell'epoca austro-ungarica

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Tradotto in lingua croata il volume «Nozze istriane»
Sofija Cingula, Zoran Juranić, Laura Čuperjani e Marieta Djaković. Foto Fredy Poropat

Su iniziativa dell’Accademia di musica dell’Università “Juraj Dobrila” di Pola, nell’ambito del 170esimo anniversario della nascita dell’illustre compositore polese (però cosmopolita in primo luogo) Antonio Smareglia, del 130esimo anniversario della première dell’opera “Nozze istriane” a Trieste, nonché il decimo della fondazione dell’Associazione “Smaregliana”, ieri nella Sala memoriale “Slavko Zlatić” nell’ex Facoltà di Lettere e Filosofia si è svolta la presentazione della prima traduzione in croato del libro “Istrianische Hochzeit” (Istarska svadba – Vodič kroz operu). Lo stesso comprende i testi dell’eccelso musicologo ed esperto in estetica della musica Richard Wallaschek, dello scrittore Felix Falzari, del compositore, musicologo e dirigente Hugo Tomicich, nonché del musicologo Max Dietz. Gli scritti originali in lingua tedesca sono stati pubblicati nel 1908 dall’editore Carlo Schmidt & Co., Trieste (Firedrich Hofmeister a Lipsia).

Legame tra musicisti e lettori
Alla presentazione hanno preso parte le redattrici, proff.sse Laura Čuperjani (rettrice dell’Accademia di musica polese) e Marieta Djaković (anche in veste di traduttrice del volume), nonché i recensori Zoran Juranić (compositore, dirigente e accademico, ritenuto il maggior conoscitore della vita e dell’opera di Smareglia) e Sofia Cingula, prof.essa presso l’Accademia di musica nonché bravissimo mezzosoprano. La traduzione del libro dagli scritti originali – è stato detto all’appuntamento – consente l’avvicinamento dei testi della critica musicale a un vasto pubblico letterario, ai musicisti, agli esperti, agli studenti e ai docenti. In questo caso pure ai lettori nel campo della lingua tedesca, e di tutte le altre comunità che fanno uso di questa lingua. In tal modo viene promossa la comprensione interculturale e il legame tra diversi gruppi linguistici e culturali, e si stimola i lettori a ricercare l’arte musicale e la letteratura in due lingue, creando un collegamento che era già presente allo stesso Smareglia.

Accomunate tre tradizioni
Ognuno dei quattro autori si sofferma su temi diversi, e quindi Wallaschek sulla vita del grande compositore; Falzari sulla prefazione del primo libretto in lingua tedesca (l’originale in italiano è stato scritto da Luigi Illica); Tomicich scrive una guida attraverso le “Nozze istriane” analizzando singolarmente i tre atti dell’opera; infine Dietz esprime una critica musicale sull’opera “Nozze istriane”. Non è certamente stato facile tradurre questi quattro testi musicali, come spiegato, in quanto si è dovuto bilanciare la terminologia, interpretare lo spirito di quel tempo e salvaguardare la continuità. Si parla quindi di un documento culturale e storico di valore, che tra l’altro servirà pure per rivitalizzare la vasta opera lasciataci da Antonio Smareglia. Questo libro è molto significativo, ha puntualizzato infine Juranić, in quanto scritto da quattro autori dell’epoca austro-ungarica, per cui vengono accomunate tre grandi tradizioni: la tedesca, l’italiana e la croata. L’interessante appuntamento è stato arricchito dalle brevi interpretazioni del soprano Margareta Klobučar con l’aria “Nell’onde chiare”, che assieme al mezzosoprano Sofija Cingula ha proposto il “duetto tra Marussa e Luze” (tratto dal primo atto delle “Nozze istriane”), accompagnate al pianoforte da Veronika Ravlić.

Foto Fredy Poropat

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